Sabato 18 gennaio 2014 dalle ore 8.30
Fondazione di Ricerca e Cura "Giovanni Paolo II"
L'aorta è il principale vaso sanguigno del corpo. Essa
decorre dal cuore attraverso il torace fino a raggiungere l'addome, dove si
divide per fornire sangue agli arti inferiori.
Un aneurisma aortico addominale è una dilatazione
(rigonfiamento) di una porzione del tratto addominale dell'aorta. Le cause che
possono determinarlo sono essenzialmente legate all’aterosclerosi, patologia
che comporta un’alterazione strutturale della parete arteriosa stessa, che
perde la sua elasticità e quindi la capacità di mantenersi indeformabile sotto
gli stimoli della pressione. A ogni spinta pressoria, dunque, l’aorta si
dilata, innescando un processo irreversibile: l’evoluzione naturale di un
aneurisma è quella di andare incontro a una dilatazione progressiva, fino ad
arrivare alla rottura.
Quest’ultima rappresenta un’evenienza drammatica perché
scatena un’emorragia interna molto grave; le probabilità di salvare il paziente
sono molto basse, spesso si va incontro alla morte. Pertanto è necessario
intervenire quando l’aneurisma è ancora asintomatico: è importante sottoporsi a
controlli e visite specialistiche che possono diagnosticare, anche
occasionalmente, l’aneurisma.
I fattori di rischio sono
la familiarità, l’esistenza nella
propria storia familiare di persone colpite da questa patologia, e la presenza di elementi che possano indurre
una malattia aterosclerotica.
A rischio sono anche i fumatori, gli ipertesi, coloro che
hanno subito un infarto del miocardio o problemi di ordine vascolare in altri
distretti (come stenosi delle carotidi o disturbi agli arti inferiori), e
pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Nel caso di riscontro
di un aneurisma è necessario impostare
il trattamento adeguato: un intervento chirurgico tradizionale o un trattamento endovascolare,
metodica recente e meno invasiva. La scelta tra le due procedure deve essere
attentamente valutata dallo specialista. Le due metodiche infatti non sono sovrapponibili
e non sono utilizzabili alternativamente per tutti i pazienti. L’argomento
verrà approfondito nel corso dell’convegno, Presieduto dal Prof. Massimo
Massetti e dal Prof. Emilio Musacchio, ed organizzato dall’U.O.C di Chirurgia
Cardiaca e dei Grossi Vasi della Fondazione “Giovanni Paolo II”, diretta dal
dott. Carlo Maria De Filippo, e
dall’U.O.S di Chirurgia Vascolare,
diretta dal dott. Pietro Modugno.
Dopo l’indirizzo di saluto del Direttore Generale della
Fondazione, dott. Gianfranco Rastelli, del Direttore del Dipartimento di
Oncologia e del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari, Prof. Camillo
Cavicchioni, e del Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di
Campobasso, Dott. Gennaro Barone, terrà la Lettura Magistrale il Prof. Raphael DE GEEST uno dei maggiori
esperi a livello mondiale della patologie aneurismatiche dell’aorta addominale
e toracica.
Nella prima sessione moderata dalla Dott.ssa Cinthya BARILARO e dal Dott.
Giovanni DI LAURO, interverranno: il Dott. Pietro MODUGNO, il Dott. Domenico
GATTOZZI, il Prof. Marco ROSSI, il Dott. Romeo FLOCCO e il Prof. Bruno VILLARI.
Nella seconda sessione moderata dal Dott. Francesco POMPEO, dal Dott. Francesco VERSACI e dalla Dott.ssa Ada
CARCAGNI’, interverranno il Prof. Francesco SNIDER e il Prof. Luigi INGLESE. La
terza e ultima sessione sarà una tavola rotonda aperta moderata dal Prof. Raphael DE GEEST, dal Prof. Francesco
SNIDER, dal Prof. Luigi INGLESE, dal Dott. Eugenio CARADONNA, dal Prof. Bruno
VILLARI e dalla Dott.ssa Ada CARCAGNÌ.
Nessun commento:
Posta un commento