In
piazza San Pietro in tremila i fedeli giunti dalla diocesi di Campobasso -
Bojano per gli auguri di Natale a Papa Francesco. Accompagnati dall'arcivescovo
di Campobasso mons. Bregantini, il folto gruppo diocesano guidato anche dai
numerosi parroci è
giunto all'alba in piazza San Pietro animati dalla speranza di poter
raggiungere anche per un istante lo sguardo
e la mano carezzevole di Papa Francesco. Quella mano che ha dato
speranza con la "carezza" di Papa a Chiara di Campobasso. E come da
inconsueto protocollo dopo la breve ma incisiva catechesi sul senso della
cristianità
del Natale, piccolo perché ricorda il bimbo che
nasce, ma immenso per la sua gratitudine
del dono per la vita, di quel si di Maria e della paternità di Giuseppe, suo sposo.
Dopo il
rito del baciamano ai vescovi presenti
tra cui Mons GianCarlo Bregnatini,Papa Francesco è sceso dal sagrato a
piedi per salutare ciascun malato lungo
il corridoio. Agli zampognari del Matese, dopo lunga attesa, ha rivolto un saluto
ed una stretta di mano ai sindaci dell'area matesina. Il senso del Natale- ha
ricordato Papa Francesco - La presenza di Dio in mezzo all’umanità che non si è attuata in un mondo ideale, idilliaco, ma in questo mondo
reale, segnato da tante cose buone e cattive, segnato da divisioni, malvagità, povertà, prepotenze e guerre. Egli ha
scelto di abitare la nostra storia com’è, con tutto il peso dei suoi limiti e dei suoi drammi. Così facendo ha dimostrato in modo
insuperabile la sua inclinazione misericordiosa e ricolma di amore verso le
creature umane. Egli è il Dio-con-noi; Gesù è Dio-con-noi: credete questo, voi? [la gente risponde: sì!] Ma, facciamo insieme questa
confessione: Gesù è Dio-con-noi. Tutti: Gesù è Dio-con-noi. Un’altra volta- nel l'invito del
Papa a ripetere a gran voce- Gesù è Dio-con-noi. Ecco, bene. Grazie. Gesù è Dio-con-noi, da sempre e per
sempre con noi nelle sofferenze e nei dolori della storia. Il Natale di Gesù è la manifestazione che Dio si è “schierato” una volta per tutte dalla parte
dell’uomo,
per salvarci, per risollevarci dalla polvere delle nostre miserie, delle nostre
difficoltà, dei
nostri peccati.
Da qui
viene il grande “regalo” del Bambino di Betlemme: un’energia spirituale ci porta
Lui, un’energia
che ci aiuta a non sprofondare nelle nostre fatiche, nelle nostre disperazioni,
nelle nostre tristezze, perché è un’energia che riscalda e trasforma il cuore. La nascita di
Gesù,
infatti, ci porta la bella notizia che siamo amati immensamente e singolarmente
da Dio, e questo amore non solo ce lo fa conoscere, ma ce lo dona, ce lo
comunica!
Una
giornata dunque ricca di grazia e di speranza, quella speranza che il Vescovo
Bregnatini ha trasmesso durante la celebrazione eucaristica alla cattedra di
Pietro nella Basilica pontificia, animata dai cori di Oratino e Vinchiaturo,
diretti da don Giuseppe Graziano. Il vescovo Bregantini ha rimarcato la gioia e
la bellezza di quest incinte diocesano e nell'ascolto della parola del Papa che
è stata una parola di gioia e
di augurio e sopratutto di fiducia nell'attesa di un Dio con noi che si fida di
noi. La parola del Papa - nel l'appello di Bregantini - sia oltre il gesto una
parola costante per ogni azione , ammirazione grandissima e imitazione
faticosa.
La celebrazione si è conclusa con la forza e la fiducia in preparazione alla marca nazionale per la Pace , per la quale si è tenuta una importante
conferenza stampa alla presenza di numerose testate giornalistiche nazionali ed
agenzie di stampa, presso la sala stampa
G. Marconi di Radio Vaticana dove
è emerso il bisogno che "la Marcia per la Pace diventi un presidio
costante perché la
guerra è
terribilmente disumana, perché la guerra è guerra".
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