Una sala consiliare gremita in ogni ordine di posti ha funto da cornice ideale per la presentazione del libro “Viaggio di sola andata” scritto dal giornalista campobassano Stefano Venditti.
Al centro del manoscritto la storia del soldato
Giovanni Picciano, originario di Busso, impegnato nella campagna di Russia
nella II Guerra mondiale sul fronte del fiume Don. Il soldato Picciano risulta
a tutt’oggi disperso in guerra. Ad aprire i lavori il Primo cittadino di Busso,
Michele Palmieri, che ha sottolineato la valenza dell’iniziativa che è in linea
con il percorso culturale-storico intrapreso dall’Amministrazione Comunale
insieme all’UNIRR già dal mese di luglio del 2018. Un percorso che ha come
scopo primario quello della memoria e del ricordo di tutte le vittime della
guerra e di tutti coloro che non riuscirono a ritornare a casa. Uomini,
soldati, eroi, che furono mandati a combattere in una terra ostile e strappati
dai propri paesi e dalle proprie campagne tra i 18 e i 20 anni. Il quadro
storico-militare delle vicende che si svolsero sul fiume Don e più in generale
sul fronte russo sono state affidate al Dottor Antonio Salvatore che con grande
trasporto e dovizia di particolari ha relazionato alla numerosa platea i
dettagli di una battaglia che vide soccombere le forze italiane ma che, nel
contempo, vide anche numerosi atti di eroismo compiuti da militari italiani
malgrado fossero mal equipaggiati per combattere una guerra al freddo e al
gelo. Il Dottor Salvatore, poi, ha voluto fare un omaggio anche a tutti quei
soldati molisani ed italiani in generale che hanno combattuto valorosamente e
che non sono più tornati in patria. Tra gli ospiti d’onore il Presidente
dell’ANPI Molise, Loreto Tizzano, che ha sottolineato come storie come quelle
del soldato Picciano debbano essere tramandate alle giovani generazioni,
affinché l’orrore che si è manifestato durante tutto l’arco della II Guerra
mondiale non debba ripetersi ancora. Il ricordo, la memoria sono fondamentali
affinché i giovani non vedano questi eventi storici come un qualcosa di lontano
e di irreale, come un film o una fiaba. “E’ compito della nostra generazione
che funge da collante tra gli eventi bellici della II Guerra mondiale e i
giovani d’oggi tramandare il ricordo e la memoria perché non si possono e non
si debbono dimenticare i 70 milioni di morti sepolti tra la I e la II Guerra
mondiale”. La signora Carmela Picciano, nipote del soldato Giovanni e
Presidente dell’UNIRR Molise, ha raccontato il percorso di studio e di ricerca
che da alcuni anni ha attivato per tentare di capire, quantomeno, dove potesse
essere sepolto suo zio. Un dovere morale che si è sempre sentito di portare
avanti nei confronti di uno zio che era il punto cardine della sua famiglia che
era molto unita e molto coesa. Molto toccante e coinvolgente anche l’intervento
del Presidente della Pro Loco di Busso, Michele Palmieri, che si è soffermato
su quanto sia importante far conoscere ai giovani d’oggi, che vivono un
presente che è lontano a livello temporale dalle guerre mondiali, quanto sia
importante comprendere e capire i lati oscuri degli eventi storici che
coinvolsero in prima persona molteplici militari italiani.
A concludere la
presentazione il giornalista campobassano Stefano Venditti autore del libro
“Viaggio di sola andata”. “Vorrei prima di tutto partire con i ringraziamenti
visto che se questo libro ha visto la luce è merito del fatto che dietro c’è
stato una comunione d’intenti che ha coinvolto diverse persone. In primis la
famiglia Picciano e la signora Carmela che ha condiviso con me ricordi intimi e
personali della famiglia che poi sono stati la base sulla quale il libro si è
sviluppato. Grazie a Nicole Fratangelo che ha pensato a me come “strumento”
ideale per dar voce alla storia del soldato Picciano. Grazie alle associazioni
che hanno patrocinato il libro, la Pro Loco “Monte Vairano” e il Comune di
Busso, l’Unione Nazionale Italiani Reduci di Russia, l’Associazione Nazionale
Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra, l’Associazione Nazionale Combattenti
e Reduci. Un ringraziamento particolare va alla Casa Editrice “PubMe” e alla
Collana “Policromia” che hanno deciso di investire sul mio manoscritto e su di
me che per la prima volta mi sono affacciato al mondo della letteratura
storica. In Italia non tutti gli editori danno spazio a “giovani” scrittori che
per la prima volta si mettono in gioco nello scrivere un libro. Un editore che
ha creduto tanto in questo libro che ha già iscritto questa opera al Festival
del Libro “Libri in Baia” che si svolgerà nei prossimi mesi nella cittadina di
Sestri Levante in provincia di Genova. Altra bella notizia, giunta da più
parti, è che è stato proposto di abbinare questo testo ai consueti libri di
storia degli studenti. Un modo per far comprendere meglio alle giovani
generazioni, attraverso storie simili a quelle del soldato Picciano, la storia
moderna e quella relativa alle guerre mondiali in particolare. Vedremo insieme
all’editore come poter realizzare questa proposta e in che modo poter entrare
nelle scuole. Quando incontrai la signora Carmela compresi che un semplice
articolo non era sufficiente a raccontare la storia del soldato Giovanni. Così
decisi di provare a scrivere un libro per tentare di lasciare un ricordo
tangibile di una persona che rischiava seriamente di perdersi nelle pieghe del
tempo. Di lui sono giunte a noi solo tre foto, due con la divisa da militare e
una del suo matrimonio al fianco di sua moglie, e niente più. Il suo ricordo
era gelosamente custodito solo nelle menti dei suoi tre nipoti viventi e nulla
più. Storie simili a quella del soldato Picciano si basano su diari, lettere,
cartoline, documenti personali. Del soldato Picciano dal fronte non è giunto
nulla, nessuno scritto e neanche le piastrine. Questa è stata la difficoltà più
grande, quella della mancanza di documentazione che ha reso complessa anche la
ricerca storica degli eventi che lo videro protagonista insieme ai suoi
commilitoni sul fronte del fiume Don. Nel libro c’è un pezzo di cuore sia mio
sia della famiglia Picciano e mi auguro che le emozioni che loro hanno provato
nel raccontare e io nello scrivere possano giungere a tutti coloro che
decideranno di leggere questa storia di un giovane bussese strappato dalla
propria terra e dalla propria famiglia per combattere in Russia. Nel libro ho
cercato non solo di ricordare il soldato Giovanni, figlio di una lunga
tradizione militare familiare, ma soprattutto l’uomo, la persona. Il gigante
buono che era un pilastro per i suoi cari e per la sua famiglia ai quali è
stato strappato troppo presto”. Il volume potrà essere acquistato come e-book
nei principali store online quali Amazon, IBS, La Feltrinelli, Mondadori. Per
ciò che concerne le copie cartacee possono essere ordinate ed acquistate in
tutte le librerie. In Molise, in particolare, il libro potrà essere ordinato
anche nella Libreria Enzo Della Corte, in corso
Risorgimento 201 a Isernia, 0865.414585.
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