La nomina da parte Sua Santità Benedetto XVI
La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra venne istituita da Pio IX nel 1852 su suggerimento di Giovanni Battista de Rossi, l'archeologo romano che gettò le basi scientifiche dell'Archeologia cristiana, studiando e scavando le catacombe romane.
A seguito dei Patti Lateranensi del 1929, ripresi dal nuovo Concordato del 1984, aveva l’obiettivo di “custodire i sacri cimiteri antichi, curarne preventivamente la conservazione, le ulteriori esplorazioni, le investigazioni e lo studio.
L'attività della Commissione non si è mai arrestata, neppure durante la Seconda Guerra Mondiale. Infatti nonostante le esigue forze umane e le scarse risorse economiche riuscì a e tutelare, recuperare e salvaguardare il prezioso patrimonio archeologico costituito dalle catacombe cristiane. Negli ultimi tempi la Commissione ha ricevuto un grande impulso, sia per quanto riguarda le attività archeologiche e conservative, eseguite secondo i più moderni criteri di scavo e di restauro, sia per quanto attiene l'organizzazione tecnica, documentaria e operativa, per offrire un sempre più valido ed efficace supporto alla conoscenza e alla tutela del prezioso patrimonio monumentale e spirituale ad essa affidato.
La prestigiosa nomina del Prof Ebanista a Membro della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, ufficializzata all’inizio di questa settimana, testimonia ancora una volta il fondamentale ruolo di un Ateneo chiamato, sempre di più, a diventare cerniera tra le esigenze territorio nel campo formativo, didattico, di ricerca e di studio e la valorizzazione, conservazione e tutela del patrimonio archeologico, artistico e storico del Molise.
Il Prof. Ebanista, professore associato di Archeologia medievale presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell’Università del Molise, ha approfondito la sua attività didattico-scientifica e di ricerca soprattutto verso lo studio della civiltà medievale della Campania e del Molise. Un studio correlato alla relazione sia alle dinamiche insediative (riuso dello spazio urbano, edifici di culto cristiano, necropoli, incastellamento, chiese rupestri), sia alla cultura materiale (produzione, distribuzione, consumo). Il riconoscimento e la nomina ottenuta non solo costituisce una ulteriore tappa di sviluppo e di crescita dell'Ateneo molisano nella sfera disciplinare dei beni culturali, ma conferma e testimonia la correttezza e l’efficacia dell’impostazione data all’evoluzione dei corsi di studi legati al patrimonio storico, artistico e archeologico.
Nessun commento:
Posta un commento