Il Direttore del 118, Fedele Clemente: «Ringrazio Parpiglia,
vorremmo che i nostri politici avessero sempre la sua sensibilità»
L’ospedale Cardarelli di Campobasso è stato
teatro della consegna di quattordici defibrillatori semi
automatici, i dispositivi di primo soccorso che entro tre anni saranno
disponibili in tutti i Comuni della nostra regione. «Come servizio di emergenza
territoriale – ha spiegato il Direttore del 118, Fedele Clemente – teniamo
molto alla diffusione delle apparecchiature e alla crescita della cultura del
primo intervento. Riteniamo sia di fondamentale importanza che sempre più
persone sappiano effettuare una procedura salvavita e, in tal senso, devo ringraziare
in particolare il consigliere Carmelo Parpiglia. Vorremmo che i nostri politici
avessero sempre la sua sensibilità verso i problemi della gente».
Tra i soggetti assegnatari spiccano le case di riposo di
Boiano, Vastogirardi e Morrone de Sannio, l’Aereonautica militare, la Capitaneria di porto, la Guardia di finanza,
l’Università del Molise e alcuni Comuni montani come Macchiagodena, Roccasicura
e San Pietro Avellana.
«Ci aspettiamo che altri soggetti si facciano avanti in
aggiunta ai punti già individuati. Per noi, resta indispensabile creare un
collegamento con il Punto blu, ovvero il luogo dove è collocato il
defibrillatore, affinché tutte le regole e le procedure siano rispettate. Solo
così – ha concluso Clemente – creeremo una vera Rete di pubblica utilità».
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il Consigliere
regionale dell’Italia dei Valori, primo firmatario della proposta di legge per
la diffusione capillare dei Dae: «Oggi compiamo un primo e importante passo nel
tentativo di affermare la cultura del soccorso. Il supporto e l’esperienza del
personale del 118 – ha detto Carmelo Parpiglia – sono indispensabili; a loro è
assegnato il ruolo di coordinamento e formazione dei soggetti assegnatari del
defibrillatore. Si tratta di un apparecchio di facile utilizzo, grazia al quale
doteremo tutti i Comuni degli strumenti necessari a garantire un intervento
tempestivo e a salvare delle vite. Si parte con un finanziamento nazionale del
2011 e si proseguirà, a breve, con fondi regionali per l’acquisto di 15/20
defibrillatori entro la fine del 2013».
Infine, la dottoressa Adriana Ricciardi ha precisato che
l’apparecchio portatile non sostituisce l’intervento del personale medico, ma
«anticipa i tempi di diagnosi e soccorso, elevando notevolmente le possibilità
di sopravvivenza» dei soggetti colpiti da arresto cardiaco. In caso di malore,
basterà collegare gli elettrodi e «sarà il defibrillatore a valutare in
autonomia tutti i parametri vitali. Non si può sbagliare – ha rassicurato la
platea Ricciardi – quindi avvicinatevi senza timori in caso di necessità e
prestate soccorso».
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