Intervento dell’arcivescovo di Campobasso sui licenziamenti alla Fondazione Giovanni Paolo II.
Nel contesto della liturgia di
ordinazione diaconale del Diacono diocesano Gilbert Tsogli, sabato 7 luglio, l’arcivescovo di Campobasso - Bojano
Mons. GianCarlo Bregantini, illustrando la dedizione che ogni diacono deve
avere per i poveri, come misura del Vangelo, ha espresso parole di accorata
preoccupazione per gli annunciati licenziamenti di una cinquantina di dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo
II di Campobasso.
L’accorata preoccupazione diventa
dolore e sconcerto perché il momento è gravissimo per tutti.
Si eleva così un’intensa
preghiera - come ha detto Bregantini -
perché il Signore con il suo Spirito illumini le scelte che vanno
compiute, affinché siano rispettose del primato della persona sulla finanza. Inoltre,
come ha già fatto fruttuosamente per i dipendenti della DEC, anche questa volta
il vescovo interverrà tramite i canali riservati scrivendo con forza all’Università
Cattolica di Milano che è la proprietaria della Fondazione che opera in Molise.
L’intervento puntuale
dell’arcivescovo, infatti ha contribuito all’avvio di una nuova fase che offre
buone prospettive ai lavoratori della
DEC, al di là di quanto possano aver scritto con superficialità alcuni organi
di informazione. Anche questa volta
mons. Bregantini, coralmente sostenuto dalla sua Chiesa locale di Campobasso –Bojano, è
fiducioso che le trattative possano giungere ad una soluzione serena evitando i
licenziamenti. E’ un intervento che fatto insieme potrà far intravedere
orizzonti di speranza . Chiediamo un accresciuto impegno di “sponsalità”- ha
continuato il presule di Campobasso - da
parte della Università Cattolica nei
confronti del Molise come è stato all’inizio.
Non va dimenticato infatti che è
proprio dal cuore dell’arcivescovo Bregantini, seriamente preoccupato, che è
sgorgata l’imponente manifestazione in difesa della Cattolica il 14 settembre
2010 a Campobasso.
La manifestazione ha dato un forte impulso a tutte le Istituzioni
locali favorendo la ripresa del dialogo
tra la Regione e la Cattolica, stimolando
tutte le realtà sanitarie regionali verso un alto livello di qualificazione. Cosa che è avvenuta
e che ora deve continuare!
« E’ qualificando, infatti, che
si cresce e si attirano presenze da fuori regione. Non Licenziando!- nelle
conclusioni dell’arcivescovo -
«E’ necessario avere passione,
fiducia nei giovani ed investire nel futuro della struttura che ha grandi
potenzialità: l’alta qualità dei medici, la dedizione degli infermieri e lo
zelo di tutto il personale, ampiamente dimostrato in questi anni, che ha fatto
diventare la Cattolica polo di eccellenza per tutto il Centro Sud. Per questa
difficile situazione, come altre in questo momento, chiediamo ancor di più che
le forze sociali, culturali, religiose e
mediatiche si tengano strettamente
unite su obiettivi comuni. Perché solo
uniti nel massimo impegno di uomini ed in rispettosa stima dell’altro è possibile dare al Molise
un futuro di dignità ed identità.»
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