L’AVIS DI SAN FELICE PREMIA I SUOI DONATORI
Sabato
1 dicembre, l’AVIS di San Felice del Molise ha voluto rendere omaggio a tutte
quelle persone che ogni anno donano il proprio sangue, consegnando un premio
simbolico ai tantissimi donatori iscritti alla sezione comunale.
Ai
soci presenti è stata consegnata - unitamente ad un attestato di
benemerenza - una medaglietta a testimonianza delle tante donazioni
effettuate da ciascuno di loro tra il 2011 ed il 2012. Molto soddisfatto il
presidente della sezione comunale di San Felice, Diego Ruberto, che continua a
dare il buon esempio, vantando ben 89 donazioni da quando è entrato a far
parte dell’associazione. Insieme a lui al momento della premiazione
c’era anche Rosanna Gentile, vice presidente vicario dell’Avis regionale.
La
cena sociale rappresenta un momento di incontro – ha dichiarato il presidente -
un modo per coinvolgere e ringraziare le tante persone che condividono un’
esperienza di solidarietà, un gesto che non pretende nulla in cambio se non la consapevolezza
dell’aver fatto qualcosa di utile per i tanti pazienti che hanno bisogno di
trasfusioni. La sezione comunale di San Felice – evidenzia Ruberto - può
contare su 115 persone che regolarmente compiono questo grande atto di
solidarietà; un bel traguardo visto che stiamo parlando di un centro molto
piccolo. Far parte di un’ associazione di volontari, di persone che in modo
spontaneo decidono di aiutare chi si trova in una situazione di bisogno - a
causa di un’ emergenza o di una malattia - è la dimostrazione che non possiamo
restare indifferenti verso i nostri simili e verso i tanti casi di
sofferenza che ci circondano. Donare sangue significa esprimere la nostra
solidarietà attraverso un sostegno concreto, un contributo che a volte può davvero
salvare una vita. Un’ azione disinteressata, soprattutto in questi di tempi
caratterizzati sempre più spesso dalla logica mercantile che a tutto
attribuisce un prezzo. Ecco, far parte di un'associazione di volontari è la
prova che invece esistono comportamenti generosi, che non prevedono una
ricompensa.
La
speranza – ha concluso Ruberto – è che i tanti giovani che ancora non si sono
avvicinati all’associazione lo facciano al più presto, diventando donatori
periodici. Tre buoni motivi per farlo? Perché il sangue è
indispensabile per vivere; perché anche noi o un nostro famigliare domani
potremmo averne bisogno; perché è un comportamento sano e responsabile, utile a
tutelare anche la nostra salute.
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