giovedì 14 febbraio 2013

CAMPOBASSO. BREGANTINI: Infermieri che operano nelle carceri.

Campobasso 14 febbraio 2013

Nota di S.E. Mons. GianCarlo Bregantini. 
Grave disagio di un gruppo di infermieri che operano nelle carceri

L’Arcivescovo di Campobasso - Bojano, S.E. Mons. GianCarlo Bregantini nel suo quotidiano ascolto delle necessità della diocesi, specie in questo momento di crisi che tutti ci coinvolge e che solo dalla qualità dell’intera società può essere affrontata, è venuto a conoscenza del grave disagio di un gruppo di infermieri che operano nelle carceri della nostra regione Molise.
 «Sono persone che svolgono un particolare compito di grande e grave responsabilità nel tessuto sociale- nella precisazione di Bregantini- . Infatti l’ascolto delle prove, fisiche e spirituali, dei detenuti richiede a loro una particolare attitudine nell’ascolto e nell’accompagnamento.
Tutto questo richiederebbe una maggior considerazione sociale del loro ruolo, tenendo anche presente che le carceri in questo momento stanno scoppiando, svolgendo così quel ruolo di “ricupero sociale di chi ha sbagliato”, come vuole la nostra bella Costituzione Italiana. Invece, in merito a  quanto appreso – dopo attento ascolto - dal personale infermieristico coinvolto, la ASREM della nostra Regione ha operato un BANDO per regolarizzare la situazione che non li tutela. Veri gli obiettivi di qualificazione, ma carenti i mezzi proposti.
Perché, in realtà,  a nostro giudizio come Chiesa che è sempre in ascolto dei più fragili, possiamo rilevare che:
- Vengono violati i diritti maturati dentro la legge 740/70 ed anche lo spirito del decreto Presidente Consiglio dei Ministri (1.4.2008), poiché alcuni infermieri prestano servizio da oltre 20 anni e che non trovano adeguate tutele nel bando proposto.
- Soprattutto non si tengono in conto le particolarissime esigenze che comporta essere infermieri in carcere a servizio della popolazione detenuta. Se infatti ogni otto mesi cambierà la figura dell’infermiere, in una continua immotivata turnazione, ci si chiede con quale animo il detenuto potrà essere seguito, ascoltato, capito ed accompagnato. 
 Il Vescovo perciò, chiede con forza e fiducia alla nostra ASREM di seguire gli esempi positivi che sono già stati attuati dalle regioni confinanti, come l’Abruzzo, Puglia e Toscana. Queste ed altre Regioni hanno infatti saputo qualificare questo servizio infermieristico carcerario, senza violare diritti e competenze, maturate da decenni che ne garantiscono invece la speciale qualità. 
Confida nella saggezza legislativa della ASREM, perché si venga all’opportuna scelta di ritirare il bando in questione».

Con stima e fiducia,
                                                                                                                                                           
                                                                              + p. GianCarlo Bregantini,
                                                                                 arcivescovo di Campobasso-Bojano

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