Omelia per l'Elevazione
a BASILICA minore della chiesa- Santuario di Cesatelpteoso
Carissimi fratelli e sorelle,
è un
giorno di grande gioia e solennità questo che stiamo vivendo, poiché la nostra bella Chiesa di
Castelpetroso, il grande santuario che tanto amiamo, ora, è BASILICA MINORE.
È una
vera esultanza .
Ci
riempie di gioia il versetto del salmo: "Su tutte le genti eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria"!
Una
gloria che ora risplende ancor più in questo Santuario.
E vediamo così compiersi in
bellezza un disegno che da tanti anni è maturato nel cuore di tutti noi.
È un
premio, un riconoscimento, una gloria.
Fatta però di gratitudine immensa per
chi ha qui con zelo e passione lavorato.
Oggi
vengono premiati in primo luogo quei vescovi, come mons. Francesco Macarone,
che ha visto con i suoi occhi la Vergine Maria , la sua gloria, nel segno semplice
ma efficace di una mano che si eleva. È si fa accoglienza e dei suoi OCCHI, rivolti al cielo in
umile ma potente intercessione ed
offerta .
Quei
vescovi hanno creduto. Ed hanno qui posto, con molta fede, la prima pietra, il
28 settembre, ultima domenica del mese di settembre del 1890.
E da
allora , ecco che questa opera immensa, questo alto e bel santuario, in stile
neo - gotico, è
lentamente cresciuto. mille le,difficoltà, tante Pe resistenze, immensa la fatica finanziaria, in
tempi ed in luoghi segnati dalla povertà, dignitosa certo, ma reale!
Eppure...eppure
è cresciuto, fino ad oggi, fino
ad essere ELEVATO A BASILICA PONTIFICIA MINORE!
Per
questo esultano in cielo i tanti sacerdoti che vi hanno prestato la loro opera,
con zelo e passione mirabili. Come don
Nicola Lombardi, che sotto la guida e la fermezza di mons. Carinci ( qui
sepolto ai piedi di Maria!) ha dato tutto per questa costruzione. È con lui, vanno ricordati i
vari Vicari episcopali che vi hanno operato con intelligenza,continuandone
l'operosita e la passione: don Angelo Spina ( ora vescovo di Sulmona,); don
Rocco Di Filippo, ora arciprete della antica cattedrale di Bojano; don Massimo
Muccillo, che con determinazione , in sintonia con il mio cure di Pastore
diocesano e di metropolita del Molise, ha iniziato e portato avanti la pratica,
presso la Santa Sede ,
nei complessi meandri della saggezza burocratica, tutti ben superati!
Un grazie
va poi subito detto, con vera consapevolezza, alla comunità dei FRATI CONVENTUALI, che
operano in silenzio, là dove veramente la Basilica è Basilica di Misericordia, come sempre più acutamente ci esorta a fare
il nostro papa Francesco: la
misericordia nel confessionale, nell'ascolto e nell'accoglienza.
E
nell'accoglienza, va rinnovato ufficialmente il grazie alle Suore Piccole Discepole di Gesù e alle suore Sorelle Minori dell'Immacolata, che hanno
donato con carezza femminile a questo stile di incontro con i pellegrini; opera
continuata ad altre presenze, in segno di continuità e di innovazione!
Ma non
possiamo dimenticare l'intera comunità sociale e culturale di Castelpetroso, con le sue autorità civili e raccolta nelle
quattro parrocchie, ben fuse, di questo famoso centro, che tra poco avrò la gioia di incontrare nella
Santa Visita Pastorale. In particolare, un grazie a don Salvatore Lombardi,
perché
parroco di questo lembo Benedetto di terra, sempre pronto a celebrare, a
seguire con fedeltà la comunità delle suore, a stare in confessionale.
Ed un
grazie a tutti i collaboratori, che in vario modo, nome per nome, volto per
volto, hanno dato un contributo immenso alla crescita, alla conservazione e
rafforzamento di questa presenza di santità e disgrazia.
Permettete,
infine, che dica un grazie speciale anche ai paesi vicini, posti nel casertano,
per la affettuosa vicinanza che sempre hanno custodito con il santuario,
tramite pellegrinaggi eroici lungo gli impervi sentieri del Matese!
Ed un
grazie alle televisioni, ai giornali, a chi diffonde con grazia il profumo di
questo santo luogo di benedizione!
Essere
elevata a Basilica Pontificia Minore ci impegna
a ci invita poi a mantenere con il Papa un legame di forte vicinanza e
preghiera, speciale, per questo Papa che ci supera, ci sorprende in bellezza e
profezia, ci esorta consegni e gesti eloquenti!
Pensiamo
di restituire il grazie con apposito pellegrinaggio diocesano, in occasione
della tradizionale cerimonia di auguri NATALIZI, che da venti anni la nostra
diocesi gli fa, con il dolce e soffuso suono delle zampogne.
Dobbiamo
cioè
avere un cuore da RE, un cuore Regale. Quel cuore di Maria Santissima, posto
nel centro dello Stemma apposito della Basilica, quel cuore della Madonna, sì anche il nostro cuore.
Le
letture di questa25esima domenica del Tempo Ordinario ci illuminano su come
percorrere strade di regalità.
Quella
"regalità"
che viene data a noi nel Battesimo. Ora siamo,invitati ancor più a viverra e tradurrà in segni eloquenti e precisi,
veri e coerenti.
Oltre il
vuoto. Il Profeta Amos ci dice con precisione che per noi, in Molise,
"regalità"
vuol dire cinque scelte di forte impegno:
1. Non calpestare il povero;
2. non sterminare gli umili del
paese;
3. Non usare bilance false,
imbrogliando la gente;
4. Non comprare il denaro con il
denaro dei poveri (cioè non essere corrotti!)
5. Ed infine non speculare suolò scarto del grano, cioè non fare mai scelte di male
perché danneggiano la terra.
Rileggiamo,
anche come amministratori, come sacerdoti, come docenti, come gente che educa i
figli nelle case.
Sono
indicazioni precise , che il salmo rende più bello il cammino:
"sollevar dalla polvere il debole; in alzare il povero dalle immondizie, cioè dalla precarietà della crisi; e far sedere sul trono regale i piccoli ed i
poveri, la gente che lavorai campi, in continuità con quella ruralità che è stata santificata,
regalmente, da Maria Santissima proprio nel suo apparire a due pastorelle con
le loro pecore, in mezzo ai campi coltivati con fatica, su queste balze
pietrose, ma ora feconde di grazia!
Se saremo
capaci di questa "regalità fatta di coerenza" anche la vostra vita ( come ci
esorta Paolo nella lettera al giovane suo discepolo Timoteo, le cui reliquie
sono custodite a Termoli,) sarà "calma, tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio".
È un vero progetto di vita, ma
che richiede da noi un modo di pregare, proprio partendo da questo santo luogo
regale: voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo
mani pure, senza collera e senza contese".
Cioè una preghiera Fata con
armonia interiore ed esterna, dentro comunità molisane serene, unite,
positive, senza lacerazioni e senza contese. Sarà una " preghiera anche per i RE e per
tutti quelli che stanno al potere"! Qui, in questo luogo, salga al cielo
la nube di profumo che si elevava dal sacrificio puro di Abele, il giusto!
Così la Basilica sarà spazio atteso e coltivato di
"preghiere, intercessioni, suppliche, ringraziamenti", come ci esorta
San Paolo.
Qui
trovino pace chi ha il cuore ferito. Come le mamme e i papà che hanno perduto un figlio.
Da anni, si ritrovano, infatti, ogni mese, i familiari di chi è caduto in un incidente o per
un tumore distruttivo. Questa consolazione ricevono dal volto e dagli occhi di
Maria Addolorata!
Quanta
pace, veramente, riportano nel loro cuore di genitori!
Ma qui
sia anche un luogo dove si maturano scelte di vita forti e ben fondate. Come ci
esorta il vangelo, dove non si loda l'imbroglio, ma una impostazione nuova
verso la ricchezza.
Quella
"ricchezza" che il testo definisce " disonestà, iniqua".
Parole
severe di Gesù.
Chiare, frutto di una grande esperienza pastorale.
È
allora necessario vigilare, condividere i beni della terra, spartire e far sì che dalle nostre ricchezze non nasca il male
ma il bene, la gioia di tutti, la costruzione di opere artisticamente
pregevoli, per la gioia e la bellezza di tutti.
Questa
Basilica è nata
dalle cinquanta e dalle cento lire che la nostra gente ha donato, insieme agli
oggetti di rame di cui si è sofferta mente privata, ma con la già di vedere che il loro dono ha
creato "tanti amici nuovi", un volto nuovo!
E allora,
mi ai e benedire per i tanti campi scuola che qui, nelle nostre case, in questi
accoglienti luoghi di formazione, si stanno svolgendo ogni estate e nei tempi
di festa. Quante attestazioni di stima e di grazia ho raccolto lungo l'Italia,
dalle arie diocesi, vicine, che qui hanno forgiato in speranza e cultura i
nostri e i loro ragazzi e ragazze!
Chiudo
perciò
ringraziando tutti per questa grande presenza!
e ore
della visita della Cardinale Bagnasco, proprio in questa medesima occasione,
due anni fa! Sosta mirabile e preziosa!
solo
definisce se stesso, nella seconda lettura, con tre preziosi termini:
"messaggero, apostolo e maestro".
Messaggero: sia anche il santuario perché Sto arrivando! Diffondere e
consegnare ai fedeli alle comunità il Kerigma della Fede,
Apostolo:
sia lo stile del santuario, della Basilica, perché segno di fiducia tra la
nostra gente, su queste colline sassose ma belle e feconde.
Maestro:
sia il Santuario, la Basilica ,
perché
punto di riferimento sicuro e magistrale, per la preghiera e la formazione per
tutti. Perché
tutti siano salvi e giungano alla conoscenza della verità!
Ci
benedica la Vergine
Maria e ci accompagni, per poter servire Dio nella pienezza e
fedeltà;
fino all'effusione del sangue! Amen
+ padre GianCarlo, vescovo
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