IL Comune di Campobasso ha Ricordato Alessandro Di Lisio morto il 14 luglio 2009
Il caporal maggiore Alessandro Di Lisio e tutti gli altri militari caduti in Afghanistan dal 2004 sono stati ricordati ieri mattina a Castelraimondo, in provincia di Macerata, dove Alpini e amministrazione comunale locale hanno organizzato una giornata durante la quale l’emozione e la commozione l’hanno fatta da padrone.
Presenti - informa una nota di Palazzo San Giorgio - sindaci, assessori e consiglieri dei Comuni nei quali risiedevano coloro che hanno pagato con la vita la missione di pace italiana in Afghanistan.
Il ritrovo in piazza. A seguire il corteo - al quale hanno preso parte tanti bambini, che hanno portato le bandiere delle città interessate dai sacrifici di vite umane perse nel nome della Patria - ha dato il via alla mattinata.
Al Parco della Rimembranza una cerimonia sobria ma molto sentita. I volti dei genitori commossi hanno reso l’atmosfera emozionante e ricca di ricordi, quelli dei soldati, giovanissimi, che con uno scoppio o uno sparo hanno visto infranti, in pochi istanti, tutti i loro sogni.
Al Parco della Rimembranza ogni albero rappresenta un militare che ha perso la vita. Toccante e intriso di commozione l’alzabandiera. Sotto le note dell’Inno di Mameli e accanto alle bandiere italiana e dell’Unione europea, quelle delle città che sono state interessate dai lutti militari. E la bandiera della città di Campobasso, portata da una bambina, accompagnata dal padre di Alessandro Di Lisio, Nunzio, e dall’assessore Salvatore Colagiovanni, ha immediatamente spiccato il volo verso il cielo. Così come la bandiera rossoblù con le sei Torri, anche gli altri vessilli sono stati issati. “Su ogni bandiera - le parole commosse del rappresentante di Palazzo San Giorgio -, con il sottofondo dell’inno nazionale, sembrava di rivedere i volti dei nostri ragazzi, eroi che non hanno avuto paura di sacrificarsi per assicurare la pace internazionale. Non c’è futuro senza memoria - ha ricordato l’assessore Colagiovanni, chiamato sull’altare, dove è stata celebrata anche una santa messa, per il saluto istituzionale e per un ricordo dei militari caduti in Afghanistan -. Il sacrificio dei nostri giovani soldati deve restare indelebile nelle menti di chi amministra le città e di chi governa il Paese. Il mio auspicio è quello che i 54 eroi siano da esempio per il futuro: i Governi dovranno lavorare con lo scopo di trovare soluzioni alternative, atte ad assicurare il necessario equilibrio dei rapporti tra gli Stati della comunità internazionale, superando le difficoltà ancora oggi, purtroppo, evidenti in alcuni Paesi”.
Alessandro Di Lisio è morto il 14 luglio 2009, aveva 25 anni. Caporalmaggiore dell’Esercito italiano, artificiere dell’Ottavo genio guastatori della Folgore, perse la vita in seguito all’esplosione di una bomba in una zona a 50 chilometri a nord-est di Farah, in Afghanistan. Era in corso un servizio di pattugliamento. Alessandro era l’uomo del mezzo Lince addetto alla “ralla”, quello in pratica sulla parte più alta del blindato. L’attentato non gli diede scampo, alcuni suoi commilitoni rimasero feriti. I familiari dello sfortunato militare hanno ricevuto diverse onorificenze, ma sono in attesa dell’assegnazione della medaglia al valor militare
REPORTAGE di GinoCALABRESE (329 foto)
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