martedì 4 dicembre 2012

FERRAZZANO (CB) TEATRO LOTO: "La Divina Odissea degli Sposi"

Campobasso 4 dicembre 2012


7 e 8 dicembre (ore 21,15), 9 dicembre (ore 18,30)
Il Giardino delle Parole 
presenta 
LA DIVINA ODISSEA DEGLI SPOSI
 di 
Riccardo Ricciardi 
con 
Chiara Cavalieri, Alessandra Evangelisti, Eva Sabelli,
Fabio Cristiani, Giulio Maroncelli, Max Vitolo 


Se, in una surreale locanda, si incontrassero tre delle coppie più celebri della letteratura occidentale, cosa nascerebbe? La divina (Dante e Beatrice) odissea (Ulisse e Penelope) degli sposi (Renzo e Lucia).
Ulisse è il simbolo dell’ingegno umano, dell’eroe bello e buono che combatte il destino avverso, non solo con la forza, ma soprattutto con l’astuzia e l’intelletto. Al tempo stesso è anche colui che cede alle lusinghe di ninfe e maghe mentre, a casa, la povera Penelope rifiuta gli uomini più belli della Grecia per rimanere fedele (per venti lunghi anni!) al marito lontano. Quello che ci chiediamo se è ciò che Omero non ha mai scritto: anche Penelope, così proba nella narrazione, avrà avuto dei legittimi scatti di nervosismo e di impazienza? Sarà stata anche lei una “donna sull’orlo di una crisi di nervi”? 
Dante è il padre della letteratura italiana, l’autore dell’opera universale per antonomasia, un uomo di una sensibilità, di una genialità unica. Ma Beatrice? Qualcuno l’ha mai considerata come donna in carne e ossa, con i suoi desideri e le sue emozioni, e non solo come eterea luce? Se lei potesse dire qualcosa di lui, sarebbe così contenta di essere solo una guida tra quei divini cerchi? 
Infine la coppia più travagliata della letteratura italiana: Renzo e Lucia. Manzoni ci ha raccontato tutto sui loro caratteri, pregi e difetti, ha scritto il romanzo per eccellenza, narrando le vicende del loro periodo prematrimoniale. Ma com’è stata dopo la loro vita coniugale? Avranno forse deciso di divorziare? Lucia si sarà mai ribellata al carattere istintivo e irascibile del marito? 
Se Renzo entrasse in albergo sfiancato ancora dal viaggio in Lombardia, raccontato nel romanzo, come reagirebbe Ulisse ascoltandone i lamenti? Lui che di viaggi stancanti se ne intende! Dante, sentendo questo greco presuntuoso che si pavoneggia per il suo peregrinare travagliato, cosa risponderebbe? Lui che ha compiuto un viaggio che veramente più intenso non si può!
Le tre donne, l’una così diversa dall’altra, diventerebbero solidali o invidiose l’una dell’altra? 
Nella piéce, si gioca comicamente con questi personaggi, così importanti ma al tempo stesso così umani, per mostrarne il loro lato più divertente e inventando, fantasiosamente, come potrebbero essere queste persone se fossero coppie “normali”, con le loro ansie quotidiane, i loro desideri frustrati, i loro battibecchi.

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