ORGANIZZAZIONE:
ASSOCIAZIONE SOTTUFFICIALI D'ITALIA
CONSOLATO MAESTRI DEL LAVORO MOLISE
MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI
REPORTAGE del MdL Luigi CALABRESE |
Arrivo all’Abbazia di Pulsano
del XII secolo, a picco sull’omonimo vallone.
Veramente incantevole, ci viene
incontro un monaco che raccomandandoci di fare assoluto silenzio, ci illustra
la storia dell’Abbazzia.Visitiamo le sale dove sono esposte icone di rara
bellezza,la maggior parte in oro, opere dei maestri ed allievi della Scuola di
Iconografia che si trova nel sito.
Raggiungiamo Monte Sant’Angelo
ove pranziamo.
Nel primo pomeriggio momento
religioso di raccoglimento e preghiera nella basilica palatina di San Michele.
Alle 16 ci aspetta la guida da
molti definito filosofo, che ci spiega le Cripte sottostanti la Basilica , non prima di
averci intrattenuti per oltre mezz’ora nella Sala delle confessioni,parlando
tra l’altro di storia delle religioni.
Ci rechiamo poi a visitare il
Battistero Medioevale meglio noto come Tomba di Rotari.
Poco prima delle 19 partenza
per tornare in Molise, non prima di aver visitato il centro storico di Monte
S.Angelo, il convento francescano ed il relativo museo.
La bella ed appassionante nota di Gennaro Ciccaglione
Tornare a Monte Sant’Angelo diviene una necessità per chiunque vi abbia messo piede, anche una sola volta, nella vita! Senza tornare indietro nel tempo (quindici secoli di ininterrotte ascese di pellegrini alla Montagna dell’Angelo sarebbero difficili da percorrere, per dare l’idea basta dire mille anni prima della scoperta dell’America) a cercare chi il pellegrinaggio lo ha “binato”, io questa constatazione la rinnovo noiosamente a me stesso dopo ogni viaggio sul Gargano. Perché mi è sempre accaduto così!... Alla fine di una sempre insufficiente giornata, dopo avere divorato stradine bianche, archi e vicoli candidi, chiese, monumenti, grotte, storie di illustri pellegrini tra cui papi, imperatori, monaci, politici più o meno credenti o più o meno atei, assaporando ancora un’ultima “ostiachién”, dico “ci devo tornare”. Ed insieme a me lo dicono, e lo hanno sempre detto e fatto, tutti quelli che ho avuto il piacere di accompagnare.
La bella ed appassionante nota di Gennaro Ciccaglione
Tornare a Monte Sant’Angelo diviene una necessità per chiunque vi abbia messo piede, anche una sola volta, nella vita! Senza tornare indietro nel tempo (quindici secoli di ininterrotte ascese di pellegrini alla Montagna dell’Angelo sarebbero difficili da percorrere, per dare l’idea basta dire mille anni prima della scoperta dell’America) a cercare chi il pellegrinaggio lo ha “binato”, io questa constatazione la rinnovo noiosamente a me stesso dopo ogni viaggio sul Gargano. Perché mi è sempre accaduto così!... Alla fine di una sempre insufficiente giornata, dopo avere divorato stradine bianche, archi e vicoli candidi, chiese, monumenti, grotte, storie di illustri pellegrini tra cui papi, imperatori, monaci, politici più o meno credenti o più o meno atei, assaporando ancora un’ultima “ostiachién”, dico “ci devo tornare”. Ed insieme a me lo dicono, e lo hanno sempre detto e fatto, tutti quelli che ho avuto il piacere di accompagnare.
Per quest’ultima “immersione” del
21 settembre, dico grazie a Gino Calabrese e ad Antonio Chiatto per avermi
voluto coinvolgere e lo estendo a tutti i partecipanti dai quali mi sono
sentito ribadire… ci devo tornare!
Grazie Antonio, Grazie Gino, a te anche per le ineguagliabili
istantanee!
Gennaro Ciccaglione
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