martedì 14 luglio 2020

SCOMPARSA DI ALESSANDRO DI LISIO 11° ANNIVERSARIO

Campobasso, 14 luglio 2020

Questa mattina due brevi ma intense e commoventi cerimonie.

In occasione dell’11° anniversario dell’atto ostile contro l’autocolonna militare mista in cui cadde in Afghanistan Alessandro Di Lisio, militare volontario inquadrato nella Brigata Folgore, questa mattina si sono svolte due brevi cerimonie per non dimenticare.
Ore 09.00: Sacello di Alessandro, nel Cimitero comunale di Campobasso: momento di raccoglimento e preghiera di familiari commilitoni e pochi intimi. Benedizione di Mons. Teti e deposizione di fasci di fiori.

Ore 10.00: Viale Ugo Petrella - Monumenti al Caduto: Ricordo in memoria, brevissima ed intima cerimonia con deposizione di corone d’alloro, i compagni d’armi, i commilitoni e i presenti stretti in un cerchio per ricordarlo con la massima intensità.
ALESSANDRO DI LISIO nasce a Campobasso il 15 maggio 1984. Consegue la Maturità al Liceo scientifico ‘Romita’. Attratto dallo stile militare, e dai patri sentimenti, si arruola nell’Esercito e partecipa, volontario, a varie missioni Internazionali. Perde la vita il 14 luglio 2009, nel corso della missione ISAF, in Ganjabad, provincia di Farah, nel lontano Afghanistan. Infatti, in qualità di “rallista” di un Lince, che fa da apripista di sicurezza ad un’autocolonna di mezzi militari italiani ed americani, avvista del terreno smosso sul percorso, intuisce e segnala il pericolo. I mezzi si arrestano, ma un minuscolo spostamento del primo veicolo, proprio il suo, aziona l’innesco di un ordigno, costituito da oltre 70 chili di esplosivo, che sventra letteralmente il mezzo: la posizione di mitragliere-osservatore di Alessandro, che lo pone necessariamente al di fuori della cellula di sopravvivenza, ne causa la morte. Nell’immediatezza del fatto, i compagni d’armi, i Guastatori Paracadutisti della 22^ Compagnia, chiamati Angeli Neri, per gratitudine ed a perenne ricordo, sul luogo stesso dell’attentato e con gli scarsi mezzi a disposizione in una zona di impiego così delicata ed importante, realizzano un significativo monumento: al termine della missione, gli stessi commilitoni lo smontano, lo recuperano e lo riportano con loro in Patria, nella caserma di Legnago intitolata alla M.O.V.M. Donato Briscese. 
Ora ricostruito a Campobasso è situato nel giardino a Lui intitolato ad un passo dal monumento eretto in memoria di tutti i Caduti, a simboleggiare l’impossibile materiale ritorno di Alessandro alla terra natia, agli amici di gioventù, alla famiglia, ma anche, e sicuramente, ad indicare ai giovani come la via del Sacrificio e quella dell’Onore siano sempre coincidenti: e come l’una avvalori l’altra!

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