giovedì 19 aprile 2012

ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI del MOLISE.Stefania Giacci interviene sul PSR.

Campobasso 19 Aprile 2012



La sanità privata in Molise:
tante piccole strutture di eccellenza.

Stefania Giacci, Presidente della sezione Sanità, interviene  sulla bozza del piano sanitario regionale.



Le aziende sanitarie aderenti all’Associazione Industriali del Molise hanno chiesto nei giorni scorsi una rivisitazione del piano sanitario regionale, rivendicando un ruolo che invece nel documento risulta completamente ignorato. 
“In questa bozza di Piano Sanitario Regionale – afferma Stefania Giacci, Presidente della sezione Sanità di Assindustria Molise - non vi è traccia della sanità privata, se non delle strutture equiparate. Manca quindi la definizione del ruolo di un settore molto importante, che contribuisce a soddisfare le esigenze non solo dei pazienti molisani ma anche di quelli provenienti da altre regioni. 
Tutte quelle aziende che, nonostante i tagli subiti, hanno sostenuto le difficoltà del servizio sanitario regionale, mantenendo al tempo stesso gli impegni con i propri dipendenti, sono state completamente ignorate.
Non viene valorizzato il ruolo dei loro collaboratori, spesso delle vere e proprie eccellenze, che hanno contribuito a risolvere gravi problemi sanitari a pazienti non solo molisani, ruolo che invece è spesso fondamentale e determinante. 
Se non viene chiarito in che modo e in che misura queste aziende del settore dovranno interagire con il sistema sanitario pubblico, le stesse saranno destinate alla chiusura. La regione ha imposto loro criteri di qualità stringenti, obbligandole a rispettare le rigide regole di un sistema di accreditamento, così come accade in tutte le regioni, ma i requisiti minimi imposti non possono essere mantenuti se alle strutture non viene garantito un numero minimo di prestazioni assegnate in convenzione e remunerate adeguatamente. 
Nella bozza del piano sanitario sarebbe pertanto necessario indicare almeno l’importo complessivo delle risorse destinate alle strutture private, cosa che invece manca del tutto, come se queste non esistessero.
In questo piano – continua il Presidente della sezione Sanità dell’Assindustria Molise -  si parla tanto di integrazione ma solo in relazione ai vari livelli della sanità pubblica. Tutte le altre strutture e i vari professionisti accreditati non esistono.
Il privato è invece una risorsa necessaria alla sopravvivenza del servizio sanitario nazionale e ancor di più di quello regionale in tutte le sue articolazioni. La sanità privata non deve sostituirsi a quella pubblica né lo pretende, ma può interagire positivamente offrendo spesso un contributo di qualità. 
In questo piano sanitario inoltre non viene fatta una programmazione reale e concreta legata alle specificità del territorio, ma la mancanza dei dati epidemiologici, che la nostra associazione denuncia ormai da oltre un decennio, incide esclusivamente sulle prestazioni delle strutture private: non è possibile effettuare una corretta distribuzione delle risorse se non si sa quali sono le patologie più diffuse, in quali aree della regione si verificano, come vengono curate ecc. Così si generano sprechi e duplicazioni e si pretende di risparmiare tagliando tariffe e prestazioni in convenzione con le strutture private. Strutture accreditate che, assorbono una percentuale esigua del bilancio regionale della sanità, e devono subire passivamente la concorrenza delle strutture delle regioni limitrofe.
Non va dimenticato, inoltre, che le strutture sanitarie private accreditate hanno contribuito, in maniera significativa, ad aumentare la mobilità attiva verso il Molise, grazie ad una offerta specialistica di alto livello. Tanti sono stati i pazienti che dalla Campania, dalla Puglia, dall’Abruzzo e anche dal Lazio hanno trovato nella nostra regione la soluzione ai loro problemi di salute.
In conclusione, la carenza di dati epidemiologici e di piani integrativi effettivi rende impossibile non solo la determinazione dei costi ma soprattutto dei risparmi e dei benefici per i cittadini che dovrebbero derivare dalle varie riorganizzazioni e razionalizzazioni che invece il piano dettagliatamente prevede.
La nostra Associazione torna quindi a chiedere al governo regionale e alla struttura commissariale un confronto continuo e costante, preventivo e successivo, che ci porti a lavorare insieme per realizzare un percorso condiviso, trasparente e rispettoso delle regole e delle leggi.


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