lunedì 30 gennaio 2012

CAMPOBASSO - Consiglio Comunale CS del Sindaco.

Campobasso 30 gennaio 2012




LA MAGGIORANZA PERDE COLPI.
IL SINDACO DI BARTOLOMEO INFURIATO.
MINACCIA LE DIMISSIONI.



Antonio Columbro, Nicola Gesualdo, Michele Ambrosio, Maria Michela Niro, Marialaura Cancellario. Sono questi i cinque consiglieri di maggioranza finiti nel mirino del sindaco Gino Di Bartolomeo. Il motivo? La loro assenza in aula  ha provocato il mancato raggiungimento del numero legale necessario per dare inizio ai lavori  del Consiglio dedicato interamente alla gestione delle farmacie comunali. Nonostante la presenza di ventuno consiglieri il presidente dell’assise  ha dovuto  rinviare la seduta a giovedì. Il sindaco non l’ha presa proprio bene e, mosso da rabbia e insofferenza,  ha deciso di parlare chiaro. In una conferenza, convocata subito dopo il patatrac,  Di Bartolomeo  ha sbottato:  “Non posso assecondare i picci dei consiglieri, non posso lavorare con una maggioranza risicata,  con persone che entrano ed escono a fisarmonica, persone che bloccano l’attività amministrativa, che non vogliono il bene della città, che provocano stasi e gelo”. Di Bartolomeo è stato categorico ed ha minacciato, di nuovo, di dimettersi se giovedì non avrà in aula una maggioranza compatta. In realtà ad essere assenti in aula non erano solo i  Columbro, Gesualdo, Ambrosio, Niro e Cancellario, mancavano anche altri esponenti della maggioranza ma, a detta del sindaco, erano assenti giustificati o,  forse, una parte di questi.  “Per lo meno, Pasquale Sabelli, Giuliano Branca, Mario Fratipietro, Maurzio Tiberio, Elio Madonna e Luigi Ciaramella hanno avuto la decenza di chiamare, di avvertire  che non si sarebbero presentati in Consiglio; gli altri no, gli altri hanno forzato la mano solo per ottenere qualcosa, che sia l’assessorato o la nomina a capogruppo;  adesso basta, sono pronto a dimettermi e a spingere i cittadini a non votare chi non vuole lavorare per la città”.  Una situazione che, oltre a mettere in grave  imbarazzo  Di Bartolomeo, ha, di fatto, bloccato i lavori consiliari sulla  gestione delle farmacie comunali e, in particolare, sulla vendita della struttura in via  Calabria. Il sindaco ha ribadito le motivazioni che hanno spinto la Giunta a decidere di mettere in vendita una delle tre farmacie comunali e cioè la carenza di personale e gli scarsi incassi della struttura pari a neanche quattromila euro all’anno.  Il sindaco sa che il decreto sulle liberalizzazioni in discussione al Senato potrebbe, anzi sicuramente cambierà l’assetto  generale ma, nonostante questo,  non molla. 
La delibera deve  andare avanti, giovedì tornerà in aula  ma se  i consiglieri di maggioranza continueranno ad essere latitanti, Di Bartolomeo tirerà fuori le dimissioni che, a suo dire, sono sempre nella tasca della giacca e la caduta dell’amministrazione  diventerà realtà. 















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