giovedì 27 settembre 2012

CAMPOBASSO Collocazione della statua di San Giorgio.

Campobasso 27 settembre 2012

La statua in bronzo di S. Giorgio nella sua definitiva sistemazione.


L’arcidiocesi di Campobasso-Bojano insieme  alla città di Campobasso,  il Comune, la Regione, la Provincia, le Parrocchie, la Fondazione Banca Popolare di Novara  e fedeli tutti,  promuove  la definitiva collocazione della statua di San Giorgio Martire (scultura bronzea dell’Artista Alessandro Caetani, di Vastogirardi), progettata nel 1997 e realizzata nel 1998 per volere dell’allora arcivescovo di Campobasso-Bojano mons. Ettore di Filippo.  Il 30 settembre  2012 alle ore 15,30, nell’ambito della 33^ Giornata Nazionale del Turismo,  ci sarà la cerimonia ufficiale di benedizione  e sistemazione della statua nella piazza Vittorio Emanuele II,  in una delle aiuole, circondata dal verde. Uno spazio appositamente progettato  con tutti i requisiti idonei alla permanenza stabile dell’artistica statua.
Nel 1997 Sua Ecc.za  Mons. Ettore di Filippo propose con tanta determinazione la ideazione di uno studio di  una statua di san Giorgio, che potesse dare un senso alla presenza del  “Palazzo San Giorgio”, sito dedicato al  protettore della città.
Il bozzetto fu accolto con molto entusiasmo dall'Arcivescovo che ne ordinò la fusione di alcune copie e come suo solito si attivò per organizzare la raccolta delle offerte per la realizzazione della statua a grandezza naturale.
San Giorgio, valoroso soldato in armatura, come modello nobile di bellezza e fortezza universale, si erge sul cavallo impennato e spaventato dal drago, che viene trafitto dalla lancia geminata con foglia in oro zecchino, a sottolineare, con il metallo prezioso , il trionfo del bene sul male”
    La statua in bronzo di S. Giorgio  è stata  fusa nel 1998  con la tecnica della cera persa dalla fonderia Del Chiaro di Pietrasanta (Lu). Mons. Di Filippo volle assistere personalmente alla fusione del S. Giorgio e al momento della colata gettò nel crogiolo la chiave in argento della città:  questo simbolico gesto sorprese tutti gli astanti.
    Giunta a Campobasso il giorno della festa del Santo Patrono, 23 aprile 1998,  la statua, dopo alterne vicende è stata collocata ( e in alcuni sensi relegata)  nell’androne del palazzo Municipale. Nell’anno straordinario della Fede la  gratitudine va ad un vescovo che guardava oltre e che lanciava l’idea di una  memoria condivisa,  e la stessa gratitudine si estende a   chi ha lavorato in continuità per realizzare il sogno di rendere tangibile la presenza artistica  del santo patrono, nel  segno della fede. Si deve essere grati  alla cittadina che ha maturato il culto al patrono  grazie al paziente lavoro del parroco di san Giorgio e san Leonardo, don Luigi Di Nardo, che ha costruito negli anni una pastorale rivolta alla valorizzazione della devozione al santo. La  sistemazione della statua si inserisce, come segno  spirituale, nell’anno della fede indetto da papa Benedetto XVI.
L’arcivescovo di Campobasso-Bojano, mons. GianCarlo Bregantini invita i cittadini ad una ampia partecipazione alla cerimonia ricordando il messaggio di fede che il santo continua ad offrire:
un’idea di santità spesa nel coraggio delle proprie azione e nell’adesione incondizionata alla fede cristiana che, proprio in questi tempi, ha bisogno di energia e coerenza per essere segno testimoniale di appartenenza . 
“San Giorgio è:
la vigilanza del cavaliere, perché è ben preparato: egli sapeva chi affrontare, come affrontarlo e come vincere il nemico. Un Giovane capace  di intelligenza e di cuore, un cuore che vede ed un’intelligenza che ama!
la mitezza, poiché sono beati i miti, perché loro (non le armi, non le bugie, non i metodi violenti, non le arroganze…!) che conquistano i cuori e vincono il mondo!
E’ il mite che non si lascia confondere dagli occhi vitrei del drago, occhi malvagi, occhi crudeli.
Giorgio vince perché è paziente interiormente, amabile, capace di luci e determinata correzione fraterna.
il coraggio della fede, che ci fa temperanti e costanti. Nelle prove, nella precarietà. Si fa zelo e passione educativa».
  
Nota storica  sul patronato di San Giorgio a Campobasso.

 “E’ San Giorgio che ci difende! E’ San Giorgio che ci salva!”
L’invocazione risuonò forte nell’aria, tanto da sovrastare  lo stupore del nemico dinanzi all’apparizione di quel giovane che tutti riconobbero nel santo guerriero. Il miracolo, operato da San Giorgio in occasione di una battaglia del 1200 a Campobasso, fu riconosciuto con bolla autentica da Mons. Celestino bruno, Vescovo di Bojano il 16 aprile 1661. Da quella data ufficialmente, il Giovane combattente della fede diventa patrono della città, come reca incisa un’iscrizione su una delle campane della chiesa.
Ma , secondo il Tarantino –storico campobassano- il culto al santo è propagato nella zona verso il V-VI secolo dopo Cristo dai Greci, giunti in Molise con i monaci  Basiliani e poi continuato con i Normanni. Certo è che in vari paesi Giorgio dispiega la sua forza protettrice, mentre sconfigge il male. Nella cattedrale di Campobasso  è conservata una lapide che così sintetizza il prodigioso evento: “Nella guerra civile del MCC San Giorgio martire con forte esercito appare, le quattro campane della sua chiesa non tocche suonano da per se stesse a tremendo stormo,  un cupo fragore di armi si ode, il nemico fugge, i campobassani son salvi”.

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