La parlamentare Laura Venittelli auspica le primarie aperte
nel PD
“Non organizzare le primarie aperte a tutti per
l’elezione del nuovo segretario del Partito democratico sarebbe un errore
epocale, una chiusura alla società e al Paese che risulterebbe incomprensibile,
come in parte già accaduto lo scorso autunno, una scelta che puzzerebbe di
restaurazione”.
Non usa mezzi termini il deputato molisano Laura Venittelli,
dopo aver preso parte al dibattito nell’assemblea della Federazione Basso
Molise, ieri pomeriggio a Larino, nel configurare il proprio pensiero rispetto
all’appuntamento politico clou che si appresta a vivere il Pd in Italia.
“Occasioni come queste vanno colte al volo per ridurre la
distanza, affievolire il gap tra politica e cittadini, non per mettere in scena
una competizione verosimile, non schietta e franca, dove tutti abbiano la
stessa chance di vittoria. Se davvero si vuole cambiare il Paese, occorre avere
coraggio anche nelle battaglie interne, per una volta la sostanza collimi con
la forma, non si tiri la pietra e nasconda la mano. Solo intercettando quanto
più consenso potenziale possibile e allargando la base si riuscirà a
consolidare quello zoccolo duro che risulterà vincente, il valore aggiunto
decisivo, ad ogni competizione elettorale”.
Per l’onorevole Laura Venittelli la crisi della politica si
cura solo abbattendo gli steccati, non alzando soglie di sbarramento
psicologiche come una iscrizione a 15 euro che vedrebbe nuclei familiari
dirottare quei soldi per altre esigenze.
“Diciamo no con fermezza alla reintroduzione del censo,
questo è il segnale che erroneamente e forse subdolamente vogliono lanciare
coloro che davvero ipotizzano di proporre agli occhi della cittadinanza una
farsa, quale sarebbe una corsa alla segreteria del Pd ad handicap per più d’uno
degli aspiranti leader. Non dimentichiamo cosa sia accaduto dopo le primarie
dello scorso anno, con Bersani convinto di vincere a mano basse le elezioni
politiche, salvo poi svegliarsi con un risultato che grida ancora vendetta. Ci
fosse stato Renzi, oppure fossero state primarie davvero aperte, l’effetto
trascinamento ci avrebbe portato a una larga maggioranza anche al Senato, senza
dover sottostare agli umori e ai diktat del Pdl e degli alleati di governo”.
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