DALLA COMUNITA’ LA VALLE DI PADRE LINO
Ironica e dura nello stesso
tempo la riflessione che propone padre Lino Iacobucci, fondatore della
comunità “la Valle ” e di altre comunità
che cercano, in una situazione di estrema crisi, di indicare una luce di
speranza a chi cade nelle varie forme di dipendenza medializzate dallo stesso
Stato italiano. Una società che
giustifica la logica del “balzello”- afferma padre Lino – è viziata da una mancanza di coscienza e di una logica che si volga a favore della
comunità e non contro di essa. “il
colpo di genio venuto fuori dalla legge
finanziaria, di tagliare i trasferimenti ai comuni qualora osino disubbidire in
materia di proliferazione del gioco di azzardo, sa di stupefacente e dimostra
tutta la superficialità di una classe politica che si accorge della “porcata –
come definita da Renzi- solo quando la legge sta per essere emanata. Siamo al paradosso. Lo stato padrone, pur di
incamerare denaro pubblico da fagogitare a guisa di Leviatano, contraddice se
stesso in una schizofrenia che ormai impera nelle varie faccende della res publica. L’appello, ma anche la denuncia
del padre francescano, cui si
unisce con forza, l’arcivescovo di
Campobasso –Bojano, mons. Bregantini, è
un duro monito ad una istituzione che vacilla in tutti i campi, soprattutto
nella prevenzione. “chi vive in prima
persona questo dramma ( il dramma delle varie dipendenze, per ultima ma non
meno devastante quella del gioco d’azzardo), le famiglie distrutte, lanciano un
grido di allarme e di aiuto”. L’Azione di prevenzione intrapresa dalla politica
sociale di Padre Lino si unisce a quella
di tante comunità c terapeutiche e di
altri centri che, dal basso, stanno cercando di dare aiuto ad una malattia
sociale innescata da uno stato senza coscienza, che prevarica tutto e tutti, nella illogica corsa
al recupero crediti, sulla pelle degli innocenti e dei disperati. “ La comunità LA VALLE – continua padre Lino
– propone gruppi di auto aiuto per quanti, vittime del gioco di azzardo
vogliano provarne a venire fuori”, mentre i Comuni si vedono ammoniti nella “ eventuale disubbidienza”. Padre Lino alza poi il tono: “facciamo fatica
ad accettare la visione e la logica strumentale delle leggi che, pur di
incamerare non si curano dell’uomo e dei suoi bisogni…Sarà perché c’era una
volta la tredicesima?”.
La conclusione dell’accorato appello -denuncia
termina con un’esortazione alla “creatività” ( e non alla “cretinità” fin ora
dimostrata dai politici) a voler trovare una soluzione all’ennesima prova di
incompetenza e di superficialità dimostrata con una azione lesiva per il
cittadino e per la persona umana. Un bell’augurio alla nostra classe politica
per questo Natale 2013.
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