L’archeologia si realizza anche sui campi agricoli del Molise, l’Arca
Sannita ha ritrovato e salvaguardato oltre 100 varietà di uve antiche autoctone
preservandole dall’estinzione
Un
elogio al vasto patrimonio di uve antiche presente in regione. E’ quello che ha
voluto organizzare l’Arca Sannita nelle sale di palazzo Chiarulli a Ferrazzano
allestendo la mostra “Uve antiche molisane”. Una mostra che racchiude un lungo
lavoro certosino di ricerca, selezione, catalogazione e preservazione di oltre
100 varietà d’uva presenti su tutto il territorio locale, dall’alto al basso
Molise. Il presidente Michele Tanno ed i suoi più stretti collaboratori, che a
tutti gli effetti potremmo definire come degli archeologi della biodiversità
del Molise di altri tempi, sono riusciti a trovare e scovare alcune qualità
d’uva che rischiavano seriamente di essere perse per sempre visto che su tutto
il territorio molisano erano presenti solo alcune viti. Grazie alla
professionalità dei suoi soci e ad alcune segnalazioni fatte da diversi
agricoltori o persone anziane di diversi centri abitati della regione, l’Arca
Sannita è riuscita a recuperare queste preziosità allestendo una mostra che a
tutti gli effetti fotografa ciò che di eccezionale è presente nei quattro
angoli della regione: uve autoctone che devono assolutamente essere recuperate
e coltivate.
Oltre 100 qualità d’uva, bianca e nera, e oltre 100 sapori
diversi, oltre 100 profumi differenti, oltre 100 impieghi poco noti.
Una
vastità e varietà di uve molisane doc cos smisurata che ha di fatto
meravigliato tutti gli alunni e gli ospiti che hanno preso parte
all’inaugurazione della mostra, il cui taglio del tralcio, non del nastro, è
stato effettuato dal sindaco di Ferrazzano, Vincenzo Fratianni, con una forbice
per la potatura. In bella mostra, dunque, uve di ogni tipo che testimoniano
quanto sia estesa e variegata la cultura, la storia, la tradizione del comparto
vitivinicolo molisano. Tra le uve in rassegna merita, sicuramente, una menzione
speciale una tipologia di uva bianca presente a Venafro che a breve potrà
fregiarsi del titolo ambito di Patriarca d’Italia. Questa vite ha più di 200
anni ed è presente in soli tre pergolati nella cittadina in provincia di
Isernia.
L’invito rivolto a tutti i molisani e non solo dal presidente Michele
Tanno è quello di visitare la mostra, che prevede anche una sala apposita
dedicata agli antichi arnesi legati alla vendemmia, e di iniziare a conoscere
quali e quanti tesori racchiude il piccolo Molise nel suo scrigno della
biodiveristà. Per prenotare le visite guidate alla mostra e per ulteriori
informazioni si può inviare una email all’indirizzo arcasannita@gmail.com o contattare
direttamente il Comune di Ferrazzano. La mostra sarà aperta dal 5 al 12 ottobre
con il seguente orario: 9.00/13.00 – 16.30/19.30.
Al convegno dell’8
ottobre che inizierà alle ore 10.00 sempre presso la sede di palazzo Chiarulli parteciperanno
i seguenti relatori:
Michele Tanno, Presidente dell’Arca
Sannita, che parlerà della Storia della
vite e dell’uva nel Molise;
Mariasilvia D’Andrea, Docente presso
l’Università del Molise, che illustrerà gli Studi
genetici su antichi vitigni molisani;
Sergio Guidi, Dirigente ARPA
dell’Emilia Romagna, che presenterà I patriarchi
della vite in Italia;
Dopo la
discussione interverrà e concluderà l’Assessore Regionale all’Agricoltura,
Vittorino Facciola.

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