Presentazione del Calendario Storico e dell’Agenda Storica 2014 dell’Arma dei Carabinieri
SFOGLIA IL CALENDARIO |
Presentazione alla stampa presso la sala riunioni del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso
Nella mattinata di oggi, presso
l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Comandante
Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli, si è svolta la cerimonia di
presentazione del Calendario Storico e dell’Agenda Storica 2014 dell'Arma dei
Carabinieri, le cui tavole completano il ciclo degli ultimi tre calendari ripercorrendo
i momenti più significativi per l’Istituzione nel suo “quarto Cinquantennio di Storia” sino al 2014, “Bicentenario della Fondazione”.
Il notevole interesse verso il
Calendario Storico dell’Arma, quest’anno giunto a una tiratura di 1.300.000
copie, di cui 8.000 in
lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco), è indice sia
dell’affetto e della vicinanza che ciascun cittadino nutre nei confronti della
Benemerita a cui è legata da uno speciale vincolo, sia dei sentimenti di
coesione e unità esistenti tra i Carabinieri attraverso il richiamo a
intramontabili valori e semplici eroici gesti quotidiani.
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la
pubblicazione del Calendario, giunta
alla sua 81^ edizione, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da
allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma
e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.
Con il calendario 2013 termina la
serie iniziata nel 2011 che ripercorre le tappe salienti della storia dell’Arma
dei Carabinieri: le 12 tavole realizzate dal Maestro Paolo Di Paolo – e dal
Sig. Massimo Maracci riguardo alla pagina centrale – che sintetizzano l’odierna
attività dell’Arma, rievocano significativi eventi degli ultimi dieci lustri
nei quali i Carabinieri sono stati presenti e mettono in correlazione
avvenimenti del passato con quelli più recenti per sancire l’importanza del “copioso patrimonio di valori umani ed etici
che le generazioni precedenti ci hanno tramandato”.
Dall’attività di soccorso nei casi
di calamità naturali alla costituzione di Reparti specializzati nella tutela
delle pubbliche manifestazioni e di interessi primari della collettività, dal
contrasto al fenomeno dei sequestri di persona, dell’eversione, della mafia,
alle missioni di pace nei Balcani, in Afghanistan e in Iraq, con la dolorosa
memoria di Nassiriyah, dall’ingresso delle donne del 1999 al riordino dell’Arma
nel 2000.
In copertina è raffigurata la celebre “Pattuglia nella tormenta” dello scultore Antonio Berti. “Un’opera che esprime tutto il senso della
nostra missione”; delineato idealmente da quei Carabinieri che,
imperturbabili e forti di quei valori umani ed etici, che vengono tramandati di
generazione in generazione, contrastano e vincono l’impeto della bufera
avanzando lentamente e inesorabilmente verso la loro mèta.
Non a caso, a quest’immagine –
senza tempo – si ispira il monumento che è in corso di realizzazione grazie
soprattutto al sostegno dei Comuni d’Italia e che sarà posto nei giardini
prospicienti il Palazzo del Quirinale.
Nella prefazione, il Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli
introduce il Bicentenario della Fondazione evidenziando come da sempre le
Stazioni Carabinieri siano “il cuore
della nostra organizzazione e tra i
simboli più antichi e amati dello Stato Italiano, per quella radicata e
riconosciuta capacità di coniugare efficienza operativa e sensibilità umana”.
Il Generale Gallitelli poi
prosegue ponendo l’attenzione sui numerosi esempi positivi dei Carabinieri che
ci hanno preceduto. “Pagine fitte di
innumerevoli atti di eroismo, tante volte compiuti con il supremo dono della
vita, sempre vissuti con la silente compostezza che è senza dubbio la nostra
cifra distintiva, indelebilmente impressa nel nostro passato”.
Nella pagina centrale del Calendario – con apertura a soffietto – sono
riprodotti due dipinti, uno del 1914 e l’altro del 2013, che riproducono tutte
le specialità dell’Arma nel primo centenario e nel Bicentenario.
Le tavole del Calendario, proseguendo il percorso iniziato nel 2011 e
ispirandosi ad alcuni dei numerosi, noti eventi di quest’ultimo cinquantennio,
illustrano le principali attività nelle quali l’Arma è generosamente e
silenziosamente impegnata non solo per prevenire e reprimere i reati, ma anche
per fornire assistenza al cittadino.
Come è stato ieri, com’è oggi e
come sarà domani.
Episodi riconducibili a momenti
specifici, o fatti senza tempo che si ripetono ogni giorno nel quotidiano
servizio di pattuglia.
Così avviene nelle operazioni di
soccorso, dove spesso i Carabinieri sono tra i primi a intervenire in caso di
calamità, in virtù della loro presenza capillare su tutto il territorio
garantita dalle Stazioni Carabinieri e dai Nuclei Radiomobile. Dalla tragedia
del Vajont al più recente terremoto de L’Aquila, sino a quell’attività di
accoglienza degli immigrati abilmente rappresentata dal pittore Lucio Tafuri
nell’opera “Sole d’Inverno”.
Ed è ancora sulla conoscenza del
territorio che si incentra l’attività di contrasto al fenomeno dei sequestri di
persona. Un reato che ha fatto registrare una sensibile recrudescenza tra il
1969 e il 1997, ispirando l’istituzione di Reparti ad hoc – le Squadriglie e
gli Squadroni Carabinieri Eliportati Cacciatori di Calabria e di Sardegna –
capaci di muoversi agilmente nelle aree più impervie alla ricerca dei covi.
È di questi anni anche la
costituzione di Reparti Specializzati protesi alla salvaguardia di interessi
collettivi della popolazione. Si coniugano così i valori e le tradizioni del
Carabiniere con l’innovazione tecnologica, investendo nella preparazione del
proprio personale per far fronte a nuove forme di criminalità che valicano anche
i confini nazionali.
Non mancano in questi cinquanta
anni momenti di tensione, laddove l’acuirsi della lotta armata crea
preoccupazioni paragonabili solo a quelle provocate da uno stato di guerra. Le
nuove esigenze operative portano all’adeguamento delle strutture investigative
con la creazione, tra l’altro, delle Sezioni Anticrimine – poi confluite nel
ROS – che contribuirono alla definitiva affermazione delle Istituzioni.
Parallelamente si inasprisce la
sfida alle varie forme di criminalità organizzata. Il Generale Carlo Alberto
Dalla Chiesa, i Capitani Emanuele Basile e Mario D’Aleo, i Brigadieri Carmine
Tripodi e Giuseppe Bommarito, nonché il Carabiniere Pietro Morici sono solo
alcuni degli uomini dell’Arma che, con il loro sacrificio, hanno contribuito a
perpetuare il ruolo del Carabiniere quale “… difensore incrollabile della collettività nazionale”.
L’ordinato svolgimento delle
manifestazioni pubbliche, siano esse processioni, feste paesane, competizioni
sportive, concerti o raduni, è un obiettivo prioritario per l’Istituzione,
sancito già nel 1814 nelle Regie Patenti. L’Arma, per “… assicurare il buon ordine e la pubblica tranquillità …”, oltre
all’Organizzazione Territoriale, impiega i Reggimenti e Battaglioni Mobili,
composti da Carabinieri di elevata e specifica professionalità.
La capacità dei Carabinieri di
assolvere contestualmente sia funzioni militari (di imposizione dell’ordine e
della sicurezza pubblica) sia quelle di polizia (di assistenza per la
ricostruzione e il funzionamento delle istituzioni locali) è risultata molto
preziosa nelle missioni internazionali di pace, tanto che il flessibile ed
efficace “modello Carabinieri” – sorto nei Balcani dove l’Arma continua ad
operare ininterrottamente da 18 anni – ha suscitato vivo apprezzamento nelle Comunità
internazionali, divenendo strumento indispensabile nella conduzione di una
missione di pace.
Il quotidiano e indissolubile
legame tra il cittadino e i suoi Carabinieri che si rinsalda nei momenti
difficili. Nassiriyah non è l’unico luogo dove un Carabiniere è caduto per la
salvaguardia dei più deboli ma senza ombra di dubbio ha lasciato un doloroso e
indelebile segno nel cuore di tutti gli italiani.
Immancabili, tra le tavole del
quarto cinquantennio, quelle rievocative di due momenti fondamentali per
l’Arma. Quello del 1999 che ha consentito all’Amministrazione di beneficiare
del validissimo apporto professionale delle donne. Il secondo legato al 31 marzo 2000
allorquando la Benemerita ,
da prima Arma dell’Esercito – così come disposto dall’art. 12 delle Regie
Patenti del 13
luglio 18 14 – è stata elevata a rango di Forza Armata. Da allora,
la carica di Comandante Generale, in precedenza attribuita ai Generale di Corpo
d’Armata dell’Esercito, è assunta dagli stessi Generali dell’Arma dei
Carabinieri.
Il
Calendario Storico 2014 si conclude con l’immagine di Papa Francesco a
rappresentare i valori cui si ispira l’agire quotidiano dei Gesuiti. Quegli
stessi valori racchiusi nel Regolamento Generale dell’Arma, redatto, secondo
fonti storiche, con la partecipazione del padre gesuita Cristiano
Chateaubriand.
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