giovedì 20 dicembre 2012

CAMPOBASSO - ANSI - Calendario 2013

Campobasso 20 dicembre 2012

ANSI NASSIRIYA 2003 "CALENDANSI 2013"
Nell'album 30 foto della cerimonia


Anche quest’anno, la Sezione Provinciale dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia, intitolata “NASSIRIYA 2003”,  per tenere vivo il ricordo dei diciannove Caduti italiani dell’attentato terroristico contro la base “Maestrale”, ha realizzato il calendario di sezione “CALENDANSI 2013”. Lo stesso, presentato oggi 20 dicembre 2012, nella  Sala della Costituzione di Palazzo Magno, sede dell’Amministrazione Provinciale di Campobasso, accomuna i Caduti di Nassiriya a quelli molisani nelle Operazioni Internazionali di Pace ed alle vittime molisane del terrorismo nazionale ed internazionale (Rivera, Zara, Ruzzi e Di Lisio).
La pubblicazione,realizzata su carta pregiata ed in elegante veste tipografica, si propone l’ambizioso traguardo di divenire “tradizione” delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della nostra provincia e di esportare, nel resto del territorio nazionale ma anche all’estero, alcuni aspetti del nostro Molise legati alla vita militare e di conseguenza alla storia della Nazione.
Il calendario è articolato in una copertina su quattro pagine e dodici facciate interne, ciascuna dedicata ad un mese.
“Calendansi 2013” è stato realizzato grazie al contributo della Regione Molise (Assessorato alla Polizia locale) e della Provincia di Campobasso, sotto il  Patrocinio della Prefettura di Campobasso e dei due citati Enti territoriali. Alla sua stesura hanno contribuito dall’esterno dell’Associazione, con propri articoli, l’avvocato Alberto PISTILLI SIPIO ed il Tenente colonnello dei Carabinieri Umberto TAMBORRINO, Comandante del Reparto Operativo di Campobasso, mentre  dalla sezione il contributo in testi e fotografie è dei soci benemeriti Monsignor Gabriele TETI, Postulatore Generale dell’Ordinariato Militare per l’Italia, ed Ingegnere Antonio Vincelli nonché  dei soci effettivi Gino CALABRESE e Giuseppe FANELLI.
La copertina di quest’anno è dedicata all’Istituto del Nastro Azzurro tra Combattenti decorati al Valor Militare mentre la  rubrica “Soldati d’Italia” è dedicata all’arma di Cavalleria.
La stampa, in quadricromia, è stata realizzata dalla Tipografia l’Economica di Campobasso.

SALUTO DELL'ASSESSORE ANTONIO CHIEFFO


Un ringraziamento a Tutti gli estensori dei testi e a quelli che a vario titolo hanno partecipato alla realizzazione dell’opera presentata questa sera. 
Il Calendansi 2013 rappresenta una vivida testimonianza di come quei valori civici, sociali e morali possono essere sempre ed ancora impiegati al servizio del bene e dell’interesse pubblico. 
Il senso civico il VALOR DI PATRIA sentimenti che vengono dalla storia ma che ci proiettano nel futuro mi permettono di ricordare le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama quando in uno dei suoi discorsi pubblici ha detto: “Dopo tutto, quando discutiamo di patriottismo, discutiamo di che cosa siamo come paese, e soprattutto di che cosa dovremmo essere!” 
Mentre guardiamo avanti  mentre le nostre scuole diventano 2.0 ed i sistemi multimediali prendono sempre più piede ritengo fermamente che bisogna chiudere gli occhi ed ascoltare le voci del passato, per far si che la crescita porti con se quel bagaglio di esperienza, di valori ed emozioni che rappresentano oggi più che mai le forti radici necessarie ad ognuno di noi per superare il turbinio di questi mesi, ritrovandoci uniti e ancora PAESE! 
Quest’anno il Calendansi è dedicato all’Istituto del Nastro Azzurro che risulta da tempo impegnato a riaffermare quegli alti valori spirituali, morali e sociali il cui scopo unico è quello di confermare i basilari principi di amor di Patria e spirito di servizio  sempre ricordati a me da mio padre che a sua volta è stato insignito di una Medaglia al Valor Militare. 
Quest’anno nel Calendansi ritroviamo anche uno spazio in rosa, dedicato al gesto eroico di 11 ragazze… ma le donne hanno avuto da sempre un ruolo importante da sempre una donna è presente nel cuore di un eroe…che sia la madre, che sia la sua donna… quel sentimento ha curato le ferite dell’animo ed ha incoraggiato le azioni del corpo restando presente anche nella solitudine e a volte disperazione di una trincea ma quelle stesse Donne meritano un profondo riconoscimento per essere rimaste ad aspettare con la morte nel cuore il ritorno dei propri cari quelle donne che in taluni casi hanno dovuto vivere il dolore del distacco, la preoccupazione e l’agnosia del sapere i propri cari in situazioni di pericolo ed in taluni sfortunati casi la disperazione della perdita!  come non tributare a loro un pensiero ed un riconoscimento! 
Ritengo che questo lavoro editoriale vada raccontato nelle scuole…ritengo che il caro M.llo Ciccaglione possa essere di utile ausilio alle nuove generazioni per permettere loro di rafforzare le proprie radici …di diventare “alberi forti” e belli che restano saldi alla propria terra..malgrado le intemperie della vita, malgrado i forti venti che spazzano via le idee ed i progetti giovani che conoscendo i sacrifici dei propri avi decidano di restare e combattere per far si che questo Paese resti, nonostante tutto, un Grande Paese. 
Pertanto esorto l’Associazione Nassirya 2003 a farsi promotrice di momenti d’incontro nelle scuole dove sia possibile raccontare perché in tanti nostri paesi e città esistono strade e piazze dedicate “ai Caduti di Nassirya”.Raccontare cosa ha mosso i cuori dei tanti uomini che oggi riposano in pace sotto il manto erboso del cimitero militare di Venafro come quelli di tanti altri cimiteri come importante è raccogliersi in preghiera quando ci troviamo di fronte a così grandi sacrifici di quanto importante sia portare rispetto a coloro che ancora oggi non riescono ad asciugare le lacrime per i propri cari deceduti come il giovane Caporal Maggiore Alessandro Di Lisio che ha incarnato lo spirito di servizio, così come ricorda uno stelo posto in Campobasso che recita “chi non vive per servire, non serve per vivere”.
A questo lavoro meritevole che affonda le proprie radici nei valori di tante vite spezzate ho il dovere di portare rispetto pertanto in maniera schietta e diretta ritengo che oggi più che mai il concetto di PATRIOTTISMO meglio espresso da importanti Capi di Governo deve trovare spazio nella quotidianità più che mai anche e soprattutto in virtù di una riflessione: 
“Quando le leggi, i leader o il governo non sono in linea con i nostri ideali, allora il dissenso, democratico e corretto, può essere una delle più alte espressioni di Patriottismo”. 
Ricordo una citazione di Mark Twain: 
“Patriottismo significa sostenere il tuo paese sempre, e il tuo governo quando se lo merita”. 
Si sottolinea così una distinzione cruciale fra il Paese, casa permanente di tutti, e il Governo, ufficio temporaneo di una parte. 
E’ una distinzione fastidiosa, in modo bipartisan, per tutti i governi in carica e per tutte le istituzioni …ma rappresenta una importante presa di coscienza che potrà ricondurre i giovani di questa Italia, di questo nostro amato Molise verso la riscoperta di quei valori, di quel rispetto, di quell’amor di Patria che ha permesso ai nostri avi di rialzarsi dopo la caduta di riprendere il cammino la dove era stato interrotto di riuscire a guardare oltre riportando questo Paese su di un percorso di crescita e di sviluppo! 
Grazie a quanti hanno partecipato alla realizzazione di questa opera, grazie al Presidente M.llo Magg. Gennaro Ciccaglione e a tutti gli estensori dei testi per la viva testimonianza, per quanto fanno e faranno ancora a tutela del ricordo e a salvaguardia dei valori!


Intevento di

Gennaro R. Ciccaglione
Presidente della Sezione
Consigliere Nazionale A.N.S.I. 

Accluso all’invito che Nassiriya 2003 si è onorata di inviare a tutti voi, avete trovato  un foglietto, ovviamente  filigranato in rosa, che auspicava una marcata partecipazione femminile a questa presentazione e delineava anche alcuni concetti:  l’incontro di questa sera, purtroppo a ridosso estremo delle festività, altro non vuole essere se non la prosecuzione di quanto enunciato proprio in quelle righe. Altrettanto sentiamo di potere affermare per il calendario che presenteremo.
La “collaborazione”, per me preziosa e niente affatto casuale, della mia nipotina Ginevra  vi  avrà quanto meno incuriosito. Essa  vuole esprimere due peculiari significati: un primo, che oserei definire di tipo risarcitorio e che deriva dal voler dare  a quella bimba ciò che il mio lavoro non mi aveva mai consentito di dare a sua madre, una presenza forte del papà. Come me,  sono stati e sono ancora tanti i genitori, ai miei tempi quasi esclusivamente papà in uniforme, oggi anche mamme, che per via di un servizio assai delicato,  non possono offrire tutta la necessaria presenza ai loro figli. Il secondo degli aspetti, ed anche qui  oso nel termine, è invece di tipo pedagogico: è un invito, in pratica rivolto a tutti,  a “somministrare” certi valori fin dalla tenera età.
Della mia , ahimè lontana, età scolastica ricordo con immutata emozione il rientro dei resti mortali di un soldato dalla Grecia. Una cassetta in legno piccolissima rispetto a quanto avevo potuto immaginare, avvolta nel tricolore, sormontata da un elmetto.  E tutti i bambini come me, schierati lungo la salita che conduceva alla chiesa madre di riccia, impegnati a pensare se quell’elmetto era proprio quello di quel soldato. Un ricordo forte che non è detto  non abbia in qualche modo influenzato le mie scelte successive. Anche per questo  sono convinto che se avviciniamo oggi i bambini a valori certi e positivi, essi  ne resteranno come  immunizzati contro le insidie di valori vacui.
Lo stesso calendario, inteso non come fatto cartaceo più o meno piacevole, ma piuttosto come sforzo  di impegno sopportato per la sua realizzazione, insegue ugualmente due identici scopi, uno risarcitorio ed uno pedagogico. Sappiamo quanto sia utopistico quello risarcitorio: nulla  può lenire il dolore per la perdita di una vita ma sappiamo anche quanto è necessario che quel dolore si indichi, si descriva, si spalmi sulla coscienza di ogni cittadino che vive la propria libertà grazie a quel dolore, e soprattutto non si dimentichi. Quanto allo scopo pedagogico, esso dipende da quanto ciascuno vorrà apprendere e da quanto ciascuno vorrà a sua volta  porgere ad altri di tutto ciò che la storia insegna.
Noi, grazie ancora una volta anche a chi ce lo ha consentito  sotto l’aspetto economico, abbiamo cercato di fare  il nostro….

Nessun commento:

Posta un commento