Le difficoltà a riscuotere regolarmente lo stipendio da parte
dei lavoratori del sociale è un male antico, ma adesso la situazione è
sicuramente peggiorata visto che tutti i tagli operati dagli ultimi governi
sono andati tutti nella stessa direzione: ridurre all’osso i fondi statali per
garantire i servizi essenziali alle fasce più deboli della popolazione.
Abbiamo sentito direttamente dalla bocca dell’assessore
Petraroia il grido d’allarme per la tragica situazione in cui versano gli
ambiti territoriali del Molise – dichiara il vicepresidente Monaco – e questo
non può che rendere ancora più catastrofica la previsione per il futuro. Dallo
Stato non arrivano che pochi spiccioli, certamente non sufficienti a coprire le
spese per la gestione di attività importanti offerte a disabili, minori e
anziani. Per quanto riguarda questi ultimi vero è che dovrebbero essere i
comuni a garantire i servizi ai cittadini con fondi propri, ma sappiamo tutti
che le casse dei comuni sono in uno stato di vuoto pneumatico. La regione
Molise ha una condizione economica tale che immagino abbia seri problemi ad
effettuare anticipazioni, e le parole dell’assessore alle Politiche sociali
confermano tali timori. Le banche da tempo hanno dimenticato il motivo vero per
cui esistono ed hanno smesso di fare prestiti, sconti bancari e mutui. L’unica
via di uscita che si potrebbe profilare per la Regione Molise è quella di far
ricorso alla Finmolise per far fronte almeno all’emergenza”.
Se la situazione in genere è già così grave ancor più sembra
esserlo per l’ambito territoriale di Portocannone. L’ultima riunione ha
registrato la presenza della metà dei sindaci che avrebbero dovuto prendervi
parte e il disinteresse si registra soprattutto nel mancato versamento delle
quote. Il comune di Termoli sembra seriamente intenzionato a uscire
dall’ambito. “Tutto questo – prosegue Monaco – è fonte di profonda
preoccupazione perché significa non solo che sono a rischio altri 100
lavoratori (questo è più o meno il numero degli operatori sociali del basso Molise),
ma soprattutto che viene messo a repentaglio il diritto all’assistenza di
migliaia di persone. Ritengo sia urgente che anche il Consiglio regionale venga
coinvolto in un ragionamento volto al reperimento in tempi brevissimi di quelle
liquidità necessarie ad evitare la sospensione dei servizi”.
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