mercoledì 30 aprile 2014

COLDIRETTI MOLISE CHIEDE ALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI DI PRENDERE POSIZIONE CONTRO LE SPECULAZIONI ALIMENTARI

Campobasso 30 aprile 2014

 La battaglia di verità e di trasparenza contro le speculazioni delle le bieche lobby industriali, a danno degli interessi dei consumatori e dei produttori italiani, vede nelle norme e regolamenti europei la linea di fuoco più incandescente. E’ quanto afferma la Coldiretti Molise che chiede, pertanto, alle Amministrazioni, Comunali, Provinciali e Regionali di prendere posizione per rimuovere un atto, della XIV Commissione politiche europee della Camera dei Deputati, che definisce di autentica arroganza nei confronti dei legittimi diritti alimentari.
“Restiamo esterrefatti – dichiara Vittorio Sallustio, presidente di Coldiretti Molise - per la decisione della XIV Commissione politiche europee della Camera dei Deputati, di bocciare l’emendamento alla Legge europea 2013, finalizzato ad innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall'attuale 12% al 20%. Una misura che è nell’interesse dei consumatori e dei produttori italiani, ma dobbiamo prendere atto che le più bieche lobby industriali sono, per il momento, riuscite ad avere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità. La decisione del Parlamento getta nella più assoluta prostrazione i produttori di frutta, soprattutto del meridione, e danneggia i consumatori italiani, in particolare i bambini, che avrebbero diritto ad alimenti di qualità superiore. Con l’aumento al 20 per cento del contenuto minimo di frutta nelle bevande analcoliche, prodotte e commercializzate in Italia, duecento milioni di chili di arance all'anno in più sarebbero “bevute” dai 23 milioni di italiani, che consumano bibite gassate. L’Italia, con il primato europeo nella qualità e sanità degli alimenti, ha il dovere di essere all’avanguardia nella battaglia per cambiare norme che sono difese, in Europa, solo dalle grandi lobby industriali. Innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche, dall'attuale 12% al 20%, concorre a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e darebbe un colpo a quella intollerabile catena dello sfruttamento che al Sud colpisce gli agricoltori ed i trasformatori, mentre le uniche  ad aver benefici sono state le multinazionali dell’aranciata. Ma la battaglia va continuata e chiediamo, pertanto, alle Amministrazioni comunali, provinciali e regionali che prendano posizione a favore dei cittadini ed agricoltori”.
“Abbiamo invitato – dichiara Roberto Scano, direttore della Coldiretti Molise – tutte le Amministrazioni degli Enti Locali del Molise ad adottare un ordine del giorno per sollecitare il Parlamento ad approvare un apposito emendamento diretto a rendere effettivo l’innalzamento della percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche, dall'attuale 12% al 20%, nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di concorrenza. Gli italiani consumano sempre meno frutta, con crescenti danni per la salute. In compenso consumano ampiamente bevande gassate e zuccherate “al gusto di arancia”, ma praticamente si pensa di bere succo d'arancia, ed in realtà si beve acqua colorata ed aromatizzata. Siamo fortemente convinti che le Amministrazioni Locali non possono sottrarsi a rivendicare una norma che tende a migliorare concretamente la qualità dell'alimentazione ed a migliorare la salute dei cittadini, ma anche a sostenere i frutteti e gli agrumeti italiani, che rendono unico e meraviglioso il paesaggio e salubre l’ambiente italiano.”

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