venerdì 14 dicembre 2012

CAMPOBASSO GUARDIA DI FINANZA - IL "PACCO" ARRIVA DA NAPOLI

Campobasso 14 dicembre 2012


Il “pacco” arrivava da Napoli

Finti “iphone 5” con marchio Apple pronti ad essere ‘piazzati’ sul mercato locale . Due uomini originari di Napoli sono stati bloccati dai Baschi Verdi della Compagnia di Campobasso lungo le vie d’accesso al Capoluogo. Sotto sequestro apparecchi del tutto similari a quelli originali, ma dotati di funzioni limitate e tecnologia insicura in quanto di origine non certificata. Tutto il materiale è stato sequestrato dai Militari . Due denunce alla competente A.G. 


Intensificati i servizi di prevenzione e repressione in materia di sicurezza dei prodotti e tutela dei consumatori.

Due uomini, entrambi originari di Napoli, sono stati bloccati dai Baschi Verdi della Compagnia di Campobasso mentre tentavano di raggiungere il Capoluogo per “piazzare” sul mercato locale alcuni iphone 5 di ultima generazione, completamente taroccati ma esteticamente identici ai prodotti originali della nota azienda di Cupertino.
Il materiale, dotato di tecnologia e funzioni limitate rispetto ai modelli autentici, è stato sequestrato dai Finanzieri anche in ragione della potenziale pericolosità per il consumatore finale, derivante da filiere produttive non controllate e prive di qualsivoglia certificazione.
I responsabili sono stati segnalati alla competente Autorità Giudiziaria per le violazioni previste e punite dagli articoli 474, 517 e 648 del Codice Penale, in materia di contraffazione, marchi mendaci e ricettazione.
Le attività di prevenzione e controllo nello specifico comparto della sicurezza dei prodotti, sono state intensificate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Campobasso proprio a ridosso delle festività Natalizie e di fine anno, al fine di impedire che alle possibili e svariate forme di concorrenza sleale nel comparto commerciale si sovrapponga anche l’inserimento sul mercato di merce certamente non sicura, se non addirittura pericolosa, per il consumatore finale.
In tal senso, sono in corso ulteriori approfondimenti info-investigativi “a ritroso” finalizzati a ricostruire fatti e circostanze legate al ciclo produttivo del materiale sequestrato.

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