L’APPELLO DI CONFINDUSTRIA MOLISE
ALLA FUTURA CLASSE DIRIGENTE
L’intervento del Presidente Mauro
Natale
Tra il 2010 e il 2012 le
imprese manifatturiere italiane che vendono anche all’estero hanno visto crescere
le loro esportazioni dell’11%. Lo apprendiamo leggendo i dati pubblicati ieri
dall’Istat nel rapporto sulla competitività dei settori produttivi. Sono ben 45
mila le aziende analizzate, tutte di medio-grande dimensione e appartenenti a
specifici settori quali la farmaceutica, le bevande, gli alimentari e i
macchinari industriali.
E le altre?
Per loro il Centro Studi di Confindustria parla di
“un quadro fragile” e di “previsioni che peggiorano”, soprattutto perché il
dato sull’occupazione continua ad essere allarmante: tra novembre e dicembre
2013 ci sono stati 186 mila occupati in meno.
Che fare?
“Guardando al Molise - afferma il Presidente Mauro Natale - non si può non costatare che il “segno più”
davanti alle vendite all’estero riguarda solo una parte minoritaria delle
aziende regionali. E le altre? Le tante dell’edilizia, dei materiali da
costruzione, dell’impiantistica, del legno, dei trasporti, dei servizi… le
tante aziende “familiari” di seconda e terza generazione, che costituiscono la
spina dorsale del nostro sistema economico: come si esce dalla crisi?
Il problema è forte: la carenza di credito bancario, unita ai
ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e ad una
tassazione esagerata, rappresentano ormai delle tenie all’interno del corpo
produttivo imprenditoriale molisano. Chiedersi, come fa qualcuno, se venga
prima la ripresa economica e poi l’espansione del credito, la riduzione delle
tasse e così via non ha gran ché senso.
Ha senso, invece, rendersi
conto che la ripresa economica non è dietro l’angolo, che non siamo alla “coda”
della crisi e che dunque occorre, oggi
più che mai, un governo che ridia
fiducia e respiro alle imprese. Riforme strutturali, riduzione della spesa
pubblica improduttiva, regole certe, etica dei comportamenti… sono “il nuovo”
che noi industriali ci aspettiamo. Basta con gli indugi e le azioni inutili…
occorre responsabilmente riportare linfa vitale il corpo industriale per
evitare che l’agonia di tanti non peggiori.
Da noi, dalla CONFINDUSTRIA
Molise, parte un appello alla futura classe dirigente: un passo indietro nei
privilegi consolidati e 100 passi in avanti sul merito, la moralità, la
trasparenza, la lotta agli sprechi. Che
si abbia, finalmente, il coraggio e la dignità di voltare pagina per poter
iniziare a ragionare e scrivere del nostro futuro”.
Nessun commento:
Posta un commento