venerdì 22 febbraio 2013

L’APPELLO DI CONFINDUSTRIA MOLISE ALLA FUTURA CLASSE DIRIGENTE

Campobasso 22 febbraio 2013


L’APPELLO DI CONFINDUSTRIA MOLISE 
ALLA FUTURA CLASSE DIRIGENTE
L’intervento del Presidente Mauro Natale


Tra il 2010 e il 2012 le imprese manifatturiere italiane che vendono anche all’estero hanno visto crescere le loro esportazioni dell’11%. Lo apprendiamo leggendo i dati pubblicati ieri dall’Istat nel rapporto sulla competitività dei settori produttivi. Sono ben 45 mila le aziende analizzate, tutte di medio-grande dimensione e appartenenti a specifici settori quali la farmaceutica, le bevande, gli alimentari e i macchinari industriali.
E le altre? 
Per loro il Centro Studi di Confindustria parla di “un quadro fragile” e di “previsioni che peggiorano”, soprattutto perché il dato sull’occupazione continua ad essere allarmante: tra novembre e dicembre 2013 ci sono stati 186 mila occupati in meno.
Che fare? 
“Guardando al Molise - afferma il Presidente Mauro Natale -  non si può non costatare che il “segno più” davanti alle vendite all’estero riguarda solo una parte minoritaria delle aziende regionali. E le altre? Le tante dell’edilizia, dei materiali da costruzione, dell’impiantistica, del legno, dei trasporti, dei servizi… le tante aziende “familiari” di seconda e terza generazione, che costituiscono la spina dorsale del nostro sistema economico: come si esce dalla crisi?
 Il problema è forte: la carenza di credito bancario, unita ai ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e ad una tassazione esagerata, rappresentano ormai delle tenie all’interno del corpo produttivo imprenditoriale molisano. Chiedersi, come fa qualcuno, se venga prima la ripresa economica e poi l’espansione del credito, la riduzione delle tasse e così via non ha gran ché senso. 
Ha senso, invece, rendersi conto che la ripresa economica non è dietro l’angolo, che non siamo alla “coda” della crisi e che dunque occorre, oggi più che mai, un governo  che ridia fiducia e respiro alle imprese. Riforme strutturali, riduzione della spesa pubblica improduttiva, regole certe, etica dei comportamenti… sono “il nuovo” che noi industriali ci aspettiamo. Basta con gli indugi e le azioni inutili… occorre responsabilmente riportare linfa vitale il corpo industriale per evitare che l’agonia di tanti non peggiori. 
Da noi, dalla CONFINDUSTRIA Molise, parte un appello alla futura classe dirigente: un passo indietro nei privilegi consolidati e 100 passi in avanti sul merito, la moralità, la trasparenza, la lotta agli sprechi. Che si abbia, finalmente, il coraggio e la dignità di voltare pagina per poter iniziare a ragionare e scrivere del nostro futuro”. 

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