Questa
mattina, sotto una pioggia battente,fastidiosa,dopo aver chiuso l’ombrello, che
raramente porto con me, mi sono infilato nel portone della casa-studio
dell'illustre artista fotografo Alfredo Trombetta.
Ho
sentito i brividi salendo le scale che portano al primo piano, ripensando a più
di 50 anni fa, quando ebbi in regalo la prima "ferrania", la macchina
fotografica che mi ha accompagnato sino in 5 elementare.
Parlare
di fotografia oggi, con l'avvento del digitale, è impresa ardua.
La
velocità con cui le notizie e le relative foto a corredo viaggiano sulla rete
non permettono al fotografo di pensare più di tanto, quindi, può solo scattare
fulminando l'attimo.
Trombetta,
invece, era un mito, un fotografo e principalmente un artista che interpretava
innanzi tutto con il cuore e poi con la mente l'immagine che immortalava.
Paolo
Matrella, profondo conoscitore delle sue opere, questa mattina in conferenza
stampa ci ha illustrato molte delle stupende foto comunicandoci altresì
l'intenzione di aprire le porte della casa-studio, sperando di fare cosa
gradita a tutti ed, aggiungo, spero che in particolare sia un’occasione per i
giovani che potranno fare un pensierino per incamminarsi in un'appassionante
attività futura.
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