Nota di S.E. Mons. GianCarlo Bregantini.
Grave disagio di un gruppo di infermieri che operano nelle carceri
L’Arcivescovo
di Campobasso - Bojano, S.E. Mons. GianCarlo Bregantini nel suo quotidiano
ascolto delle necessità della diocesi, specie in questo momento di crisi che
tutti ci coinvolge e che solo dalla qualità dell’intera società può essere
affrontata, è venuto a conoscenza del grave disagio di un gruppo di infermieri
che operano nelle carceri della nostra regione Molise.
«Sono persone che svolgono un particolare
compito di grande e grave responsabilità nel tessuto sociale- nella
precisazione di Bregantini- . Infatti l’ascolto delle prove, fisiche e
spirituali, dei detenuti richiede a loro una particolare attitudine nell’ascolto
e nell’accompagnamento.
Tutto questo
richiederebbe una maggior considerazione sociale del loro ruolo, tenendo anche
presente che le carceri in questo momento stanno scoppiando, svolgendo così
quel ruolo di “ricupero sociale di chi ha
sbagliato”, come vuole la nostra bella Costituzione Italiana. Invece, in
merito a quanto appreso – dopo attento
ascolto - dal personale infermieristico coinvolto, la ASREM della nostra
Regione ha operato un BANDO per regolarizzare la situazione che non li tutela. Veri
gli obiettivi di qualificazione, ma carenti i mezzi proposti.
Perché, in realtà, a nostro
giudizio come Chiesa che è sempre in ascolto dei più fragili, possiamo rilevare
che:
- Vengono violati i diritti maturati dentro la legge 740/70 ed anche
lo spirito del decreto Presidente Consiglio dei Ministri (1.4.2008), poiché
alcuni infermieri prestano servizio da oltre 20 anni e che non trovano adeguate
tutele nel bando proposto.
- Soprattutto non si tengono in conto le particolarissime esigenze che
comporta essere infermieri in carcere a servizio della popolazione detenuta. Se
infatti ogni otto mesi cambierà la figura dell’infermiere, in una continua
immotivata turnazione, ci si chiede con quale animo il detenuto potrà essere
seguito, ascoltato, capito ed accompagnato.
Il Vescovo perciò, chiede con
forza e fiducia alla nostra ASREM di seguire gli esempi positivi che sono già
stati attuati dalle regioni confinanti, come l’Abruzzo, Puglia e Toscana.
Queste ed altre Regioni hanno infatti saputo qualificare questo servizio
infermieristico carcerario, senza violare diritti e competenze, maturate da
decenni che ne garantiscono invece la speciale qualità.
Confida nella saggezza legislativa della ASREM, perché si venga
all’opportuna scelta di ritirare il bando in questione».
Con stima e fiducia,
+
p. GianCarlo Bregantini,
arcivescovo di Campobasso-Bojano
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