venerdì 27 gennaio 2012

CAMPOBASSO - Teatro Savoia - Giornata della Memoria per le vittime della Shoah.

Campobasso 27 gennaio 2012

‘Giorno della Memoria’, insieme Consiglio regionale, Prefettura e Provincia di Campobasso.

Al Teatro Savoia manifestazione per le scuole e consegna delle Medaglie d’Onore ai familiari di tre molisani internati nei lager. 


Al Teatro Savoia di Campobasso, in occasione del ‘Giorno della Memoria’, istituito in ricordo della tragedia dell’Olocausto e della deportazione dei cittadini italiani civili e militari nei campi nazisti, si è svolta una manifestazione riservata alle scuole superiori del capoluogo regionale.
     All'iniziativa, organizzata congiuntamente da Prefettura di Campobasso, Presidenza del Consiglio regionale del Molise e Provincia di Campobasso, hanno partecipato oltre agli studenti le scrittrici e storiche Prof.ssa Simonetta Tassinari e Prof.ssa Antonella Presutti.
     Le scuole invitate hanno presentato e commentato i video realizzati sul delicato e drammatico tema della Shoah. “Sarà una giornata con i ragazzi, anzi per i ragazzi – spiega il Presidente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa,assente per impegni istituzionali, che ha fortemente voluto aprire l’iniziativa alla spontaneità e alla sensibilità degli studenti – Di concerto con la Prefettura e la Provincia di Campobasso abbiamo dato un taglio particolare all’iniziativa, proiettando i riflettori sui cittadini molisani del futuro, cioè sui nostri giovani. La presenza e il contributo dei ragazzi – conclude Pietracupa – sono elementi essenziali in una società democratica che guarda con attenzione alla crescita di tutte le proprie componenti”.
     Momento emozionante e simbolico, cuore della manifestazione, è stata la consegna da parte del Prefetto Vicario di Campobasso, Dott.ssa  Paola Galeoni, delle Medaglie d’Onore concesse dal Presidente della Repubblica a tre cittadini molisani, uno dei quali vivente, deportati e internati nei lager nazisti. Questi i nomi dei tre molisani benemeriti: Alfredo Di Muzio, Amerigo Paolantonio e Vincenzo Pezzotta



Messaggio del Presidente della Regione Molise Michele Iorio



 “Sicuramente è “impossibile comprendere” –come scriveva Levi in “Se questo è un uomo”- “la tempesta devastante” che nella prima metà del‘900 si abbatté sul popolo ebraico in gran parte dell’Europa, oggi più che mai però è necessario conoscere le motivazioni razziali, culturali, economiche, sociali e strategiche che la resero possibile. Una necessità che scaturisce dal non dover “dimenticare, e dunque non accettare –ci ricorda Elisa Springer nel “Il Silenzio dei Vivi”- con indifferenza e rassegnazione, le rinnovate stragi di innocenti”. È allora compito delle Istituzioni, della scuola e di tutti i settori più dinamici e avveduti della società fare in modo che la memoria di quei fatti, l’angoscia, la disperazione, l’umiliazione e quindi l’eliminazione, che per la prima volta nella storia dell’uomo avvenne con un sistema industriale, di sei milioni di bambini, donne, uomini, anziani, portatori di handicap, zingari, omosessuali, intellettuali non allineati e avversari politici, non venga cancellata. L’indifferenza che serpeggia in alcune parti della nostra società, senza parlare poi del negazionismo di alcuni leader politici del mondo, o addirittura della condivisione di taluni movimenti neonazisti o xenofobi operanti in diverse realtà internazionali, rappresentano un ennesimo sopruso e una rinnovata umiliazione alla memoria di tutti coloro i quali persero la vita nei campi di sterminio e in esecuzioni sommarie o violenze gratuite. Un’offesa che non possiamo e dobbiamo permettere si perpetri nuovamente.
La società del terzo millennio ha ancora molto da imparare dalla Shoah e dalle sue vittime, da come esse seppero affrontarla senza farsi privare della dignità e nonostante tutto della speranza. La giovane Anna Frank scriveva nel suo diario: “È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore”. Dobbiamo dunque credere che la gente di questo pianeta sia buona di cuore, ma per far si che essa lo sia davvero è imperativo che l’umanità sappia imparare dai suoi errori, sappia fare ammenda, sappia chiedere perdono e sappia rendere concreto quel “mai più” che all’indomani dell’apertura dei cancelli di Auschwitz gridarono tutti coloro che lo visitarono trovandosi dinnanzi a scene disumane e di indicibile crudeltà e squallore. Invito dunque le scuole e tutti i cittadini a vivere questo giorno dimostrando rispetto per le vittime del nazifascismo e ricercando nella nostra cultura, nei nostri valori e nei nostri principi, gli anticorpi per far si che la “peste” del razzismo e del totalitarismo non abbia più a corrompere il corpo di questa umanità”.


Erminia Mignelli -  La Shoah  La Memoria è la nostra identità.


Il 27 Gennaio 2012, nel sessantesimo anniversario dall’apertura dei cancelli di Auschwiz da parte dell’Armata  Rossa, celebriamo per la dodicesima volta in Italia il Giorno della Memoria.
Questa data viene ricordata contemporaneamente in molti Paesi Europei, ed è diventata, importante e sentita dalle popolazioni e dalle Istituzioni.
Il tentativo di sterminio degli ebrei d’Europa  perpetrato dai regimi dittatoriali nazi-fascisti, è una delle più vergognose vicende della storia umana.
Quelle leggi razziali stabilirono ,di far arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di sterminio, per eliminare del tutto lo loro razza ,ritenuta inferiore.
La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi, agli handicappati, ai neri, e a tutti coloro che , secondo i nazisti e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana, considerata superiore e pura, teorizzando la supremazia di uomini, su altri uomini e portando l’Europa e il mondo a una immane catastrofe.
Questa è una parte della nostra storia collettiva che deve scuotere le coscienze , e spingere persone a chiedersi come possa essere accaduto.
Il monito che la Shoah rappresenta è valido per tutta l’umanità, e per questo è necessario conoscere quel che è stato, perché non dobbiamo permettere che accada ancora.
L’orrore per quanto avvenuto durante la seconda guerra mondiale fu alla base della fondazione di una Europa incentrata sui valori dei diritti umani e della dignità di ogni persona;
infatti la dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo promulgata dalle nazioni unite nel 1948, recita :Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali, in dignità e diritti.
L’Europa è la culla e depositaria del bagaglio morale, filosofico e culturale che quegli eventi, tragicamente, ci hanno lasciato.
E in un momento di crisi quale è quello che stiamo vivendo, è molto importante tenere presenti  le radici e i valori sui quali si fonda il vivere nel nostro consesso civile, perchè la crisi può essere anche una risorsa , una opportunità e una occasione  di riflessione e di verifica.
Al contempo occorre, senza allarmismi e con fermezza, tenere d’occhio le storture e i veleni , anche razzisti e xenofobi, che i momenti di difficoltà possono far emergere. Per questo oggi più di ieri dobbiamo prestare attenzione,operando per prevenire la deriva nazionalista e razzista di alcune frange della società, in Italia e all'estero.
Il giorno della memoria che è stato istituito con una Legge dello Stato che coinvolge, ed è fondamentale , il mondo della scuola, in questi anni ha contribuito  a generare in tanti giovani gli anticorpi contro il pregiudizio, a diffondere una cultura dell’accoglienza, del rispetto delle diversità. E anche ci auguriamo , a stimolare la voglia di conoscere,di studiare, di approfondire la storia.
Perché come affermava  il grande scrittore Torinese Primo Levi “Se capire è impossibile,conoscere è NECESSARIO”.


FOTO di LUIGI CALABRESE
















































































































                 


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