Con Umberto
ULIANO, neo Presidente dell'ANCE Molise (l'Associazione che raggruppa gli
imprenditori edili della regione che fanno capo a Confindustria) tracciamo
l'andamento del settore edilizio sul territorio molisano in questo periodo
segnato da una difficilissima congiuntura economica.
Presidente, qual'è la situazione delle imprese edili
molisane?
Siamo al
collasso. Alcuni dati testimoniano inequivocabilmente lo stato di grave
difficoltà del comparto regionale delle costruzioni: il numero degli operai è
calato di oltre il 40%, passando dagli 8.600 degli anni 2007-2008 a poco più di
5.000; quasi dimezzato il monte salari, passato nello stesso periodo da 62 a 32
milioni di euro; sceso del 40% anche il numero delle ore lavorate, da 6 a 3,5
milioni. Sono inoltre crollati i bandi di gara e sono ferme sia l'edilizia
residenziale che la commerciale.
Quali sono le previsioni dell'andamento del settore per il
2014?
All'orizzonte
non c'è alcun segnale di miglioramento; anzi, la situazione è destinata a
peggiorare ulteriormente. Le stime ANCE, nello scenario definito “tendenziale”,
prevedono un ennesimo calo del 2,5% in termini reali degli investimenti in
costruzioni. Inoltre, la nuova edilizia abitativa perderà nel 2014 il 9,2% nel
confronto con il 2013. Dal 2008 al 2014, il settore delle costruzioni avrà
perso il 31,7% degli investimenti pari a circa 58.400 milioni di euro, un
livello particolarmente basso, paragonabile addirittura a quello del 1967! Chi
a fine anno ha parlato di ripresa nel settore evidentemente non conosce nè i
dati locali né le previsioni nazionali.
E' un bollettino di guerra, uno scenario impressionante.
Si, ma è la
realtà. Una realtà fatta di imprese edili che falliscono e di imprese che
chiudono a ritmo continuo poiché non intravedono segnali concreti di ripresa.
Come se ne esce?
Si può tentare
di uscirne solo se le istituzioni, in
primis la Regione, collocheranno l'edilizia finalmente al centro
dell'agenda di governo, in un confronto produttivo e risolutivo con le imprese,
nella consapevolezza che il comparto delle costruzioni è tradizionalmente il
volano dell'economia regionale e che il suo valore economico interessa molte
attività collaterali se si considera che per ogni segmento sono interessati
anche i reparti relativi alla produzione, commercializzazione, imballaggio e
trasporto.
Concretamente cosa chiede alle istituzioni?
É indispensabile
che i finanziamenti si trasformino nel più breve tempo possibile in cantieri, e
dunque in lavoro. E occorre ancora ricordare che i crediti maturati vanno
tramutati immediatamente in pagamenti, perchè non è possibile aspettare anche
oltre due anni per ricevere le proprie legittime spettanze. In altri termini,
non si può fallire per crediti! Quando si capirà che la crisi dell'edilizia
vale molte Gam, Ittierre e Zuccherifici ci si renderà conto che occorre agire
con la massima celerità per evitare che, con l'edilizia, collassi l'intera
economia regionale.
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