Frattura: la
priorità resta dare la casa a chi l’ha persa
Tre milioni e mezzo di euro aggiuntivi
per l’assistenza tecnica che dovrà portare a conclusione la ricostruzione post
sisma entro il 31
dicembre 2018 : il 3 percento concesso dal ministro Carlo Trigilia,
in virtù di quanto stabilito dalla delibera Cipe 1/2009, è dato certo e arriva
in risposta a una nota del governatore Paolo di Laura Frattura inviata al
Ministero della coesione territoriale lo scorso ottobre. “La prova che del
problema del personale impiegato nell’Agenzia di protezione civile ci siamo
fatti carico molto prima che divenisse un’emergenza”.
Nella conferenza
stampa convocata a Palazzo Vitale assieme al consigliere delegato, Salvatore
Ciocca, e al direttore dell’Arpc, Emidio Mastronardi, il presidente della
Regione Molise parte da qui per certificare il nuovo corso della ricostruzione illustrando,
al contempo, il quadro reale di una vicenda gravata anche da una certa
confusione strumentale.
“La nota del
ministro Trigilia, con data 16 gennaio, risponde – contestualizza Paolo Frattura
–, a una nota che la
Presidenza della Regione ha inviato al Ministero lo scorso 25
ottobre. Oggi riceviamo la conferma a una richiesta avanzata da noi prima della
scadenza dei contratti. A garanzia della continuità, 3 milioni e mezzo
aggiuntivi che in parallelo ci impongono un ragionamento serio e ponderato sul
fabbisogno effettivo delle professionalità”.
La quota del 3
percento corrisponde al tetto massimo fissato dalla delibera Cipe 1/2009 per i
programmi fino a 500 milioni di euro, “non è una soluzione arbitraria del
Ministero. Ricordiamo questo – l’affondo
del presidente –, a chi parla senza leggere e conoscere le leggi, al contrario
di chi è abituato a parlare quando conosce i fatti e a stare in silenzio per
ascoltare quando non li conosce”.
Arginando “ogni
forma di gossip con cui si prova a mettere in dubbio la ricostruzione”, Frattura ripercorre le tappe di un percorso
finalmente tracciato e monitorato: “In soli otto mesi abbiamo messo ordine in
una situazione nella quale di ordine si sapeva davvero ben poco”.
Uno per uno,
dunque, i punti salienti della questione. Nella delibera Cipe 62/2011 che
stanzia 346 milioni per la ricostruzione post sisma non c’è voce per
l’assistenza tecnica: “L’abbiamo prevista noi – specifica il governatore –, all’interno degli
Apq. Per ogni Accordo di programma quadro le strutture ministeriali ci hanno
riconosciuto il 2 percento. Insufficiente, l’abbiamo subito denunciato: in
totale gli interventi coinvolti dalla ricostruzione sono 1.141. A fronte di queste
esigenze abbiamo motivato la richiesta di riallinearci con il tetto massimo
fissato dalla delibera Cipe 1/2009 al 3%, un punto in più rispetto a quanto già
stanziato”, per un importo complessivo di 10 milioni e mezzo.
Dalla nascita
dell’Agenzia di protezione civile, istituita con legge regionale il 30 aprile 2012 ,
sono stati spesi 5,2 milioni solo per il personale per 218 contratti, ora
scaduti o in prossima scadenza.
“È evidente – riflette
Frattura –, che l’assetto dovrà essere rivisto per renderlo compatibile con le
risorse disponibili”. A stretto giro di posta, sarà il neodirettore dell’Arpc, Emidio
Mastronardi, a definire il fabbisogno necessario in termine di personale
ripartito per professionalità e competenze relative ai singoli settori.
Conti alla mano,
in una logica di programmazione rigorosa, senza ricorrere a ulteriori deroghe
al patto di stabilità, si calcola sui residui 320 milioni di euro da spendere un
impegno di circa 60 milioni l’anno per i lavori della ricostruzione e “le
risorse della delibera Cipe saranno destinate, come dovuto, esclusivamente all’assistenza
tecnica. Basta commistioni tra ricostruzione e Protezione civile”.
“Nel rispetto
delle professionalità presenti e costruite dopo il cosiddetto concorsone
premieremo all’interno del personale – assicura il presidente della Regione – ,
il numero di risorse professionali utile ad accompagnare la ricostruzione. Lo
faremo attraverso una selezione interna, mettendo in campo risorse certe per
stipulare contratti certi”.
Impegni puntuali
e circoscritti rimarcati da Frattura per contrappasso con il passato. Il
governatore cita la legge di istituzione dell’Agenzia regionale della
Protezione civile che prevedeva una copertura del 4 percento per i contratti di
lavori, “ma mai un solo euro – la sua denuncia –, è stato destinato dalla
Regione per la copertura finanziaria della legge stessa”.
Oggi, un’altra
storia: Frattura fa leva sui fatti. “Abbiamo contezza dell’avanzamento dei
lavori grazie a certificazioni e contestuali impegni di spesa per liquidare
lavori già eseguiti. Abbiamo messo su un macchina che procederà per singole
schede con un monitoraggio continuo tra entrate e uscite. Ogni trasferimento
delle risorse tra Protezione civile e Comuni sarà reinquadrato per rintracciare
anche le eventuali economie derivanti. Per evitare ulteriori spese di fitto, a
breve trasferiremo – anticipa il presidente della Regione –, l’ufficio del
soggetto attuatore nei locali dell’Arpc”.
Il cambio di
passo così garantito per le professionalità coinvolte ma soprattutto per chi
non ha a casa dopo 12 anni dal terremoto. “Ai nostri cittadini in attesa di
risposta va data priorità”.
Da qui
l’annuncio con il consigliere Ciocca: pronti già un nuovo Apq da 7 milioni e
mezzo di euro e un altro da 31 milioni per l’edilizia pubblica.
Le foto della Conferenza stampa di Luigi Calabrese
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