giovedì 22 novembre 2018

CARABINIERI – CAMPOBASSO “VIRGO FIDELIS” 2018

Campobasso, 22 novembre 2018

Celebrazione della “Virgo Fidelis”   
76° Anniversario della “Battaglia di CULQUALBER”
Giornata dell’Orfano
 

Ieri sera, nella splendida cornice del Santuario della Madonna dei Monti di Campobasso, Padre Rocco ed il Cappellano Militare Don Giuseppe GRAZIANO, hanno officiato la Santa Messa per la ricorrenza della “VIRGO FIDELIS”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, nell’ambito della commemorazione del 77° Anniversario della “Battaglia di CULQUALBER” e della “GIORNATA DELL’ORFANO”, alla presenza dei Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso.
All’evento hanno preso parte le rappresentanze della Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso e del Gruppo Carabinieri Forestali del capoluogo.
Nel suo breve intervento, il Comandante del Provinciale Carabinieri di Campobasso, Tenente Colonnello Emanuele GAETA, ha posto l’accento sul significato della odierna cerimonia della “Virgo Fidelis” e che oltre a tale ricorrenza, ”oggi vengono anche ricordati i figli dei militari caduti in servizio, ai quali oggi rinnoviamo l’impegno ad essere vicini a loro. Inoltre viene oggi celebrata anche la ricorrenza della Battaglia di Culqualber avvenuta 77 anni fa, in cui un Battaglione di Carabinieri si immolò in Africa pur nella consapevolezza di non avere alcuna possibilità di sopravvivere al nemico”.
Dopo aver ringraziato tutti gli intervenuti, il Tenente Colonnello Gaeta, ha inoltre evidenziato l’importanza del lavoro che i Carabinieri svolgono quotidianamente in favore della collettività e mai disgiunto dai quei valori espressi nel giuramento da loro prestato e con essi le loro famiglie, uniti dai medesimi intenti, come quello di far fronte ad ogni forma di criminalità e difendere anche fino all’estremo sacrificio, l’affermazione della legalità.
La “Giornata dell’Orfano”, istituita nel 1996, resta la testimonianza più tangibile dell’attaccamento dell’Arma a certi valori quali la famiglia e la solidarietà, radicati ormai nell’essenza del suo operare quotidiano. Ogni anno infatti, questo evento è l’occasione per l’Arma di riunire a sé tutti i figli dei commilitoni scomparsi.
L’attività assistenziale che l'ONAOMAC (Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell'Arma dei Carabinieri) realizza in favore degli orfani è resa possibile prevalentemente da contributi volontari che rappresentano circa il 90% delle entrate e questo rappresenta motivo di vanto e orgoglio per l'Arma perché è testimonianza concreta del legame ideale che unisce l’Istituzione alle famiglie dei colleghi meno fortunati.

 Virgo Fidelis
Cenni storici


La celebrazione della “Virgo Fidelis” risale all'11 novembre 1949, quando Sua Santità Pio XII proclamava ufficialmente Maria "Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri", fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria al Tempio, dove i genitori della Vergine, Anna e Gioacchino, offrirono la loro figlia al Signore e dove la stessa rimarrà dall’età di tre anni al compimento del dodicesimo genetliaco, dedicandosi unicamente alla pietà ed al servizio del Santuario.“Virgo Fidelis” è un titolo di onore e di lode, che la Chiesa dà e con il quale invoca la Madonna nelle Litanie Lauretane, che solitamente sono cantate dal popolo Cristiano. Insigni cultori di Maria hanno dimostrato che questo titolo risale al secolo XI o XII, trovandosi in altri gruppi litanici che sono autentici e mirabili poemi popolari mariani, nei quali i titoli cantati alla Vergine Maria traggono origine dalla Sacra Scrittura, dagli scritti dei Padri della Chiesa e dalla Tradizione. Il titolo “Virgo Fidelis” racchiude in sé tutto il significato che dette la vita di Maria e della sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio. Maria, promessa, figurata, simbolizzata, profetizzata, venne al mondo nella pienezza dei tempi senza la colpa originale. Degna di Dio, benedetta fra le donne, piena di grazia, è stata chiamata a collaborare all’opera della restaurazione universale che avrebbe compiuto Gesù Cristo. Mentre la gloria di Maria è la sua maternità e la sua beatitudine è la fede, la sua vita, invece, è nella fedeltà alla missione ricevuta ed accolta. È fuori dubbio, infatti, che Maria abbia ricercato continuamente la volontà di Dio nell’accoglienza della Parola Divina, nella coerenza di una vita umile e servizievole, nella perseveranza di un impegno assiduo. Questa profonda ricerca, unita ad un’accoglienza generosa, irrobustita da una forte coerenza e vivificata da una perseveranza assidua, fa di Maria la donna fedele in assoluto. Il ricordo della Madonna viene così legato alla “Battaglia di Culqualber”, evento bellico occorso il 21 novembre 1941, che rievoca il sacrificio cruento del 1° Battaglione Carabinieri e Zaptiè in Africa orientale per la difesa del caposaldo di Culqualber: quei caduti sono andati a far parte della folta schiera di Carabinieri che, in pace e in guerra, hanno saputo compiere il loro dovere, fino all'estremo sacrificio, per tener fede al giuramento prestato.

Questi, brevemente, i fatti. 

Il 18 maggio 1941, con l'onore delle armi, capitolavano le truppe che, agli ordini del duca Amedeo D'Aosta, avevano presidiato l’Amba Alagi. Rimanevano però ancora in armi presidi a Gondar. Tutt’intorno al capoluogo, infatti, erano stati realizzati 4 efficienti baluardi difensivi tra i quali, a sud est, quello di Culqualber. Culqualber, parola composita che in amarico vuol dire “passo delle euforbie”, è una sperduta località montana per la quale passava, in ripidi tornanti, l'unica rotabile che dalla lontana Addis-Abeba portava a Gondar, lontana una cinquantina di chilometri. I Carabinieri vi giunsero il 6 agosto 1941 e si schierarono con le altre unità presenti: in tutto circa 2.000 uomini tra nazionali e coloniali. Il Battaglione, agli ordini del Maggiore Alfredo Serranti, era formato da due compagnie miste, comandate rispettivamente dal Capitano Giovanni Celi e dall'allora Tenente Dagoberto Azzari. La consegna era di resistere a oltranza, impedendo al nemico di oltrepassare la Sella stradale. Inizialmente gli attacchi al caposaldo furono portati da grosse bande abissine appoggiate dall’aviazione che martellava le posizioni difensive ancora in allestimento. In più occasioni venne offerta al presidio italiano la resa, con l'onore delle armi, sempre rifiutata. Poi, a metà ottobre, il nemico ricevette cospicui rinforzi in uomini e mezzi. Il 13 novembre 1941 ebbe inizio la battaglia finale. Gli attacchi si protrassero per ben 9 giorni, finché, il 21 novembre, la resistenza dei leoni di Culqualber fu sopraffatta. Cadde il Magg. Serranti, caddero altri Eroi del Battaglione Carabinieri ed alla Bandiera dell'Arma fu attribuita la seconda Medaglia d'Oro al valor Militare con la seguente motivazione:“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamento a difesa d'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l'ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale comandante e carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma. Culqualber Africa Orientale agosto - novembre 1941”.Il titolo “Virgo Fidelis” che esprime in tutto significato della vita di Maria e della Sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidataLe da Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una festa speciale. Il merito maggiore della diffusione e dell'affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è della “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d'Italia.Nell’Arma il culto alla “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l'ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d’Italia, e di Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo. Lo stesso Comandante Generale prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri.Lo scultore architetto Giuliano Leonardi rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada, legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte” (Apoc. 2,10).La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste Patrona dell'Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell'Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”. L’8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII, accogliendo l'istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.



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