ILLUSTRATA NEL CORSO
DI UN INCONTRO CON LE RAPPRESENTANZE DEL PARTENARIATO
Incentivare le politiche di ‘safety culture’ attraverso
azioni concrete di ‘co-responsability’ atte a consolidare l’attività di carattere lavoristico: era stato il
Vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, a lanciare questo
messaggio nel corso della riunione del Comitato regionale di coordinamento per
la sicurezza sui luoghi di lavoro, tenutasi lo scorso lunedì. Detto fatto.
Ieri pomeriggio, infatti, nel corso di un
incontro cui hanno partecipato esponenti del partenariato sociale, datoriale,
sindacale e della cooperazione è stato posto al tavolo dei presenti un primo
argomento riguardante proprio l’ipotesi
di una nuova organizzazione dell’organismo.
Il Comitato
regionale di coordinamento, istituito ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs.
81/2008, Testo Unico in materia di sicurezza, opera allo scopo di realizzare
una programmazione coordinata degli interventi, garantire l’uniformità degli
stessi ed il necessario raccordo con il Comitato nazionale per l’indirizzo e la
valutazione delle politiche attive e per il coordinamento delle attività di
vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro e la Commissione
consultiva permanente, facenti capo entrambi al Ministero della Salute, in
conformità a quanto stabilito dagli art. 5 e 6 del Testo Unico.
La necessità di una rimodulazione
dell’organo regionale e, più in generale, di un nuovo modo di approcciarsi alla
materia è dipesa dagli esiti degli ultimi incontri, nel corso dei quali è
emersa l’assenza di dialogo tra le istituzioni e le amministrazioni statali di
cui esso si compone nonché il mancato coinvolgimento attivo del mondo delle
imprese e delle rappresentanze delle varie categorie lavorative.
Infatti, oltre ai numerosi membri che
costituiscono il Comitato regionale di coordinamento, la maggior parte dei
quali prescritti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21
dicembre 2007, risulta indispensabile dare priorità al ruolo dei corpi sociali intermedi che vanno
motivati, sollecitati e spronati ad interagire con il Coordinamento stesso e a
porre all’attenzione di tale organo specifiche linee di intervento da mettere
in campo riguardo il tema della prevenzione, tutela della salute e della
sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’idea avanzata dall’Assessore alle
Politiche per l’Occupazione, Michele Petraroia, illustrata per la parte tecnica
dai Direttori dei Servizi regionali competenti in materia, Mauro Di Muzio per la parte salutistica e
Vincenzo Rossi per quella
lavoristica, è stata condivisa dai presenti all’unanimità: si tratta,
sostanzialmente, di ridistribuire
correttamente ruoli e sfere di competenza in materia, dando il giusto peso
sia alla parte istituzionale che a quella rappresentativa, contribuendo, in tal
modo, alla governance dei processi decisionali. Scelte programmatiche non calate dall’alto
ma provenienti da una serie di spunti sviscerati dalle rappresentanze del
territorio.
Una circostanza, quella che si è creata
nell’incontro di ieri, che è servita a stabilire un nuovo metodo di approccio alle
tematiche della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro: sulla base di
tali presupposti, all’interno del Regolamento
di cui il Comitato regionale di coordinamento ha deciso di dotarsi, sarà
prevista la convocazione, almeno semestrale, di un’Assemblea allargata proprio a quelle rappresentanze che, per motivi
normativi, non rientrano tra i membri effettivi del Comitato regionale, e la
costituzione di specifici gruppi di
lavoro che svolgeranno le funzioni di studio, approfondimento e di mera
istruttoria di tematiche specifiche che potranno essere, successivamente affrontate
dal Comitato ex art. 5.
Il tutto nell’ottica di realizzare
interventi di prevenzione e tutela della salute e sicurezza sul lavoro per l’anno 2014 che siano caratterizzati da
una maggiore trasparenza e compartecipazione alle linee di intervento: indirizzare
le attività di vigilanza verso una programmazione orientata al risultato di efficacia
sul piano della prevenzione di malattie ed infortuni più che al mero rispetto
della regolamentazione, valorizzare le figure professionali coinvolte
attraverso un continuo confronto con il mondo della scuola e dell’università, ricercare l’efficacia dell’azione di
controllo anche attraverso l’uso della deterrenza e dell’assistenza, valorizzare
gli accordi aziendali e territoriali che promuovano l’adozione, da parte di
datori di lavoro, lavoratori e tutti i soggetti interessati, di comportamenti
volti a migliorare i livelli di tutela della salute e della sicurezza.
L’incontro si è concluso con una puntuale
informativa ai presenti riguardo le positive novità sulla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga: in
seguito alla sottoscrizione, avvenuta lo scorso 13 settembre, dell’Accordo Quadro
tra la Regione Molise e le parti sociali per la concessione degli ammortizzatori
sociali in deroga per l’ultimo scorcio dell’anno 2013, è stata
ampliata la platea dei possibili beneficiari molisani che potranno
accedere a tali ammortizzatori fino alla fine dell’anno in corso ed eliminato il vincolo precedente legato
alla soglia ISEE per la mobilità in
deroga. I trattamenti di integrazione salariale in deroga saranno concessi in
favore dei dipendenti (operai, impiegati, intermedi, quadri, apprendisti, lavoratori
a tempo determinato, somministrati, soci lavoratori di cooperative di produzione,
lavoratori a domicilio) delle imprese appartenenti a tutti i settori lavorativi. La concessione o proroga dei trattamenti
potrà avvenire in data non anteriore al 1° settembre 2013, salvo che per la
mobilità in deroga, per la quale il periodo di copertura potrà essere dal 1°
luglio al 31 dicembre 2013. Lunedì sarà firmato il provvedimento contenente le
nuove istruzioni operative per accedere allo strumento di sostegno.
Un allargamento reso possibile grazie alla
mediazione del Vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, che, lo
scorso 18 settembre, in sede di IX Commissione della Conferenza delle Regioni, è
riuscito ad ottenere un importo di risorse assegnato alla nostra Regione pari a
€ 3.458.383,31 quale quota di riparto dei fondi statali, un risultato
confortante e superiore ad ogni aspettativa, che si va a sommare alle risorse
residue.
La discussione è avvenuta mentre, proprio
ieri, nel corso della seduta della Conferenza delle Regioni, Gianfranco
Simoncini, coordinatore della materia Lavoro nell’ambito della IX Commissione, ha
preannunciato che si sta già lavorando alla definizione di una proposta di riparto
delle risorse per il 2014. Forti le parole del Presidente Vasco Errani, il
quale ha dichiarato che l’attuale impianto degli ammortizzatori sociali in
deroga non è più sostenibile e che occorre una riforma di tale sistema in
chiave universalistica che garantisca una uguale copertura a tutti i
lavoratori.
“Con l’augurio che ci sia una ripresa
economica – ha affermato Petraroia – far entrare circa 8 milioni, seppur
provenienti da ammortizzatori sociali, nelle case dei molisani in difficoltà
contribuisce ad aumentare il potere di acquisto delle famiglie, un potere che
concorre alla ripresa del ciclo economico e produttivo”.
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