lunedì 25 novembre 2019

SANITA'

Campobasso, 25 novembre 2019

Trentasette miliardi di euro in meno per il sistema sanitario nazionale dal 2010.




Un’Italia agli ultimi posti rispetto ai paesi dell’Ocse e del G7 in termini di spesa sanitaria, e un patto per la salute che rischia di saltare, facendo venir meno le risorse aggiuntive previste per l’anno 2020-2021. È quanto denuncia il rapporto della fondazione Gimbe, che si pone l’obiettivo di promuovere e realizzare attività di formazione e ricerca in ambito sanitario. 
Il documento sottolinea la necessità di rilanciare la sanità pubblica fin da subito, a partire dalla nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2019. Una situazione alla quale hanno contribuito tutti i governi, definanziando, il capitolo di spesa pubblica più facilmente aggredibile. Infatti, tra il 2010 e il 2015 sono stati tagliati circa 25 miliardi. Oltre 12, quelli a cui la sanità ha dovuto rinunciare per esigenze di finanza pubblica. In termini assoluti il finanziamento pubblico è aumentato di 8,8 miliardi, crescendo in media dello 0,9% annuo, tasso inferiore a quello dell’inflazione media annua con una riduzione progressiva del rapporto spesa sanitaria/pil, passato dal 6,6% dell’anno 2019-2020, al 6,4 previsto per il 2022. Insomma la situazione sanitaria italiana è critica anche rispetto agli altri paesi dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. 
Il nodo resta dunque, la spesa media sanitaria, inferiore rispetto agli altri stati sia se si guarda sia alla spesa totale sia a quella pubblica. Ancora al palo, il patto per la salute che dovrebbero stipulare governo e regioni, il Molise in primis, tant’e’ che i numeri che ci riguardano sono chiari. Patto che permetterebbe di aumentare il fabbisogno sanitario nazionale per il 2020 di 2 miliardi e per il 2021 di 1,5 miliardi. Queste le dichiarazioni di Roberto Speranza neo ministro della sanità. Le quali, non lasciano dubbi sulla volontà di preservare e rilanciare la sanità pubblica e universalistica rifinanziando il sistema sanitario nazionale. Il tutto tenuto conto che la spesa sanitaria non è un costo ma un investimento per la salute che rimane l’argomento prioritario per qualsiasi esecutivo nazionale e internazionale.






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