venerdì 5 ottobre 2018

CUSANO MUTRI - PRESENTAZIONE DEL VOLUME "LE STAGIONI PASSATE"

Campobasso, 5 ottobre 2018

Poesie e ricordi di un altro mondo... 
in un altro mondo.
Scritti di NICOLA CASSELLA - Intervento di Gennaro Ciccaglione.

(100 FOTO)

Poco più di cinquant’anni fa ci incontrammo per la prima volta, Nicola ed io: facevamo parte di un gruppo di giovani che si apprestavano a frequentare il 19° Corso per Allievi Sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri. Nicola fu assegnato alla 2^ Compagnia, io alla prima ma ci soffermavamo spesso a parlare, nel cortile del palazzo reale di Moncalieri, nella sala convegno, nei servizi di guardia. Fraternizzammo subito, forse per la comune origine sannita, ma l’amicizia vera e propria nacque e maturò nel secondo anno di corso, svoltosi a Firenze. Qui Nicola ed io  fummo assegnati alla 9^ Compagnia, distaccata dalla Scuola centrale ed ospitata nella caserma Baldissera, detta la Zecca: qui c’erano le scuderie della Scuola Sottufficiali dove nelle giornate di freddo andavamo a rifugiarci. I posti letto, e quelli in aula, erano disposti in ordine alfabetico: eravamo proprio vicini. Il corso durò ben due anni scolastici: due anni di studio intenso e di  impegno costante ma anche di rigida disciplina militare. Ne uscimmo vicebrigadieri a fine giugno del 1968. Ed in quella data si compì la nostra... diaspora. Andammo a raggiungere i posti più impensati dell’Italia e ci perdemmo quasi totalmente di vista. Spesso, partecipando ai corsi di perfezionamento, agli esami di lingue,  ci ritrovavamo tra colleghi e si ricevevano notizie e saluti dell’uno o dell’altro.
Ci eravamo perciò persi di vista fin quando, nel 1979, approdai alla gloriosa stazione di Monte sant’Angelo sul Gargano. A due passi della caserma c’era un negozio di ferramenta, in effetti un vero e proprio emporio, di  proprietà di una famiglia particolarmente legata all’Arma dei Carabinieri: due figlie del proprietario avevano sposato due carabinieri, ormai in congedo. Uno di essi gestiva quell’emporio ed era originario di Cusano Mutri. 
Serafino Civitillo: quando ci conoscemmo la prima cosa che gli chiesi fu se sapeva qualcosa di Nicola...
“ E come no, mi rispose con entusiasmo. Ha smesso l’uniforme, è passato all’impiego civile.”
E così iniziammo a scambiarci saluti e notizie... non virtuali ma quasi.
Poi Civitillo andò via prima di me da Monte Sant’Angelo, tornò qui a Cusano e... persi ancora di vista Nicola.
Intanto, e qui rubo un concetto ed un’immagine a Giovannino Guareschi, un treno misterioso che gira per l’Italia intera e prende con sé, uno alla volta, gli appartenenti al 19° Corso (per Guareschi quel treno era alla ricerca degli ex Internati Militari Italiani) si era avvicinato a questa vostra nobile città ed aveva preso a bordo Nicola per condurlo nel “nostro” paradiso. Quasi nessuno lo sa, ma noi del 19° abbiamo un paradiso tutto nostro, dove ci ritroveremo tutti, dove già ci sono tanti di noi , dove c’è il nostro comandante di Battaglione, l’Eroe della Campagna di Russia e di Porta San Paolo, il colonnello Attilio Boldoni, il nostro immaginario Papà.
Oggi sono venuto qui ad abbracciare i familiari di Nicola, a portare un fiore sulla sua tomba, a consegnare a Rosa e Romolo il saluto di tutti i colleghi di corso, a dire a Nicola... Arrivederci, Nicola... e grazie per la tua amicizia, grazie per questi tuoi pensieri che oggi si rivelano a tutti. Con questa iniziativa, assai lodevole, tu oggi sei qui fra i tuoi familiari, i tuoi parenti, i tuoi amici, i tuoi colleghi... e dici a tutti noi... “fermate, neh guagliò, che curr’a fa....
E noi, fieri di te, ci fermiamo ad ascoltarti... fieri e... commossi!

1 commento:

  1. Grazie per aver magistralmente unito immagini odierne e parole di altri tempi.

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