domenica 30 dicembre 2012

UNIMOL IN RICORDO DI RITA LEVI MONTALCINI


Campobasso 30 dicembre 2012 

IL RETTORE GIOVANNI CANNATA E L’UNIVERSITÀ DEL MOLISE
IN RICORDO DI RITA LEVI MONTALCINI
 Il cordoglio dell'Ateneo molisano per la scomparsa del premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini Ospite d'onore alla cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2000-2001

“La presenza della professoressa Levi Montalcini con noi oggi in occasione della cerimonia inaugurale, la prima del terzo millennio e diciottesima dall’istituzione dell’Università degli Studi del Molise, è segno di particolare attenzione, di auspicio e di sprone per un Ateneo in crescita che, con orgoglio, intende svolgere la sua funzione di sviluppo e diffusione della cultura, delle scienze e dell’istruzione superiore. 
In una circostanza pubblica la nostra Ospite citava il fisico Bruno Bronowoski il quale affermava che i momenti più felici della civiltà occidentale sono stati quelli informati al diritto di creatività dal quale, in campo sociale sono scaturiti documenti quali la proclamazione dell’indipendenza dei popoli, mentre in campo scientifico è derivata l’aperta sfida alle leggi universalmente accettate da parte di uomini come Copernico, Galileo, Newton, Darwin ed Einstein che hanno capovolto sistemi che apparivano immutabili e, così facendo, hanno spianato la via del progresso”. 
Con queste parole il Rettore dell’Università degli Studi del Molise, Prof Giovanni Cannata, apriva la Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2000-2001 alla presenza, in qualità di Ospite d’onore, della Prof.ssa Rita Levi Montalcini. Tutta la comunità istituzionale, scientifica, nazionale ed internazionale partecipa la scomparsa della “Signora della Scienza” precursore degli studi sulla proteina che regola la struttura delle cellule nervose lungo le quali viene trasmesso l’impulso elettrico nervoso, una ricerca fondamentale per la comprensione dei tumori e con ricadute importanti nella cura di malattie come Alzheimer e Sla.
“L’impatto di Rita Levi Montalcini sulla ricerca – ha dichiarato il Prof Cannata appena appreso la notizia della sua scomparsa – trova certamente sintesi nella sua frase simbolo Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente. Il suo scopo era capire il mondo, la sua missione era capire il mondo attraverso la scienza. Oggi, certo di rendermi interprete del profondo cordoglio dell’Università degli Studi del Molise, intendo esprimere i miei sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei suoi familiari nel ricordo del prezioso ed inestimabile contributo umano e scientifico dato al progresso della scienza, patrimonio delle passate e future generazioni. 
Il Suo ricordo ci incoraggia nel percorso che stiamo svolgendo sul territorio, a rafforzare il nostro impegno nel campo delle scienze della salute, ma soprattutto vuole anche essere un augurio di successo per i giovani laureati e ricercatori del nostro Ateneo, per i dottorandi e per tutti coloro i quali hanno intrapreso i difficili percorsi della ricerca”.

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