Il
Capo di Stato Maggiore della Difesa visita le basi italiane nella regione
occidentale dell’Afghanistan
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi
Binelli Mantelli, ha visitato oggi le basi operative del Contingente Italiano
in Afghanistan inquadrato nel Regional
Command West, il Comando NATO su base Brigata Alpina Taurinense .
Accompagnato dal Generale Marco Bertolini, Comandante del
COI, e dal Generale Dario Ranieri – Comandante del Regional Command West – il
Capo di Stato Maggiore è decollato da Herat a bordo di un elicottero NH90 della
Task Force Fenice, per recarsi presso le basi di Farah, Bala Baluk e Shindand.
L’Ammiraglio, dopo essere stato aggiornato sulla situazione operativa, ha
incontrato i militari di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri
attualmente impegnati a sostegno delle Forse di Sicurezza Afghane in questo
momento cruciale per il processo di transizione, che avrà termine alla fine del
2014.
Rivolgendosi al personale schierato, il Capo di Stato
Maggiore della Difesa si è detto “orgoglioso di essere il Vostro Comandante,
perché con il vostro operato vi siete guadagnati la gratitudine e il rispetto
della popolazione Afghana e l’ammirazione degli Alleati”.
“Siete il miglior biglietto da visita del Paese”, ha
proseguito L’Ammiraglio Binelli Mantelli, “perché non c’è nessun’altra
organizzazione che meglio rappresenti l’Italia nel contesto internazionale”.
Nel corso degli incontri avvenuti nei due giorni di tour in
Afghanistan con i vertici dei Comandi e delle unità, l’Ammiraglio Binelli
Mantelli ha potuto apprezzare il lavoro che sta svolgendo il Contingente
italiano forte di 3.000 militari di tutte le Forze Armate. Negli ultimi cinque
mesi, le basi di Gulistan e Bakwa sono passate alle forze di sicurezza afghane,
con una riduzione del contingente nazionale da 4.000 a 3.000 unità, e la
concomitante assunzione della leadership da parte dell’Esercito e della Polizia
di Kabul, che hanno superato i 29.000 effettivi e guidano ormai oltre l’80%
delle operazioni congiunte, con l’assistenza di appositi team delle Forze
Armate Italiane denominati MAT (Military
Advisor Team) e PAT (Police Advisor
Team) e di assetti di enabling.
Sul fronte
socio-economico, tutti i distretti della regione sono entrati nel processo di
transizione alle autorità locali, con il supporto dei Provincial Reconstruction Team specie in settori cruciali come
quello della pubblica istruzione, dove rispetto a dieci anni fa il numero delle
scuole è triplicato mentre quello degli iscritti è salito di cinque volte, con
una proporzione di ragazze di quasi il 50% che si registra anche all’Università
di Herat, la quale conta oggi 11.000 studenti. Dal 2005 a oggi, nella provincia
di Herat, il contributo del Contingente italiano ai piani di sviluppo locali
nel campo dell’istruzione si è concretizzato con la costruzione di 81 scuole
dotate di oltre 600 aule, finanziate dal Ministero della Difesa e realizzate da
imprese e manodopera del posto.
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