venerdì 1 giugno 2012

Campobasso. 2 Giugno Festa della Repubblica- Messaggi dei Presidenti IORIO e PIETRACUPA.

Campobasso 01 giugno 2012

2 GIUGNO FESTA DELLA REPUBBLICA.

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE MICHELE IORIO.

 Il 2 giugno del 1946 un’Italia e un Molise stremati da una guerra lunga e piena di orrori, facevano una scelta di campo, decidendo di trasformare il Paese da Monarchia in Repubblica, dando così pieno compimento a quel processo di rinnovamento, di entusiasmo e di volontà di unificazione nazionale iniziato nell’ottocento. Si voleva allora certamente un’Italia unita, ma la si voleva anche moderna, capace di scegliere, su una base realmente democratica, partecipata e consapevole, il proprio futuro. Ci vollero dall’unificazione quasi un secolo, due guerre mondiali, e tanti confronti ideologici molto aspri per giungere ad un’Italia unita, indivisibile e repubblicana. Oggi la stessa Italia e lo stesso Molise di quel lontano 1946 sono alle prese con un altro momento difficile, forse il più complicato e complesso dell’era repubblicana. Ancora una volta siamo chiamati a fare una scelta di campo per il futuro: rassegnarci ai problemi che ci investono, o rilanciare, andare avanti, stringerci ancora una volta a “coorte” per superare le difficoltà e i problemi di una crisi economica, cui si aggiungono disastri naturali di grande portata.
E allora quella di oggi non deve essere solo una commemorazione di un evento della nostra storia, non deve essere solo il ragionamento di quanta strada abbiamo fatto finora, ma deve essere l’occasione per  riscoprire i motivi e i principi per cui sardi e molisani, siciliani e piemontesi, hanno scelto di stare sotto un’unica bandiera senza stemmi reali, ma con il solo emblema della Repubblica. E ancora deve essere il momento in cui poter avere piena consapevolezza che solo stando uniti, solo sentendoci popolo, solo cercando di essere tutti all’altezza della situazione, potremo portarci alle spalle i terremoti, le alluvioni, le reminiscenze terroristiche, le difficoltà economiche, le speculazioni, la povertà materiale e valoriale, la disoccupazione, l’antipolitica, le divisioni che hanno caratterizzato e caratterizzano questo 2012. Impariamo dagli italiani e dai molisani del 1946, e sul loro esempio, non arrendiamoci alle avversità, andiamo avanti e non rinunciamo a costruire il nostro futuro.

Pietracupa: ‘Il 2 giugno è la festa di tutti gli italiani fieri e onesti’.

Il 2 giugno è di tutti; appartiene a tutti noi cittadini italiani, che, chiamati nel 1946 a scegliere nel referendum istituzionale, determinammo la nascita della nostra Repubblica.
È il giorno in cui le donne esercitarono il loro diritto al voto, è il giorno in cui oggi dobbiamo ricordare gli effettivi passi avanti compiuti dal mondo femminile, nella consapevolezza che ancora tanto bisogna fare sul piano della effettiva eguaglianza a livello lavorativo e non solo, del conseguimento della pari, piena dignità, lesa dalla violenza come testimoniano i tanti, troppi fatti di cronaca.
È il giorno in cui noi cittadini e lavoratori dobbiamo essere soddisfatti del programma democratico delineato all’indomani del referendum e dei lavori dell’Assemblea Costituente e condotto innanzi, con sforzo e impegno, al fine del conseguimento di conquiste doviziose, nella consapevolezza che in quest’oggi difficile, duro e complesso dobbiamo saper ribadire, difendere e migliorare la scelta originaria, anche in termini di garanzie sociali, tanto da poter trasmettere fiducia ai nostri giovani, spesso confusi e spaventati, attraverso i valori della solidarietà e della responsabilità democratica, cui si appella la nostra Costituzione.
È il giorno delle nostre forze armate, che hanno giocato un imprescindibile ruolo nella Storia d’Italia e a favore della comune sicurezza e dell’ordine democratico. È il giorno da commemorare, con realismo e coraggio, sapendo che esso concorre, assieme ad altri, alla custodia del nostro immenso patrimonio storico e culturale, utile per l’azione democratica.
E’ arrivato il momento che ognuno di noi, mettendo da parte i sentimenti di negatività e disfattismo diffusi, dichiari di essere fiero, se lo è, di appartenere a questo straordinario Paese che è l’Italia e lo faccia attraverso comportamenti coerenti e di esempio ai tanti, per fortuna la maggioranza, italiani onesti, perbene e rispettosi delle leggi.

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