‘Auguri di
Buon anno ai molisani e buon 65° compleanno
alla nostra
Costituzione’
Nella vita
di ciascuno di noi i sessantacinque anni rappresentano, inevitabilmente, una
tappa significativa di un’esistenza in gran parte trascorsa e di cui cominciare
a tracciare un bilancio. Per la storia 65 anni rappresentano un breve segmento,
tanto che la nostra Carta Costituzionale appare, in fondo, una ‘bambina’ che ha
dinanzi a sé tanta strada ancora da percorrere. Essa è un programma, definito
sì, ma anche in parte da realizzare compiutamente.
E’ compito
di ciascuno di noi sostenerla, nel segno di tenace convinzione e assicurando
fiducia al patto intergenerazionale, che dalla resistenza si è formulato nel
compromesso ideale e programmatico giunto fino a noi. Di padre in figlio, essa
deve essere trasmessa e i suoi valori, i suoi principi e i suoi articoli,
rappresentano il ‘vangelo laico’ a cui la società italiana deve attenersi,
ricordando gli sforzi di quanti hanno combattuto per donare alle generazioni
successive un’Italia repubblicana e democratica e, al contempo, operando per la
tutela dei diritti acquisiti, nonché garantendo il dovere di attualizzare
pienamente i diritti formalmente sanciti. Lo sforzo è cioè anche quello di fare
in modo che davvero i temi della laicità, della giustizia, dell’uguaglianza
possano trovare autentica residenza nella nostra Italia, così come nel nostro
Molise, dove ancora tanto, soprattutto in questa dura fase di crisi economica
ed etica, bisogna saper costruire con intraprendenza, fiducia e propositività
un sistema rispettoso della dignità di ciascun cittadino.
La nostra
Costituzione programma ci richiama, pertanto, a condurre avanti le nostre
esistenze nel segno della solidarietà e del comune senso di responsabilità, al
fine di rimuovere gli ostacoli e spianarle la strada.
Il miglior
augurio di Buon anno che posso dunque inviare per il 2013 è invitare tutti a
percorrere insieme, con fiducia, la strada già tracciata dai nostri padri
costituenti. Ricordo, infine, per primo a me stesso, che per demolire un
sistema, per quanto pieno di criticità, occorre pochissimo, mentre per
‘costruire’ in pace e in democrazia servono moderazione, rispetto per le
istituzioni e tanto, ma proprio tanto, senso di responsabilità, mai
prescindendo dall’apporto di ogni singolo cittadino.
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