Piano
razionalizzazione Poste Italiane
Di Paolo Manuele, Sindaco di Civitacampomarano.
Da
tempo assistiamo agli annunci, pubblicati su tutti gli organi d’informazione,
dell’imminente piano di razionalizzazione che Poste Italiane si appresta a
varare anche nella nostra Regione. Non più tardi di qualche mese fa qualcuno
aveva fatto proclami dell’avvenuto salvataggio, vale a dire del raggiungimento
di un importante obiettivo: evitare e scongiurare la chiusura a giorni alterni,
ed in alcuni casi addirittura totale, degli uffici postali. Tra gli uffici
razionalizzati, rientrerà anche quello presente a Civitacampomarano. Oggi,
passivamente, i vertici politici si lasciano scivolare addosso la drammaticità
della reale situazione, di quanto a breve accadrà: non solo il piano di razionalizzazione
andrà avanti, addirittura probabilmente potrebbe scattare già dal prossimo 1 dicembre.
Questo provvedimento rappresenterà un’altra sonora sconfitta, nonché perdita di
identità, per le nostre piccole Comunità. Dal canto mio, per quanto abbia
potuto incidere, ho manifestato ai vertici dell’azienda tutto il mio dissenso,
appellandomi alle ragioni di un territorio già svantaggiato e che rischia di
essere ulteriormente mortificato.
Da
qualcuno sono stato definito poco istituzionale, perché non ho seguito “la
gerarchia” nelle mie missive; sto notando, con molto rammarico, che per
qualcuno essere istituzionale significa star zitti, farsi prevaricare, non
avere noie da un Sindaco che protesta per difendere i diritti dei propri
cittadini.
Un
plauso lo devo rivolgere alla Provincia di Campobasso, al Presidente De Matteis
ed all’intero Consiglio, che hanno fattivamente messo in campo reali sforzi, ed
energie, per evitare questo scempio.
Io
uso questo termine forte, perché con il termine di razionalizzazione oggi si
vuol giustificare tutto, sia ciò che è giusto e sia quanto non è assolutamente
giusto: è tutto questione di numeri… a volte sono numeri, perché in date
evenienze i numeri dicono altro rispetto alle scelte che si intendo fare.
Per
me tutte le azioni utili a migliorare ed ottimizzare il rapporto costi/servizi
vanno messe in campo, c’è bisogno di un riassetto, ad ogni modo non posso
accettare che, a volte, alcuni provvedimenti siano varati in virtù della
razionalizzazione senza avere una chiara razionalità. Non sto riscontrando prese
di posizione, non sto vedendo segnali concreti da tutte le forze politiche che
rappresentano il Molise, ciò è un dato oggettivo. Si fanno altri discorsi, si
parla giustamente di altri problemi,soprattutto però si inizia a parlare di
politica elettorale. A mio modesto avviso, sentire che qualcuno auspica lo
smantellamento dell’autonomia regionale è avvilente, al contempo è altrettanto
avvilente sentire coloro che parlano della necessità di conservare l’identità
territoriale e dinanzi a tale situazione sembra siano inermi. I campanili vanno
abbandonati, non si può continuare ad avere una visione “arcaica” degli Enti,
non vanno però abbandonate le Comunità, i servizi che esse meritano,
soprattutto non vanno lasciati a loro stessi i cittadini. La questione Poste, è
un argomento per cui i politici si dovrebbero battere, non con parvenza ma con
sostanza. Mi interrogo, se non si difende il territorio e l’autonomia regionale
anche su questi temi, quali saranno mai gli argomenti per i quali varrà la pena
battersi? Mi auguro che non si arrivi troppo tardi, o meglio, che non ci sia
qualcuno che esprima solo il proprio “cordoglio” di vicinanza rituale alle piccole
identità che saranno ulteriormente penalizzate: se accadrà questo vorrà dire
che saremo nel bel mezzo dell’ennesima campagna elettorale di proclami e non di
fatti.
Non
voglio dare lezioni a nessuno, voglio fare un invito alla politica ad
avvicinarsi alla gente, ai cittadini che vivono in zone disagiate, senza slogan
ma con azioni concrete.
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