PRIMARIE MOLISE. "Una organizzazione partecipata"
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Una organizzazione ‘partecipata’, che assume valore inestimabile in questi tempi di crisi della politica.
Abbiamo portato le Primarie tra i cittadini molisani ovvero tra il 90% della popolazione e il 60% dei Comuni. Oltre 90 seggi e Uffici elettorali localizzati sul territorio molisano per consentire la massima partecipazione al voto.
E siamo certi che raccoglieremo risultati importanti.
Una azione organizzativa, sostenuta da valori sentiti e partecipati, che vogliamo si trasformi in moto politico di Governo dell’Italia nella prossima primavera. Che sappia riportare l’attenzione sul futuro delle nostre regioni, ovvero sui giovani e il lavoro, sulla giustizia ed equità fiscale e sociale, che valorizzi tangibilmente ruoli e funzioni della famiglia.
Noi ci siamo incamminati, le Primarie sono una tappa importante.
di Michele Petraroia
In Italia si sfonda il tetto di 3 milioni di partecipanti e
in Molise il numero complessivo secondo le prime indiscrezioni si attesta sulle
10 mila unità. Un risultato straordinario che premia l'intuizione del partito
democratico e sconfigge il populismo dell'antipolitica, il clima di sfiducia
verso i partiti e la demagogia dal fiato corto che scambia la buona politica
con vicende di corto respiro. I risultati di Campobasso con 2.500, 1000 a Isernia, 900 a Termoli, 300 a Larino, 400 a San Martino in Pensilis
e centinaia di persone che si sono mosse da un paese all'altro pur di
raggiungere il seggio, registrarsi, pagare due euro e votare, ci indicano una
volontà di partecipazione dal basso che è la vera forza del centrosinistra e di
PD, SEL e PSI che possono esprimere soddisfazione per aver promosso questo
momento bello di democrazia. Al di là delle scelte che hanno compiuto i
molisani e gli italiani, oggi si è scritta una bella pagina perchè si è
restituita voce alle persone e ciascuno ha avuto tra le mani quella sovranità
popolare su cui poggia l'ordinamento costituzionale nazionale. Non esiste
politica senza condivisione, partecipazione, emozioni e protagonismo diretto di
tantissimi cittadini. Questa è la strada maestra se si vuole archiviare il
ventennio della delega in bianco al capopopolo e si vuol riprendere la pratica
della democrazia di base, capillare, diffusa e partecipata.
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