sabato 12 maggio 2012

DEPUTATO DE CAMILLIS COFIRMATARIA DI PROPOSTA DI LEGGE DI GIORGIA MELONI.

Campobasso 12 maggio 2012


La modifica dell’attuale legge elettorale “Porcellum” è al centro della proposta di legge dell’Ex Ministro Giorgia Meloni.
Cofirmataria il deputato molisano Sabrina De Camillis.


Giorgia Meloni
Il disegno di legge mantiene gli elementi di forza della legge elettorale attuale e risolvere le criticità emerse nel corso degli anni della normativa vigente. La legge Calderoli, attualmente in vigore, introduce la difesa del Bipolarismo ed, altro punto importante, il diritto degli italiani a scegliersi il Governo contrariamente al passato mentre un punto debole che l’attuale proposta va a modificare è il sistema con il quale vengono scelti i Parlamentari. 
La normativa odierna, infatti, mortifica, la dignità dei Parlamentari che vengono percepiti come “raccomandati senza storia” e per tale motivo il punto    è stato oggetto di revisione. Altra novità è l’introduzione del voto di preferenza per il 70 per cento degli eletti mentre la lista bloccata resta solo per il 30 per cento degli eletti. Le preferenze, secondo i firmatari della proposta di riforma elettorale, sono lo strumento più selettivo per i parlamentari ed è migliore del sistema dei collegi. Tra l’altro tale sistema è già utilizzato per i consiglieri comunali, regionali e parlamentari europei. Nel disegno è prevista anche la possibilità per i partiti di selezionare con metodo democratico anche il 30 per cento di lista bloccata. Il provvedimento abolisce, inoltre, la possibilità di candidarsi in più circoscrizioni elettorali e modifica i premi di maggioranza con particolare riferimento al Senato. Si è eliminato il premio regionale ed introdotto uno nazionale per l’elezione dei senatori. 
Sabrina De Camillis
Non è la legge elettorale che risolve i problemi né dei partiti nè della governabilità - ha commentato la De Camillis cofirmataria della proposta di riforma elettorale - ma può diventare uno strumento utile per consentire, soprattutto in questo momento di difficoltà, al sistema politico di riacquistare credibilità e dignità. Anch’io, come molti colleghi, ho sperimentato i diversi modi di essere eletta a livello comunale, poi a livello regionale più volte con le preferenze e condivido molto quello che ha detto la collega Giorgia Meloni sul voto di preferenza. Se questo voto di preferenza è uno schifo allora va tolto dappertutto se, invece, non lo è ed è un modo per responsabilizzare chi si candida, per dare dignità a chi viene eletto e per consentirgli di avere l’autorevolezza di prendere le decisioni rispondendo al proprio elettorato, allora non vedo perché non possa essere utilizzato anche per eleggere i parlamentari. 
Ritengo tra l’altro che il risultato elettorale dei giorni scorsi dimostri come, alla fine, il nostro popolo non sia appassionato di antipolitica ma di una politica diversa si. Perché la risposta che è stata data da alcuni soggetti è una risposta politica, il fatto di candidarsi ed essere eletti è una scelta politica e, allora, noi abbiamo la responsabilità ed il dovere di dare una politica diversa al nostro Paese. E questo è uno strumento che noi lanciamo, aperto a discussioni, a modifiche ma su una cosa non si può transigere: che rispetto alla situazione attuale non tutti sono disponibili a rimanere immobili. C’è qualcuno che ha la necessità e sente dentro di se non solo ancora la passione politica ma il dovere di rispondere al proprio territorio ed elettorato. E questo potrebbe essere uno strumento”. 

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