UNO STILLICIDIO PER LA COMUNITA’
“E’ stimabile a circa 800.000 euro annui il costo per la Regione Molise dei
danni causati da cinghiali ed animali selvatici, una cifra che necessità di
adeguati provvedimenti preventivi e che non è sufficientemente indicativa dei
reali danni subiti dalle aziende agricole” è la forte denuncia di Coldiretti
Molise. Nell’ultimo decennio è divenuta sempre più insostenibile, oltreché
costosa, la convivenza sul territorio regionale tra gli agricoltori e le specie
animali selvatiche (lupi, cinghiali, ecc.) e rinselvatichite (cani randagi), la
cui consistenza numerica ha raggiunto livelli troppo eccessivi, tali da non
poter essere più tollerata. Per i soli cinghiali, evidenzia la Coldiretti Molise ,
dal censimento effettuato dall’Università del Molise e presentato, dai tecnici
rilevatori, presso la
Provincia di Campobasso il 13 marzo u.s., risulta un numero
di capi di cinghiali nell’Oasi di monte Vairano, che supera i 28 capi ogni 100 ha , mentre la legge
regionale ne ammette solo 2,5 capi ogni 100 ha . Sempre per i soli cinghiali, nella
nostra Regione, le istanze di risarcimento danni, nel 2012, sono state 645 ed i
danni causati ammontano a 428.288 euro, di cui euro 391.285 nella provincia di
Campobasso ed euro 37.003 nella provincia di Isernia. Frequenti sono, poi, gli
incidenti stradali causati da cinghiali, che con la loro coriacea e massiccia
corporatura provocano ingenti danni alle autovetture e notevoli rischi agli
automobilisti. Nel novero ufficiale dei danni da cinghiali ed animali
selvatici, osserva ancora la Coldiretti Molise , non compaiono moltissimi danni
per i quali gli agricoltori rinunciano a fare domanda di risarcimento,
scoraggiati dai tempi lunghissimi e dalle estenuanti procedure burocratiche per
i risarcimenti, che sono eccessivamente sottostimati dalle norme in vigore e
che non tengono conto, per esempio, del danno che le aziende subiscono a
seguito della impossibilità di mantenere gli impegni contrattuali presi con gli
acquirenti, a seguito della devastazione delle colture da parte degli animali,
perdendo anche spazi di mercato. Il problema dei danni causati all’agricoltura
dalla fauna selvatica o inselvatichita, ricorda Coldiretti Molise, è stato al
centro della seduta della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei
Deputati dello scorso 19 giugno. Nel corso della riunione è stato evidenziato
come sia necessaria l’attuazione dei piani di gestione, messi già a punto
dall’Ispra, considerato che il fenomeno è da ritenere una vera e propria
emergenza. Serve, inoltre, promuovere misure di prevenzione e sostegno attivando
bandi per investimenti non produttivi destinati ad interventi strutturali, ed adoperarsi,
nell’ambito della PAC 2014-2020, per l’inserimento di una misura per la
prevenzione dei danni e per il cofinanziamento di strumenti di gestione del
rischio (assicurazioni). La risoluzione, della XIII Commissione Agricoltura,
chiede anche di predisporre una procedura di verifica e di quantificazione dei
danni attraverso: procedura standard di raccolta dati; personale specializzato
per l’accertamento del danno; programma di erogazione di fondi per la
conservazione dei grandi carnivori. La Coldiretti Molise ,
chiede che, in linea con posizioni a livello nazionale, la Regione Molise e le
Province si attivino, in funzione delle responsabilità, funzioni e ruoli loro
attribuiti, per realizzare iniziative ed attività urgenti ed improcrastinabili
per limitare la presenza dei cinghiali ed animali selvatici ed inselvatichiti
nel Molise e garantire, in tempi adeguati, il pagamento dei danni riconosciuti
agli agricoltori.
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