“Fare rete per uscire dalla crisi” è questo il progetto ribadito dall’Assemblea regionale di UeCoop del
Molise, che si è svolta a Campobasso, presso la sede della Coldiretti. All'Unione
Europea delle Cooperative (UeCoop), che vede in Molise l’adesione di oltre 40
cooperative, hanno aderito, a livello nazionale, oltre quattromila cooperative
che operano in tutte le Regioni ed in tutti e 14 i settori: dal lavoro al
sociale, dall’edilizia fino all’agricoltura.
All’incontro hanno partecipato oltre alle Cooperative del Molise socie,
il responsabile nazionale della Centrale delle Cooperative, Vincenzo Sette, ed
il dirigente nazionale Piergiorgio Quarto.
“Promossa dalla Coldiretti, UeCoop è nata per volontà di tanta gente che crede
nel ruolo della cooperazione e nei valori forti di solidarietà, sussidiarietà e
sostenibilità", ha sottolineato Vittorio Sallustio, presidente di
Coldiretti Molise, "l'Unione Europea delle Cooperative (UeCoop) mette al
centro delle proprie azioni la persona ed i territori, capitale umano e
sociale, ricchezze naturali e culturali, risorse uniche del nostro Paese, sul
quale fondare una nuova stagione di crescita che coniughi Pil e qualità della
vita". Lo stringente programma di impegni che vedrà impegnata UeCoop nei
prossimi mesi è stato illustrato da Vincenzo Sette, che ha fatto anche
un’analisi delle problematiche della cooperazione nei singoli settori,
dall’edilizia al sociale, così come dall’agroalimentare al ricreativo e lo
sport, evidenziando come una criticità costante trasversale sono i ritardi di
pagamento della Pubblica Amministrazione e la difficoltà di liquidità e di
accesso al credito. Diversi sono stati i contributi di proposte ed idee
espressi dalle cooperative molisane intervenute all’assemblea. Piergiorgio
Quarto, nel chiudere i lavori dell’Assemblea ha sottolineato che Ue.Coop persegue un nuovo paradigma di
sviluppo sostenibile ed alimenta una moderna forma della rappresentanza dove
alla verticalità dei settori si sostituisce l'orizzontalità dei territori; una
rappresentanza cooperativistica, dunque, meno corporativa ed egoista, più
rivolta alla gente e capace di integrare il mondo sociale e produttivo.
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