La statua in bronzo di S. Giorgio nella sua definitiva sistemazione.
L’arcidiocesi di Campobasso-Bojano insieme alla città di Campobasso, il Comune, la Regione, la Provincia, le Parrocchie,
la Fondazione Banca Popolare di Novara e
fedeli tutti, promuove la definitiva collocazione della statua di
San Giorgio Martire (scultura bronzea dell’Artista Alessandro Caetani, di
Vastogirardi), progettata nel 1997 e realizzata nel 1998 per volere dell’allora
arcivescovo di Campobasso-Bojano mons. Ettore di Filippo. Il 30 settembre 2012 alle ore 15,30, nell’ambito della 33^ Giornata
Nazionale del Turismo, ci sarà la
cerimonia ufficiale di benedizione e
sistemazione della statua nella piazza Vittorio Emanuele II, in una delle aiuole, circondata dal verde. Uno
spazio appositamente progettato con
tutti i requisiti idonei alla permanenza stabile dell’artistica statua.
Nel 1997 Sua Ecc.za Mons. Ettore di Filippo propose con tanta
determinazione la ideazione di uno studio di
una statua di san Giorgio, che potesse dare un senso alla presenza
del “Palazzo San Giorgio”, sito dedicato
al protettore della città.
Il
bozzetto fu accolto con molto entusiasmo dall'Arcivescovo che ne ordinò la
fusione di alcune copie e come suo solito si attivò per organizzare la raccolta
delle offerte per la realizzazione della statua a grandezza naturale.
“ San Giorgio,
valoroso soldato in armatura, come modello nobile di bellezza e fortezza
universale, si erge sul cavallo impennato e spaventato dal drago, che viene
trafitto dalla lancia geminata con foglia in oro zecchino, a sottolineare, con
il metallo prezioso , il trionfo del bene sul male”
La statua in
bronzo di S. Giorgio è stata fusa nel 1998
con la tecnica della cera persa dalla fonderia Del Chiaro di Pietrasanta
(Lu). Mons. Di Filippo volle assistere personalmente alla fusione del S.
Giorgio e al momento della colata gettò nel crogiolo la chiave in argento della
città: questo simbolico gesto sorprese
tutti gli astanti.
Giunta a Campobasso
il giorno della festa del Santo Patrono, 23 aprile 1998, la statua, dopo alterne vicende è stata
collocata ( e in alcuni sensi relegata) nell’androne del palazzo Municipale. Nell’anno
straordinario della Fede la gratitudine
va ad un vescovo che guardava oltre e che lanciava l’idea di una memoria condivisa, e la stessa gratitudine si estende a chi ha lavorato in continuità per realizzare
il sogno di rendere tangibile la presenza artistica del santo patrono, nel segno della fede. Si deve essere grati alla cittadina che ha maturato il culto al
patrono grazie al paziente lavoro del
parroco di san Giorgio e san Leonardo, don Luigi Di Nardo, che ha costruito
negli anni una pastorale rivolta alla valorizzazione della devozione al santo.
La sistemazione della statua si inserisce,
come segno spirituale, nell’anno della
fede indetto da papa Benedetto XVI.
L’arcivescovo di
Campobasso-Bojano, mons. GianCarlo Bregantini invita i cittadini ad una ampia
partecipazione alla cerimonia ricordando il messaggio di fede che il santo
continua ad offrire:
un’idea di santità spesa nel
coraggio delle proprie azione e nell’adesione incondizionata alla fede
cristiana che, proprio in questi tempi, ha bisogno di energia e coerenza per
essere segno testimoniale di appartenenza .
“San Giorgio è:
la vigilanza del cavaliere, perché è ben preparato: egli sapeva chi
affrontare, come affrontarlo e come vincere il nemico. Un Giovane capace di intelligenza e di cuore, un cuore che vede
ed un’intelligenza che ama!
la mitezza, poiché sono beati i miti, perché loro (non le armi, non
le bugie, non i metodi violenti, non le arroganze…!) che conquistano i cuori e
vincono il mondo!
E’ il mite che non si lascia
confondere dagli occhi vitrei del drago, occhi malvagi, occhi crudeli.
Giorgio vince perché è paziente
interiormente, amabile, capace di luci e determinata correzione fraterna.
il coraggio della fede, che
ci fa temperanti e costanti. Nelle prove, nella precarietà. Si fa zelo e
passione educativa».
Nota storica sul patronato di San Giorgio a Campobasso.
“E’ San Giorgio che ci difende! E’ San Giorgio
che ci salva!”
L’invocazione risuonò forte nell’aria, tanto da
sovrastare lo stupore del nemico dinanzi
all’apparizione di quel giovane che tutti riconobbero nel santo guerriero. Il
miracolo, operato da San Giorgio in occasione di una battaglia del 1200 a Campobasso, fu
riconosciuto con bolla autentica da Mons. Celestino bruno, Vescovo di Bojano il
16 aprile 1661. Da quella data ufficialmente, il Giovane combattente della fede
diventa patrono della città, come reca incisa un’iscrizione su una delle
campane della chiesa.
Ma , secondo il Tarantino –storico campobassano- il culto al
santo è propagato nella zona verso il V-VI secolo dopo Cristo dai Greci, giunti
in Molise con i monaci Basiliani e poi
continuato con i Normanni. Certo è che in vari paesi Giorgio dispiega la sua
forza protettrice, mentre sconfigge il male. Nella cattedrale di
Campobasso è conservata una lapide che
così sintetizza il prodigioso evento: “Nella guerra civile del MCC San Giorgio
martire con forte esercito appare, le quattro campane della sua chiesa non
tocche suonano da per se stesse a tremendo stormo, un cupo fragore di armi si ode, il nemico
fugge, i campobassani son salvi”.
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