venerdì 21 settembre 2012

SI TORNA A SCUOLA NEL CAMPO DI MEDOLLA

Campobasso 21 settembre 2012


                                                                                                                    
Campo di Medolla: via all’anno scolastico per 400 alunni


Inizio d’anno scolastico anche a Medolla, in Emilia, dove il campo di accoglienza per gli sfollati in seguito al sisma è gestito dalla protezione civile del Molise.
Sono circa 400 i bambini che hanno iniziato l’anno scolastico, ospitati sotto le tende del campo dove opera la Colonna mobile dell’Agenzia regionale di Protezione civile, che attualmente ospita e si occupa di 91 persone ancora senza una dimora sicura in cui andare.
Gli alunni, che con il loro ingresso hanno sicuramente portato movimento e una ventata di freschezza e di allegria nel campo, sono stati divisi in due gruppi: uno seguirà le lezioni la mattina dalle 8.00 alle 12.00, l’altro dalle 13.30 alle 17.00.
La soluzione adottata ha permesso di garantire il diritto allo studio nonostante le enormi difficoltà causate dal terremoto, le condizioni di ospitalità permarranno fino a quando non saranno ripristinati e messi in sicurezza gli edifici scolastici di appartenenza.
Intanto sono attualmente 10 le tende in cui sono stati collocati gli ospiti, che vengono seguiti da 12 volontari della regione Molise appartenenti alla Colonna Mobile piu’ uno della Associazione Evangelista per L’Emilia Romagna.
Coordinati dal capo campo Silvano Palombo gli operatori si occupano dell’accoglienza sfollati, dei rapporti con il C.O.C e il Dipartimento Nazionale, nonché di tutte le attività inerenti il controllo e la vigilanza e la manutenzione del campo.
A garantire la ristorazione c’è sempre l’associazione Cuochi Molise, che insieme agli altri volontari prepara e serve circa 130/150 pasti, tra i residenti nel Campo Accoglienza, Impiegati Comunali, Forze dell’Ordine e Volontari.
Il campo di Medolla, va ricordato, è attivo in quanto l’ARPC, per decisione del direttore generale Giuseppe Giarrusso, ha prolungato la permanenza dei volontari e quindi l’assistenza a quasi un centinaio di persone con proprie risorse, in attesa del successivo reintegro da parte del governo nazionale.

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