IDEE ED OPINIONI
Ha
scelto la collaborazione al giornale di Soho e di servire ai tavoli di notte, al
pub, piuttosto che quella sedia ballerina al call center, promessa ad
intermittenza dal politico di turno.
Anche
il suo amico Sergio ha abbandonato l’avvocato del praticantato: ora è in uno
studio associato milanese. Prende mille euro al mese, pochi per il costo della
vita del Nord, ma qui era uno dei mille che sgomitano nelle aule dei Tribunali a
dividersi la fila alla fotocopiatrice e le fette di una torta di plastica.
Chissà
come sarà amareggiato, Giancarlo, quando saprà che al Savoia sta calando il
sipario: ha frequentato il Dams di Bologna convinto che, dopo quell’esperienza,
avrebbe potuto mettersi al servizio della sua gente come regista. Gli avevano
parlato della Fondazione Molise Cultura, di una nuova classe dirigente sensibile
all’arte.
Andrea
e Lucia sono preoccupati per Giuseppe: è depresso perché non trova lavoro. Non
riesce ad identificare il futuro che avevano sognato assieme, quando era tra i
primi della classe e disegnava progetti per la crescita economica del suo
Molise, che gli sembrava bello, sano ed accogliente, passeggiando ai piedi delle
Mainarde.
Invidia
Marco che è nella segreteria dell’assessore: non sa che Marco si sente precario
e frustrato quanto lui.
Alfredo
ha visto il papà piangere di nascosto: teme di averlo deluso perché non riesce a
trovagli un’occupazione e non è “qualcuno”.
Elisa,
dall’Olanda, mi chiede come sia possibile che paghiamo le addizionali e l’IMU
più alte e produciamo servizi pubblici così scadenti.
Ora
volevano scipparci anche l’Autostrada, papà, ma com’è che non vi indignate
mai?
Veronica
ha voluto aprire il negozio sotto casa, invece che rispondere al colloquio della
banca di Verona.
Non
avrebbe sopportato di essere chiamata terrona, di dovere spiegare dove si trova
il Molise.
Ora
combatte con l’Agenzia delle Entrate per gli studi di settore, ma il settore non
c’è più.
Luca
è molto triste: mamma Luigia gli ha detto che papà è in mobilità allo
Zuccherificio e stenta ogni mese a pagare il fitto di casa.
Mimmo
ha telefonato dalla Germania: quest’anno non può rientrare per Capodanno. Lì,
nei giorni festivi, il suo studio di fisioterapia guadagna quanto i suoi
colleghi molisani in un mese.
Litigherà
con i vicini di casa tedeschi, che lo sfottono per i servizi delle Iene e di
Report.
Gli
rimproverano anche l’odio degli italiani per l’Euro, e lui fa finta che non è
vero.
Francesca
e Mario aspettano il fratello Nicola per il cenone a base dei suoi amati
prodotti tipici molisani: il “genio” di casa ha vinto una borsa di studio di
ricerca a Boston.
L’altra
notte, al telefono dagli USA, si macerava nei morsi della nostalgia, ricordando
i tramonti sulla costa adriatica, il profumo del pescato, le domeniche al
Cannarsa.
Si
tormentava perché non può lavorare nella sua regione, sposare una conterranea,
vedere i genitori invecchiare giorno per giorno.
Noi
gli abbiamo detto che le cose stanno cambiando, che i meriti ed i talenti
saranno premiati, che presto ci sarà spazio, anche in Molise, per giovani di
valore come lui.
Sappiamo
di mentirgli, ma ci serve e gli serve per sopravvivere.
Buon
Natale, ragazzi.
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