Il
volto sociale del Sinodo parte dal Molise per portare un messaggio di speranza
ai detenuti
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Ci sono i sorrisi, gli occhi colmi di emozione, i motivi intonati, le mani in alto che ondeggiano al ritmo di musica e, alla fine, tutti in piedi per rendere omaggio a un messaggio di speranza che vuole donare il coraggio di compiere un percorso di libertà. È il volto sociale del Sinodo che coinvolge 60 detenuti del carcere di Regina Coeli, i quali insieme ai padri sinodali, ai rappresentanti delle istituzioni, della società civile, ai giovani e al mondo del volontariato, hanno preso parte all’evento centrale del progetto ‘Liberi nell’Arte’: il concerto spettacolo con Le DIV4S italian sopranos (quartetto vocale femminile).
Spaziando
dai maggiori compositori, fino al celebre brano di Modugno, la musica ha unito tutti parlando all’anima
di ognuno. E con quelle braccia tese verso l’alto è stato davvero possibile “Volare” oltre. Oltre i giudizi, oltre
la sofferenza, oltre il disagio, per andare incontro a quella “mano tesa” di una comunità che sa
restituire fiducia e ha voglia di accogliere.
Proprio
nel teatro delle “periferie umane e
sociali”, è così andato in scena
un momento che ha voluto rappresentare l’inizio
di un nuovo cammino, nel cuore del Sinodo, dove l’arte ha incontrato il dolore
per farsi portavoce di un messaggio di bellezza e di speranza per tutti.
La
voce delle Diva4s, intervallata dalle letture di brani, tratti dai discorsi dei
papi che hanno fatta visita nelle case circondariali, affidata all’attore Ignazio Oliva, ha delineato
un momento artistico di elevato pregio e intenso significato.
Nello
spazio panottico di Regina Coeli il progetto ‘Liberi nell’arte’ ha portato per
la prima volta i padri sinodali all’interno del carcere, rendendo tangibile
quella forte energia nata dall’incontro tra i detenuti e il linguaggio
universale dello spirito. Un progetto pilota che ha saputo creare una forte
sinergia di intenti. Un cammino di fede
e di speranza che ha suscitato perfino l’interesse dell’Olanda, interessata a riproporre il
progetto.
“È stata un’esperienza unica. C’è stato un momento in cui non ho saputo
contenere le lacrime”. Ha detto, infatti, visibilmente emozionato il vescovo Johannes de Jong, della Diocesi di Roermond (Olanda).
Ma continuare
a incontrare le realtà periferiche del disagio sociale vuole essere anche l’obiettivo
de Le Div4as che hanno proposto un tour
nelle carceri. “Per noi – hanno
detto le artiste - è stata un’esperienza
dal forte impatto emotivo. Con le ali della musica, insieme ai detenuti, abbiamo
compiuto un volo di libertà”.
Nella casa
circondariale è stata “una festa vera in
nome dell’arte”, come ha ricordato la conduttrice Rai di ‘A Sua Immagine’ Lorena Bianchetti, accolta da acclamazioni
ed entusiasmo.
Lo stesso che è trapelato nelle parole della direttrice della
casa circondariale, Silvana Sergi,
la quale ha ricordato ai detenuti come l’arte sia sempre armonia e aiuti “a rendere la mente libera”. Nelle
parole della direttrice anche il ringraziamento
verso un’iniziativa che guarda
al reinserimento sociale dei detenuti
con l’istituzione di tre borse lavoro e due borse di studio.
Il
momento vissuto a Regina Coeli ha voluto rappresentare proprio quel volto
sociale del Sinodo che pone al centro di
tutto il cuore. “Il mio cuore batte
tanto ed è vicino al vostro”, così la presidente dell’Unione Cattolica Stampa Italiana del Molise, Rita D’Addona rivolgendosi ai detenuti. “Raggiungervi e incontrarvi non è stato facile, ma ci siamo riusciti e,
questo fa sì che il mio cuore oggi batta ancora più forte”, ha detto con
emozione, ricordando il lungo iter del progetto, promosso dall’UCSI Molise col patrocinio del Sinodo, in collaborazione con
Vatican News e Ispettorato Generale Cappellani delle Carceri.
“Insieme a voi – ha continuato – abbiamo compiuto un percorso che ha
affrontato il tema del giudizio, della tolleranza, della fede, ma soprattutto
un percorso che, attraverso il Bene e il Bello, ha parlato al cuore di ognuno
di voi”.
“Sappiate bene che il vostro tempo non è qui, ma è fuori”, il monito lanciato da don Raffaele Grimaldi, Ispettore dei Cappellani, ai detenuti. “Riconquistate la fiducia della gente, qui
dovete rinascere”, ha detto ancora citando Papa Giovanni Paolo II e
aggiungendo subito dopo come ‘Liberi nell’Arte’ vuole essere un progetto “ponte” che coinvolga presto altre case circondariali.
Presente
all’incontro anche l’ambasciatore italiano
presso la Santa Sede, Pietro Sebastiani, mentre a rappresentare la Regione Molise nel carcere di Regina Coeli, l’assessore all’Istruzione e alla Formazione
professionale, Roberto Di Baggio, il
quale ha espresso soddisfazione per l’iniziativa con la quale il Molise è
divenuto portavoce, oltre i confini regionali, di un messaggio dall’alto valore
sociale.
All’incontro
ha poi fatto seguito un momento conviviale e la degustazione dei piatti de La Molisana, arricchiti dai prodotti
caseari di Valmolise e dal
cioccolato dell’azienda Papa.
Proprio il pastificio La Molisana ha fortemente sostenuto il progetto,
istituendo tra l’altro una borsa lavoro per una detenuta del carcere di Rebibbia.
Penitenziario quest’ultimo che, insieme al Regina Coeli, alla casa
circondariale di Paliano hanno rappresentato i luoghi di sofferenza coinvolti
da ‘Liberi nell’arte’, i cui promotori sono già a lavoro per allargare il “raggio di azione” di un messaggio di
fede e libertà.
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