lunedì 9 dicembre 2013

“AGENZIA MOLISE LAVORO, PERCHÉ SOPPRIMERLA IN TUTTA FRETTA?”

Campobasso 9 dicembre 2013

Il Consigliere regionale Nicola Cavaliere, insieme al collega Salvatore Micone, fa cadere il numero legale in I Commissione.
Precisa: “Si vuole eliminare l’anello debole di un sistema che presenta ben altre priorità di intervento. Pronti a collaborare su un progetto di riforme, no al gioco al massacro”

Questa mattina, durante la seduta della I Commissione, i Consiglieri regionali Nicola Cavaliere e Salvatore Micone hanno fatto cadere il numero legale sulla discussione in merito alla soppressione dell’Agenzia Molise Lavoro.
“La maggioranza - ha commentato Nicola Cavaliere - è oggi tornata alla carica per la cancellazione di un ente che appare quanto mai ‘sospetta’ e avventata. Mentre tutto, a via Genova e a Palazzo Moffa, scorre lentamente, il centrosinistra preme inspiegabilmente sull’acceleratore per eliminare un’Agenzia che, rispetto a tanti inutili e costosi ‘carrozzoni’, pesa in maniera davvero irrisoria sul bilancio della Regione”.
“Tutto ciò - prosegue l’esponente di Forza Italia - proprio quando a livello nazionale si ragiona a un nuovo modello per il lavoro, evitando giustamente scelte affrettate e controproducenti, tenendo ben in considerazione la sovrapposizione di competenze in materia tra province, regioni ed esecutivo centrale. Un processo, quindi, teso a fare chiarezza nella selva oscura dell’attuale burocrazia italiana e che non sembra però interessare minimante il centrosinistra locale, intenzionato a depennare senza troppi complimenti l’anello debole della catena, in questo caso rappresentato appunto dall’Agenzia Molise Lavoro”.
“Una mossa - ha poi concluso Cavaliere - che sa tanto di ‘ritorsione’ politica e poco di riformismo. Se questo è il cambiamento tanto acclamato (e per nulla attuato) da aprile ad oggi, l’atteggiamento dell’opposizione non potrà che continuare ad essere intransigente. Siamo pronti a dare il nostro contributo a un serio progetto di riforme teso a creare per il lavoro un nuovo modello competitivo e ad azzerare gli sprechi, ma di sicuro non ci presteremo al gioco al massacro”.

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