martedì 19 giugno 2012

Campobasso. Centro Studi e Formazione “Giuseppe Toniolo” “Giustizia sociale, fiducia, democrazia".

Campobasso 19 giugno 2012





Arcidiocesi di Campobasso Bojano
Centro Studi e Formazione sulla Dottrina Sociale della Chiesa “Giuseppe Toniolo”





Il 18 giugno alle ore 19.00 nella Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso si è svolto il Convegno “Giustizia sociale, fiducia, democrazia” ultimo appuntamento dell’anno del Corso di formazione sulla dottrina sociale cristiana promosso dal Centro Studi “Giuseppe Toniolo” dell’Arcidiocesi di Campobasso. 

Relatore  il professor Stefano Zamagni economista ordinario di economica politica all’Università di Bologna, consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace della Santa Sede. A conclusione dei lavori il pensiero di Mons. GianCarlo Bregantini, Arcivescovo di Campobasso, Presidente della Commissione per i Problemi Sociali e del Lavoro della CEI e Presidente del Centro Toniolo. 

Lo strapotere della finanza ha di fatto generato la crisi, ma oggi le cose si stanno ridimensionando, il processo di ridimensionamento è ancora agli inizi, ma nel giro dei prossimi due o tre anni qualcosa di radicalmente importante cambierà. Primo perché è venuta meno la legittimazione sociale: fino a qualche anno fa il mondo della finanza era un mondo autoreferenziale, oggi vediamo che non è così, sono pochi coloro i quali inneggiano ed indicano come modello di comportamento quello dei finanzieri, e come sappiamo dalla storia quando viene meno la legittimazione sociale qualcosa cambia. In secondo luogo questa crisi ha effettivamente aperto gli occhi a molte persone che si erano illuse che la felicità dipendesse dall’utilità e invece adesso sanno tutti che non è così; le utilità sono qualcosa di positivo e di buono, ma quando l’utilità mette a repentaglio le zone di felicità è ovvio che la gente non possa che ribellarsi. Ecco perché tornare oggi a parlare di bene comune ha un senso molto importante, perché ci si va rendendo conto che i tentativi, consumati negli ultimi decenni, di delegittimare e detronizzare la famiglia sono tentativi fonte di insuccesso. Dobbiamo essere perché la gente sta riaprendo gli occhi e soprattutto sono le esigenze dell’economia di mercato stessa a reclamare un processo di civilizzazione, e questo apre alla speranza.Stefano Zamagni, economista, è stato Presidente dell'Agenzia per il terzo settore. Insegna Economia politica all'Università di Bologna e alla Johns Hopkins University, Bologna Center ed è presidente del Comitato Scientifico della Scuola Superiore di Politiche per la Salute, Università di Bologna. Socio dell'Accademia delle Scienze di Bologna e dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere di Milano, è membro della New York Academy of Sciences. Nel 2010 ha ottenuto la laurea honoris causa in Economia dell’Università F. de Vitoria, Madrid. Nello stesso anno gli è stato conferito il Premio Giorgio La Pira per la pace. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Microeconomia (con Flavio Delbono, 1999), Economia civile (con Luigino Bruni, 2004), La cooperazione (con Vera Zamagni, 2008), Avarizia. La passione dell'avere (2009), Libro Bianco sul Terzo settore (2011) per il Mulino; Economia ed Etica (con Nicola Curci, La Scuola, 2009); Famiglia e lavoro (con Vera Zamagni, San Paolo, 2012).

IL CONVEGNO


 “Dove c’è fiducia c’è sviluppo” nella parola chiave  di Stefano Zamagni, economista intorno al tema del Convegno “Giustizia sociale, fiducia, democrazia”  promosso  del Centro Studi Toniolo di Campobasso svoltosi nella Sala della Costituzione della Provincia ieri sera, 18 giugno. In apertura una introduzione di Ylenia Fiorenza sulle forza delle Idee che, -originate nella nostra natura mutano se muta il metodo di sviluppo  . Contrariamente il metodo,   favorisce l’educazione alla democrazia-.  Il lungo applauso del numeroso pubblico  presente ha dato consenso all’interessante relazione del professore catturandone  l’attenzione. 
  Questa è un’epoca di paradossi –ha introdotto Zamagni- ed anche il Papa Benedetto XVI  esorta a bilanciare i due pensieri, calcolante e pensante in questo mondo che soffre della carenza di pensiero. Ma il paradosso- ha poi continuato-   che in greco significa “meraviglia” è la diseguaglianza dovuta all’aumento della ricchezza globale. Secondo Zamagni tre sono i paradossi: il paradosso della felicità che non va con la utilità; il paradosso dei suicidi dovuto ad una scarsa capacità relazionale; il paradosso dei divorzi, ormai aumentati  del  50 % perché manca la felicità. Questi paradossi inquietanti traggono la loro origine nel metodo gestionale. Nascono dall’antidoto al bene comune, cioè l’individualismo. La gestione comune crea la distribuzione del bene e la felicità. Diseguaglianza, felicità e scarsità di bene comune sono gli “agenti inquinanti” nella stagione dell’opulenza. In questa analisi sociale bene si innesta il welfare abilitante , un nuovo ma anche antico metodo che tende a migliorare le capacità della vita ed aiuta le persone a sviluppare il proprio potenziale. Ma la giustizia sociale è ancora , secondo Zamagni, la sussidiarietà circolare che si attua attraverso il mutuo riconoscimento. La novità straordinaria nella sussidiarietà circolare è il principio antico della “fraternità” che rimanda il pensiero al francescanesimo. “Favorire il mercato plurale attraverso lo strumento delle “obbligazioni di impatto sociale” con il principio della “fraternità” ed applicarla all’attività economica ordinaria con interventi intra e non post cioè in fase di redistribuzione, aiuta  a sviluppare i principi  di libertà  ed uguaglianza. La fraternità  deve essere declinata dentro l’attività attraverso il secondo principio, secondo l’economista bolognese-  della reciprocità che crea “fiducia”, Fides,  che dal latino vuol dire corda cioè concretezza di unione e di unità. La fiducia declinata in orizzontale, verso la società e declinata in verticale, verso la speranza e verso Dio porta allo sviluppo”. Nel finale della suo intervento, Stefano Zamagni ha tracciato la sintesi al tema del convegno  “Giustizia sociale, fiducia, democrazia”  con l’ utile e pratico  riferimento alla Didachè, dottrina sociale degli apostoli, tra opposti :sale-lievito (invisibili) e luce-città (visibili). Eccesso di intimismo ed eccesso di operatività ne oscurano lo sviluppo. La vera democrazia è la città dell’uomo dello sviluppo umano sociale e relazionale”.
La democrazia, attraverso i tavoli comuni e le consultazioni, la fraternità con la solidarietà e la reciprocità e welfare abilitante e la fiducia attraverso l’agire e trasformare  mons. Bregantini, arcivescovo di Campobasso.Bojano, li ha racchiusi nelle sue conclusioni del convegno di chiusura per il primo anno di formazione  socio-politica, nel salmo 84. L’incontro tra cielo e terra attraverso la fides edificherà-secondo Bregantini-   una città di gioia e di pace.


Centro Studi Toniolo 

Scopo principale del Centro Studio “Giuseppe Toniolo” è di approfondire e promuovere la dottrina sociale della Chiesa, svolgendo attività scientifiche, di base e applicate, sul pensiero sociale cristiano e sulle opere sociali di ispirazione cristiana, in rapporto alle tematiche più rilevanti per la società contemporanea.Il Centro è Presieduto dall’Arcivescovo di Campobasso, S.E. Mons. GianCarlo Bregantini e si inserisce pienamente nelle attività pastorali della Diocesi, in particolare della Scuola di Teologia, ed è strettamente collegato con la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali.

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