domenica 23 dicembre 2012

CAMPOBASSO "IL PALAZZO DELLA PREFETTURA DI CAMPOBASSO"

Campobasso 23 dicembre 2012


“ Il Palazzo della Prefettura di Campobasso”.
 Una pubblicazione di ricostruzione storica curata da Sergio Bucci e Roberto Parisi.
 Su iniziativa meritoria della Presidenza dell’Amministrazione Provinciale di Campobasso.

Nota di Michele Petraroia


Campobasso - Palazzo del Governo
Un prezioso lavoro di ricerca storica realizzato dalla Provincia di Campobasso e sostenuto dal Prefetto, Stefano Trotta, curato da Sergio Bucci e Roberto Parisi, con belle prefazioni e saggi di Dora Catalano, Natalino Paone e Laura Scioli, rischia di non essere oggetto di riflessioni e approfondimenti per una serie di circostanze che non debbono oscurare il valore di una pubblicazione che ricostruisce gli eventi che precedettero e seguirono la costruzione della più prestigiosa sede istituzionale regionale.
Stefano Trotta     Rosario De Matteis
Un libro che ci offre lo spaccato di un città di 14 mila abitanti, capoluogo di una provincia con 344 mila unità distribuite in centri influenti come Agnone che superava i 10 mila residenti o Isernia, Larino e Riccia che erano poco al di sotto. Una Campobasso chiusa ancora nel borgo con le massime istituzioni dislocate in Largo S. Leonardo e un agro circostante, in cui l’attuale Municipio era considerata periferia estrema e campagna.
Il Palazzo della Prefettura rappresentava il simbolo del nuovo Regno e di una città che usciva fuori dalle mura per costruire nella seconda metà dell’ottocento il Convitto Mario Pagano, la Stazione Ferroviaria, il Teatro Margherita, il Mattatoio, il Distretto Militare, il Carcere e altri siti significativi. I costi proibitivi dell’opera indussero molti consiglieri provinciali a osteggiare il progetto e tra questi merita di essere menzionata la dichiarazione di Vincenzo De Lisio “ La necessità deriva dal doversi preferire l’utile e il bisognevole al comodo e al lusso”.  In pratica si denunciava un’ostentazione di potere con uno sperpero di denaro pubblico in una provincia poverissima, priva di servizi minimi e in cui la maggior parte dei comuni erano isolati e non disponevano nemmeno di strade di collegamento.
Il libro ripercorre gli scontri politici, istituzionali e giudiziari che confermano una litigiosità atavica dei molisani e un prevalere delle spaccature tra fazioni, famiglie e imprese, che sembrano tratte dalla lettura dei quotidiani di questi giorni.
Non intendo sostituirmi ai cultori che hanno recensito l’opera, a esperti d’arte, di architettura e di storia, ma mi limito a evidenziare il rilievo della pubblicazione e l’opportunità che la stessa sia oggetto di eventi culturali che restituiscano queste conoscenze alla nostra comunità. E con l’auspicio che i promotori e gli autori del libro possano accogliere questo invito, porgo i saluti ricordando il coraggio del consigliere Bernardino Mascione che seppe costringere il Prefetto a scusarsi con 12 mila firmatari di una petizione di contrarietà, tra cui tutti i Sindaci del Molise.

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