martedì 26 giugno 2012

BENEDETTO XVI° VISITA ROVERETO SULLA SECCHIA, LA FRAZIONE SOCCORSA DAL MOLISE.

Campobasso 26 giugno 2012


NOTA di MICHELE PETRAROIA.
IL PAPA NELLE AREE TERREMOTATE.



Michele Petraroia

Nei contatti di questi giorni con l’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione, Prof. Patrizio Bianchi, con le autorità locali emiliane e con la famiglia di Nello D’AMICO, ho sollecitato la firma di un Protocollo d’Intenti tra la Regione Molise e la Regione Emilia-Romagna, col Comune di Novi di Modena, sulla stregua dell’Accordo firmato dal Presidente Vasco Errani nel 2002 con il Comune di Santa Croce di Magliano per allestire una struttura provvisoria da adibire a scuola.
Dalle mie verifiche sono 360 gli studenti delle scuole elementari e medie inferiori di ROVERETO sulla SECCHIA, frazione di Novi di Modena, che da settembre non avranno un luogo in cui studiare. Il Sistema Molise potrebbe raccordare gli sforzi delle associazioni e delle istituzioni locali per garantire a quella comunità una scuola provvisoria. Sul tema c’è la disponibilità dell’Assessore dell’Emilia-Romagna e c’è un positivo orientamento del Presidente della Giunta del Molise che potrebbe formalizzare la proposta e scadenzare i tempi per la firma del Protocollo d’Intesa.
Dalle conversazioni di queste ore con la comunità di Rovereto sulla Secchia ho avvertito l’apprensione per la visita di Papa Benedetto XVI° che oggi sarà con loro per portargli conforto e per ricordare il parroco Don Ivan Martini, morto sotto le macerie della chiesa di quel Borgo. E’ importante il sostegno morale a quelle popolazioni martoriate, ma non è meno significativo un piano di aiuti che limiti i disagi delle famiglie e tenga unita la comunità intorno ai suoi luoghi simbolo che sono la scuola, il centro sociale e la chiesa.
E’ stato bello soccorrere dal Molise alcune famiglie di Rovereto sulla Secchia e sarà positivo continuare in iniziative mirate di solidarietà per questa Frazione, ma ora serve un salto di qualità con un progetto strutturato che ponga le basi per preservare quel borgo e non cancellarlo dalla carta geografica come temono gli abitanti locali, indisponibili a spostarsi a Novi di Modena. Aiutarli non è impossibile. Il Molise può e deve farlo con una logica sistemica che eviti dispersioni in mille rivoli degli interventi di solidarietà avviati.

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