martedì 22 aprile 2014

SOLENNITÀ DI SAN GIORGIO MARTIRE, PATRONO DI CAMPOBASSO

Campobasso 22 aprile 2014

Campobasso. 23 aprile Festa del santo Patrono, San Giorgio Martire.

Sarà celebrata domani 23 aprile alle ore 17,00 presso la Chiesa di San Giorgio Martire nel centro storico di Campobasso, alle pendici del Castello Monforte, la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da don Luigi Di Nardo, parroco dei Santi Giorgio e Leonardo e concelebrata dai sacerdoti della Città, partecipata dai Diaconi, dai religiosi e dalle religiose, dalle parrocchie, confraternite e associazioni ecclesiali, dalle Autorità civili e militari e dal popolo fedele. L’animazione liturgica è affidata al coro polifonico “Farnetum” di Fragneto Monteforte (BN), diretto da Daniela Polito.dopo la santa Messa seguirà la processione del santo Patrono di Campobasso e delle Guardie Giurate, per le vie principali della città, accompagnata dal Gruppo Bandistico. Tutto il borgo storico si prepara con gli “altari addobbati”, le infiorate ed i picchetti d’onore delle Guardie Giurate.
La solennità del santo patrono di Campobasso San Giorgio Martire è vissuta quest’anno con grande attesa per la visita del Papa in Molise. Ed è proprio a lui che don Luigi Di Nardo unitamente alla diocesi tutta dedica la festa per ricordare l’onomastico di Papa Francesco( Jorge Mario Bergoglio) ed ai campobassani che stanno mettendo sempre più in atto il patronato dedicato al culto di San Giorgio. Il mio augurio –ha detto don Luigi- va a papa Francesco per il suo onomastico a ricordo del suo primo nome Jorge. Proprio a San Giorgio lo scorso anno il Santo Padre affidava la Chiesa Universale sotto la protezione di San Giorgio. « La Chiesa va sempre tra la Croce e la Risurrezione, tra le persecuzioni e le consolazioni del Signore. E questo è il cammino: chi va per questa strada non si sbaglia» (papa Francesco, 23 aprile 2013). La ricorrenza di San Giorgio – ha soggiunto il parroco di San Giorgio a Campobasso - è diventata così occasione per rilanciare il compito missionario della Chiesa.

Un po’ di Storia …
La chiesa di San Giorgio

Alcuni documenti ne attestano l’esistenza fin dal 1099, costruita su un tempio dedicato ad Ercole, tutelare di Erculanea, insediamento sannitico che aveva la sua acropoli sulla collina di Campobasso. In atti del XII secolo il capitolo di San Giorgio vende terreni ed amministra donazioni, La chiesa era, quindi, centro della vita religiosa del borgo. Lo sviluppo urbanistico, che provoca una distensione verso la piana ( campus-bassus) è la causa del declino del primato della chiesa,. Dopo il 1338 il fonte battesimale è trasferito a San Leonardo. Il sito inizia, per la sua posizione più centrale, ad assolvere le funzioni capitolari. L’archivio parrocchiale è spostato in San Leonardo. Nel 1445 il capitolo di San Giorgio si riunisce nella più vicina chiesa.Nel 1500 circa l’Università campobassana chiede di erigere in San Leonardo una confraternita in onore del Corpo di Cristo per far si che i fedeli potessero rendere solenne il giorno del Corpus Domini. Il capitolo campobassano si incontra ufficialmente in San Leonardo. Fino al 1800 la chiesa, con quella di San Giorgio, sarà centro della vita cittadina e conoscerà le amare lotte tra due confraternite nemiche, i crociati e i trinitari.

Uno scrigno romanico.

Sorridendo al castel Monforte, simbolo, con le sue sei torri, del capoluogo regionale, San Giorgio è un elegante edificio romanico in pietra viva, caratteristica di tutto il borgo antico campobassano, un intarsio di case e di palazzi nobiliari che recano ancora gli antichi portali in pietra e i simboli confraternali, segno di prestigio.
Originariamente ad una sola navata, nel 1326 Nicola de Ferraguto, nobile della cittadina vi fece aggiungere a sue spese una cappella Bizantina con cupola cieca dedicata a San Gregorio che reca tracce di affreschi risalenti al 1300 raffiguranti episodi dell’antico testamento. Nella volta a crociera, sorretta da costoloni, si possono leggere le icone dei quattro evangelisti e dei dottori della chiesa. Verso il 1428 la chiesa fu riconsacrata da Mons. Baccari e vi furono aggiunte le due navate laterali con varie cappelle gentilizie, Nel 1700 ulteriori trasformazioni portarono alla decorazione degli interni con stucchi dorati.
Negli interni si conserva una lapide dedicata a Delicata Civerra, una nobile fanciulla della città morta nel 1587 per gli odi contrastati di famiglie rivali: una “Giulietta” tutta molisana.
E’ la facciata che attrae il visitatore. Il portale conserva una lunetta con agnello crocifero decorato con foglie, formata da un grosso blocco calcareo diviso in due zone semicircolari. Il rosone è a imbuto.
Sui muri perimetrali del portale spiccano varai conci recuperati inseriti in archetti che riproducono un pellicano su fianco destro e una testa d’asino con briglie sul lato sinistro, Un terzo concio raffigura una personificazione del sole.
Sul fianco sinistro della facciata spicca l’antico cimitero. Importante è l’iscrizione gotica sul sepolcro di un tal “Galoppini”, costruito dal maestro abruzzese Paolo da Popoli, che lavorò nel 1300 contemporaneamente alla chiesa di San Bartolomeo.

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